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Vado oltre perché così ho deciso


A volte mi sembra di non aver capito quale sia il mio ostacolo, il mio problema. Come posso superare un ostacolo se neanche mi è chiaro esattamente quale sia o come è fatto?

Sai, non è detto! Non è detto che per superare un ostacolo tu debba conoscerlo. Non è detto che debba arrovellarti per capire il nome del blocco che ti blocca; a volte la ricerca ha senso, ma altre volte no. Altre volte ci sono troppi nomi da cucire insieme (e nessuno sembra mai esauriente): inconscio, pigrizia, cattive abitudini, traumi infantili, ambiente disfunzionale, karma, limiti fisici... e se continui a scavare trovi: dialogo interiore negativo, disistima, perfezionismo, bisogni non riconosciuti, corpo di dolore e... tanto altro! L’elenco può allungarsi all’infinito.

La domanda è: serve davvero conoscere questo elenco? Quando serve, tanto, lo vedi subito: appena realizzi che quel blocco lì ha quel certo nome o quei certi nomi, te ne tiri fuori abbastanza rapidamente. Se, invece, non accade, se ogni volta che cerchi di conoscere il problema non è mai risolutivo, allora non è quella la via; anzi paradossalmente potrebbe farti sentire ancora più frustrato perché ora sai con chi o cosa prendertela, ma ancora non sai come uscirne.

È perfettamente normale che tu voglia dare un nome all’ostacolo. Probabilmente lo hai già inquadrato in qualche modo, hai degli indizi, ti sei fatto un’idea sulle sue diverse sfaccettature, ma è altrettanto normale che questo possa non bastare. No, non dipende dal fatto che non hai ancora trovato “tutti” i suoi nomi perché, come ti ho spiegato, la lista dei nomi può essere infinita.

Che fare? A questo punto devi scegliere se vuoi "capire" che tipo di problema hai... o se vuoi andare oltre

Ah, vuoi andare oltre!? Ottimo! Benvenuto nel primo istante della tua nuova realtà! Quale? Quella dove si trova ciò che potrebbe essere, se solo vorrai che sarà. L’oltre è questo: è al di là del conosciuto, delle conclusioni note, delle definizioni del mondo. È semplicemente al di là dei pensieri, del passato. Che poi sono collegati. È difficile avere pensieri, se non hai un passato; ed è difficile avere un passato senza dei pensieri che lo ricordano. Ecco, oltre i pensieri, oltre il passato, c’è il nuovo te. “Nuovo” nel senso di libero di diventare chi sei e dare nuovi significati alle tue esperienze.

Non c’è bisogno di cancellare quel che è stato, per andare oltre. Oltre non è cancellare. Se cancelli non c’è più niente rispetto a cui andare oltre. Oltre è oltre. Volti pagina, inizi un nuovo capitolo, cerchi le tue cause andando avanti e non più guardando indietro. 

Come fare, dunque, per andare oltre?

Innanzitutto serve una decisione. Una vera, una di quelle che proprio vuoi, e non tanto per pensare o dire. Serve una decisione decisa! Decidi di andare oltre! Stop. Niente più spazio per dubbi e incertezze... Avevi già deciso, poco fa, no? 

Certo, là fuori potrebbe alzarsi un po’ di maretta, che è quanto accade ogni volta che prendi una decisione: l’universo e i suoi scagnozzi ti mettono alla prova. “Vediamo se questo qui ha davvero preso una decisione o se è uno dei soliti che tra il dire e il fare ci mette di mezzo il mare”. Ma poi dopo un po' si abituano e ti lasciano stare.

Prendi la tua decisione e scrivila: “Voglio andare oltre” o, meglio, “Vado oltre perché così ho deciso”. Mi raccomando, scrivila su un foglio o comunque tieni il messaggio in bella vista, in modo che sia visibile a te e alle parti di te che cercheranno di far finta di aver dimenticato che hai preso questa decisione.

E poi? 

E poi c’è tantissimo che segue, ma devi scoprirlo da te perché, dopo che prendi una decisione, tutto può accadere. È un territorio di avanscoperta.

Uhm...

Va bene, dai, c’è ancora qualche indizio che puoi seguire. O meglio, che puoi fare.

Individua una azione che, secondo te, rappresenta un passo nella direzione che è oltre il problema. E falla, ogni giorno, per un certo tempo. Non deve essere qualcosa di grosso o risolutivo, ma solo un piccolo passo che punta verso la nuova versione di te.

Non dire che non sai quale azione fare in quanto non sai da dove partire, sei troppo confuso, stanco, demotivato. Dentro di noi sappiamo sempre quali sono le cose giuste da fare sul momento. Forse non sappiamo quali sono le cose giuste da fare per cambiare vita, ma quelle da fare sul momento, sì. È una specie di bussola interiore che è sempre in azione nell’istante. La difficoltà semmai è riconoscerla e assecondarla, ma solo perché siamo presi da altri ragionamenti e ci dimentichiamo di noi. Allora fermati e accorgiti della bussola.

Se soffia un vento freddo, sai che devi coprirti. Se prendi un oggetto, sai che poi devi rimetterlo a posto. Se vuoi arrivare in orario, sai che devi uscire prima. Se vuoi andare oltre il problema, sai che, innanzitutto, non devi fare quelle azioni che lo peggiorano (e la bussola sa quali sono!).

O forse hai tante idee, tante azioni che ti sembrano possibili e dalle quali partire, e vorresti praticarle un po’ tutte insieme, ma non fare questo errore. Scegli una azione soltanto e portala avanti ogni giorno, per almeno tre settimane. Non ti curare di tutto il resto. Te ne occuperai più avanti, quando avrai consolidato questo primo passo. L’importante è che l’azione scelta sia nella direzione di ciò che è oltre quel che percepisci essere il tuo limite.

Può essere qualunque cosa: dal lavare i piatti subito dopo aver mangiato invece di lasciarli nel lavandino (per andare oltre il disordine), al passeggiare mezz’ora al parco il pomeriggio (per andare oltre lo stress); dal prenderti uno spazio quotidiano di disobbedienza (per andare oltre i limiti che ti intossicano) al compilare ogni giorno la lista dei tuoi desideri (per andare oltre le credenze che non puoi avere ciò che desideri)... Qualunque cosa, che non nutra il problema, ma sia già oltre.

Ricapitolando:

1. Decidi di andare oltre.

2. Scegli un’azione che è oltre il problema e falla tutti i giorni per almeno tre settimane.

Non aggiungere altro, non sovraccaricare il sistema. All’inizio devi procedere cauto, ma costante. Questi due step sono già tantissimo e ti aiuteranno a recuperare energia e lucidità. Fidati del processo, non avere la pretesa che il problema sparisca subito o che dipenda da “quanto” fai. L’oltre ha bisogno dei suoi tempi e del tuo esserci con misura.

Le forze di ciò che fino a ora è stato si ribelleranno, ma se procedi in modo graduale – quasi fingendo che non stia accadendo niente di diverso, che è tutto uno scherzo, un gioco – saranno meno aggressive e meno interessate a osteggiarti. E qui arriva, in realtà, un terzo punto:

3. Fai finta che sia solo un gioco.

Fai finta che sia qualcosa che non stai prendendo sul serio, in cui ti immergi ma così come ti immergi in un gioco. In questo modo non attiverai aspettative. Che aspettative possono mai esserci, in un gioco. Ti aspetti mai che i soldi del Monopoly finiscano sul tuo conto bancario e rimani deluso se non accade? Comunque vada, era solo un gioco!

Fai finta che sia un gioco, qualcosa che fai tanto per fare. Hai preso una decisione, ma per gioco. Stai portando avanti la tua azione, ma per gioco. Stai andando oltre, ma per gioco. Sei il tuo supereroe, ma per gioco. 

Chi mai può avere interesse a non farti giocare? Nessuno (o quasi). Invece, se ti prendi troppo sul serio, se crei aspettative, tutti gli Dei (interni ed esterni) cominceranno ad osservarti troppo da vicino, ad aspettarsi risultati, di quelli seri, di quelli che non lasciano spazio per respirare e sperimentare in libertà... e questo renderà il processo pesante, troppo pesante e finirai per mollarlo. I bambini cambiano, imparano e crescono velocemente perché prendono tutto come un gioco, è questo il loro segreto! 

Rifacciamo il punto:

1. Decidi di andare oltre e scrivilo: "Vado oltre perché così ho deciso".

2. Scegli un’azione e portala avanti almeno per tre settimane (un’azione che dentro di te sai essere nella direzione dell’oltre, che sia fattibile e facilmente alla tua portata).

3. Fai come se fosse un gioco (quindi vivilo senza aspettative!).

Camilla


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