Vivere l'istante , immergersi nel momento, significa focalizzare la coscienza nel qui e ora, sganciarla da quella mente che si perde nei ricordi o si muove nelle proiezioni, per divenire pura presenza. Alcuni fraintendono questo concetto , interpretandolo come l'invito a ignorare qualsiasi obiettivo, qualsiasi direzione che guardi al futuro, perché "bisogna stare nel presente". Vivere l'istante, certamente, è concedersi di esistere sul momento , senza alcuno scopo, senza passato né futuro, come quando si fanno alcune meditazioni, certe pratiche di presenza, o anche semplicemente quando si è a contatto con il respiro, la bellezza, la natura. Vivere l'istante accade in realtà ogni volta che ti immergi pienamente in quello che stai facendo , anche se si tratta di lavare i piatti o aggiustare un cassetto, o di fare quel piccolo passo che è parte di un percorso più amplio. Pensiamo per esempio agli sportivi, quando, dopo mesi e mesi di allenamento, avendo l'ob
In questo periodo mi sento sollecitata da tante trasformazioni e mi sono presa un po’ di tempo per mettere a fuoco le priorità. Sento che il blog – ma in realtà anche la vita stessa – mi sta chiedendo di scegliere una strada , di dargli una veste più definita, meno generica. Mi rendo conto, infatti, che spesso saltello tra argomenti diversi, senza mai prendere una direzione netta e approfondirla. Una scusa? Se, come me, anche tu hai caratteristiche multipotenziali – sei cioè chiamato da direzioni differenti e hai più talenti, più voci, che vogliono esprimersi –, conoscerai bene la difficoltà di scegliere un percorso e renderlo "prioritario", perché nel farlo avverti come un senso di perdita verso quelle altre dimensioni che sono escluse dalla scelta. Ma è proprio così? Scegliere significa rinunciare a pezzi di sé? O fa comodo pensarla in questa maniera? Spesso iniziamo mille cose – mille libri, corsi, avventure – ma non le finiamo mai. Raccontiamo a noi stessi che siamo curi