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Visualizzazione dei post da 2021

Buona fine, buon inizio!

Siamo alla fine dell'anno ed è il momento in cui più facilmente si fanno bilanci e allo stesso tempo si pensa al domani.  Qualche giorno fa, in diretta video, ho usato le carte dell' Oracolo del Maestro Interiore per compiere un viaggio nel tempo dal punto di vista della consapevolezza collettiva, partendo dal passato, arrivando al presente e sbirciando nel futuro. Ho usato un metodo basato su 6 carte, estraendo una coppia di carte per ciascuna zona temporale (passato, presente e futuro). Prima di procedere con l'estrazione, ho invocato il seguente intento per tutti noi: Mi prendo la piena responsabilità del mio cammino e accolgo la verità con amore e coraggio. Desidero conoscere e diventare consapevole delle lezioni, delle opportunità e delle risorse che riguardano il mio percorso di vita. Andiamo ora a vedere più da vicino i messaggi che sono emersi (in verde ho riportato il testo dell'Oracolo, in nero le mie interpretazioni).  Le carte

Buon Natale!

Quest'anno il Natale si sente poco nell'aria, almeno dalle mie parti... E da voi? Le persone hanno poca voglia di rallegrarsi; ci sono da una parte difficoltà oggettive e importanti, e dall'altra c'è chi comunque ha paura... "Non ho voglia di festeggiare" dicono. Quanto a me, non ho mai amato il Natale. Spesso nella mia infanzia ha rappresentato solo un momento di tensione, disagio, ipocrisia. Crescendo, lo scenario non è cambiato molto. Eppure, da ragazzina, avevo una forte connessione con il Cristo e amavo leggere e rileggere il Vangelo . Proprio per questo, desideravo che il Natale rappresentasse un momento di verità , di semplicità, una dilatazione d'amore nelle pieghe dello spazio-tempo. E invece ogni volta mi ritrovavo dentro un film differente, fatto di assurde sceneggiate, ai limiti dell'esaurimento nervoso. Poi, a un certo punto, mi sono riappropriata di questa esperienza, grazie al fatto che sono andata a cercarla altrove, al mio interno. Il

Domani è un altro giorno

Sono più in silenzio del solito. L'attenzione è altrove. Sto orientando le forze, riorganizzando le energie. Mi fermo, e preparo nuove partenze. In questo rallentare, qualcuno vede segnali di un mio malessere che in realtà non è tale, quindi immagino  sia l'eco di un suo proprio disagio... Cosa fare quando gli altri decidono di inserirci in storie che non ci appartengono? Cosa fare quando il nostro lasciar andare, il nostro mutare, disturba chi non sa cambiare? Risposta: niente. Non ha senso cercare di mostrare noi stessi a qualcuno che ha scelto di convincersi di una versione ristretta della realtà e, a quella, aderire senza appello. Possiamo, semmai, osservare, mettere distanza, cogliere l'occasione per tornare sulla strada che è nostra davvero. Ecco, ho la mia strada, ho il mio silenzio, il mio spazio vuoto nel quale nuotare. Altro che malessere. Direi – piuttosto – riposo, respiro, rinascita, scelta, nuove consapevolezze che germogliano. Sono un po' triste, fors

Invidia, vedere male

L’invidia è, tra i sette peccati capitali, quello che meno suscita simpatia. Gola, lussuria, accidia... ma in qualche modo anche ira, superbia e avarizia sono tollerati o giustificati dalla psiche collettiva, mentre l'invidia è percepita innegabilmente come sgradevole e disfunzionale, per i suoi effetti nefasti. L’invidia ha fondamentalmente due direzioni: c'è l’invidia che subiamo dagli altri e quella che proviamo noi stessi, in prima persona. Non sempre la distinzione è netta ed entrambi i casi, come vedremo, ci offrono lo spunto per importanti riflessioni. Etimologia La parola "invidia" deriva dal latino invidere (in-videre),  "vedere sopra", "guardare male". Indica non cosa si guarda, ma il modo con cui lo si fa : di traverso. Lo sguardo dell'invidioso è sottrattivo: guarda per togliere. In un suo video, Sibaldi dice che "invidia" significa "guardare con gli occhi di un altro", è quindi il non fidarsi del proprio sguard

La montagna che hai davanti non è una prova, ma una missione

Diciamolo, non è proprio un periodo facile. Molte persone sono demotivate, spaventate, sotto stress. Gli specialisti ci dicono che sono aumentati i casi di ansia, di attacchi di panico e di depressione, anche fra i giovanissimi. Qualcuno dice che, in realtà, non siamo abituati ai veri problemi perché non stiamo vivendo una vera e propria guerra, così come hanno fatto i nostri nonni. A tal proposito, vorrei far notare due punti importanti. Vivere in un allarme continuo Primo punto: il nostro sistema nervoso viene messo sotto continua pressione da informazioni e situazioni stressanti, ansiose, allarmanti. I telegiornali, i notiziari, le persone, la cultura intorno a noi ci inondano di notizie negative. E non parlo solo della situazione che stiamo vivendo negli ultimi tempi. Fin da quando nasciamo, veniamo gettati in un mondo intriso di competizione, di continui confronti, un mondo che ci fa percepire come un problema anche ciò che non lo è, come per esempio avere un peso fuori forma, no

Accettare è la via

Ho scritto un lungo post, intenso e ispirato, sull'accettazione . Vi ho inserito intuizioni e appunti raccolti in vari momenti. E poi, per un errore del gestionale, invece di essere pubblicato, è stato cancellato. Tutto perso. Il post. Gli appunti. La soddisfazione di aver praticamente fatto una tesi di laurea sull'argomento. Puff! Un istante prima c'era, e un istante dopo non c'era più. Forse il post si è cancellato per caso e basta, o forse era un segno, un invito, o così piace a me considerarlo. Invito per cosa? Proprio ad accettare... che non sempre tutto va come vuoi tu! Però puoi riprovarci, trovare un nuovo modo. E allora eccomi qui, ci riprovo, riscrivo il post, questa volta senza troppo pensare, così come viene. Il tema dell'accettazione, in fondo, non può essere spiegato più di tanto. O cogli la sua essenza o non la cogli. Non si tratta di ragionarci sopra, si tratta di fare quel salto interiore che ti permette di vedere al di là delle apparenze e accorge

Le nozze alchemiche

Ogni uomo e ogni donna porta dentro di sé l'energia del sesso opposto. Nella psiche di una donna abita il principio maschile, così come nella psiche dell'uomo abita il principio femminile. Al femminile appartengono: la notte, il buio, la Luna, la fragilità, la ricettività, l'accoglienza , l'essere senza fare, la morbidezza, la dolcezza, la fluidità, l'ascolto,   il farsi condurre, la sensibilità, la collaborazione, il nutrimento, il piano emotivo, la contrazione, ciò che è nascosto, l'intuito , la ciclicità, la comprensione del piano divino, lo Yin. Al maschile appartengono: il giorno, la luce, il Sole, la forza, l'essere emissivi, l'essere attivi , il fare, la durezza, la sana aggressività, il fuoco, il comunicare, il condurre, la determinazione, la competizione, la difesa dei confini, il piano mentale, l'espansione, ciò che è visibile, la logica , la linearità, l'attuazione del piano divino, lo Yang. Vi sono momenti e situazioni in cui è neces

Soddisfazione, quella vera

Mi è stato proposto di trattare il tema della " soddisfazione ". Soddisfazione di cosa? In che senso? L'argomento è vasto e può riferirsi a molteplici ambiti. Vediamone alcuni.  La soddisfazione è uno stato interiore collegato all'appagamento , al senso di pienezza, di completezza, e più in generale al piacere. Il piacere "Piacere" è una parola chiave importantissima: il piacere muove le fila del mondo ed è alla basa di tutte le attività umane. Il tipo di piacere che andiamo a ricercare determina il tipo di soddisfazione che proveremo. Vi è il piacere della  gratificazione immediata , quando assecondiamo una pulsione, un istinto, o godiamo di qualcosa nell'immediato. La soddisfazione che ne deriva è spesso temporanea, di breve durata, e spinge a cercare sempre di più ulteriori forme di appagamento. In questa categoria ricade anche il piacere negativo , che è il piacere di compiere degli atti anche se sono disfunzionali o non ti portano reali vantaggi,





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