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La montagna che hai davanti non è una prova, ma una missione



Diciamolo, non è proprio un periodo facile. Molte persone sono demotivate, spaventate, sotto stress. Gli specialisti ci dicono che sono aumentati i casi di ansia, di attacchi di panico e di depressione, anche fra i giovanissimi.

Qualcuno dice che, in realtà, non siamo abituati ai veri problemi perché non stiamo vivendo una vera e propria guerra, così come hanno fatto i nostri nonni. A tal proposito, vorrei far notare due punti importanti.

Vivere in un allarme continuo

Primo punto: il nostro sistema nervoso viene messo sotto continua pressione da informazioni e situazioni stressanti, ansiose, allarmanti.

I telegiornali, i notiziari, le persone, la cultura intorno a noi ci inondano di notizie negative. E non parlo solo della situazione che stiamo vivendo negli ultimi tempi. Fin da quando nasciamo, veniamo gettati in un mondo intriso di competizione, di continui confronti, un mondo che ci fa percepire come un problema anche ciò che non lo è, come per esempio avere un peso fuori forma, non fare una certa carriera lavorativa, non mettere su la famiglia del Mulino Bianco. Ecco che finiamo per perderci dietro obiettivi esterni, indotti, scambiandoli per la soluzione ai nostri problemi.

Questo è un punto importante perché, quando vivi sotto un continuo stimolo di stress, la tua intelligenza si abbassa. Si abbassa l'intelligenza del corpo, perché è sempre in allarme, produce adrenalina a oltranza e alla fine ti ritrovi con infiammazioni e patologie croniche.

In realtà, siamo fisiologicamente costruiti per affrontare un'urgenza momentanea, per la quale dobbiamo attivarci in un istante, senza troppo pensare. Allora tutta la nostra fisiologia animale si attiva per pompare massima energia ai meccanismi di fuga o attacco e permetterci così di reagire.

Se, tuttavia, veniamo sollecitati a vivere in uno stato di allarme continuo, questo porta il corpo fisico a esaurirsi. Non si può chiedere a esso di funzionare continuamente attraverso un meccanismo che è progettato per attivarsi solo occasionalmente. Sotto stress, il sistema ormonale, nervoso e muscolare funzionano in modo diverso dal solito, in quanto la priorità è usare tutte le risorse per affrontare il pericolo in corso, togliendole ad altri processi metabolici e alla necessità degli organi. Se lo stress è prolungato oltre misura, il corpo finisce per produrre importanti squilibri.

Non solo ne risente l'intelligenza del corpo, ma anche quella mentale, poiché l'energia dei nostri pensieri è continuamente assorbita dall'emergenza, il che attiva il cervello rettiliano e inibisce le funzioni superiori della mente, collegate all'intuizione, all'empatia, alla lungimiranza. 

La mancanza di un futuro

Secondo punto: questo allarmismo protratto a oltranza, questi modi di fare narcisistici, senza empatia, senza intelligenza, senza lungimiranza, tipici della nostra cultura, alla lunga ci fanno percepire il futuro come inesistente o difficile da raggiungere.

Quando togli il futuro a un uomo, gli togli la sua capacità di rigenerarsi, di battersi, di avere uno scopo. 

Sentire di avere uno scopo, o ricercarne uno, è ciò che dà senso alla nostra vita, ci fa sentire vivi, motivati, creativi, disposti a batterci. Lo scopo ci mette di fronte ai nostri aneliti più profondi, alla nostra capacità di cercarci e riconoscerci in quello che siamo e che facciamo.

Senza un futuro, senza uno scopo, smettiamo di credere di avere delle scelte. E se crediamo che non possiamo più scegliere, è facile diventare depressi, ritrovarsi senza energia. Il mondo che abbiamo intorno fa di tutto per convincerci che non abbiamo scelta. E molti di noi, condizionati ad arte, arrivano a crederlo davvero.

Così ho scelto!

In effetti, nella vita non possiamo sempre scegliere "tutto", perché esistono dei limiti, dei passaggi obbligati. In genere, l'anima sente quando lo spazio di manovra è veramente limitato, impossibilitato a espandersi, e allora in quei casi ci chiede di lavorare sull'accettazione, su altre libertà, quelle interiori.

Più spesso di quanto si pensi, tuttavia, accade che lo spazio di manovra non è limitato o rigido così come crediamo, pertanto l'anima si inquieta, perché conosce la verità e cerca di sussurrarci che qualcosa non quadra, che siamo caduti in una trappola, in una illusione.

Non è vero che non possiamo scegliere, ma è vero che, se crediamo di non poterlo fare, la realtà esterna si adeguerà a questa nostra credenza e alla fine ci ritroveremo davvero senza alcuna possibilità.

Nel film The Matrix, durante un combattimento, a un certo punto l'agente Smith si rivolge a Neo (che è anche il sig. Anderson) dicendogli: "Perché lo fa, perché si rialza, perché continua a battersi? Pensa veramente di lottare per qualcosa, a parte la sua sopravvivenza? Sa dirmi di che si tratta? Ammesso che ne abbia coscienza? … Per la libertà? Per la verità? O magari la pace? Non mi dica che è l'amore! … Illusioni, signor Anderson, capricci della percezione, temporanei costrutti del debole intelletto umano che cerca disperatamente di giustificare un'esistenza priva del minimo significato e scopo! Ogni costrutto è artificiale quanto Matrix stessa, anche se devo dire che solo la mente umana poteva inventare una scialba illusione come l'amore. Ormai dovrebbe aver capito, sig. Anderson, a quest'ora le sarà chiaro: lei non vincerà, combattere è inutile! Perché? Perché sig Anderson, perché? Perché persistere?". Neo, rialzandosi da terra, gli risponde: "Perché così ho scelto". 

La scelta è tutto! La scelta è ciò che ci dà una possibilità e che fa in modo che ci andiamo a prendere quella possibilità. Nel momento in cui perdiamo la capacità di dire “così ho scelto”, perdiamo la nostra forza vitale, la nostra luce, il nostro potere di cambiare ogni cosa.

Non cadere nella trappola

Ricapitolando, da una parte viviamo sotto un continuo stress, in uno stato di continua paura e allarmismo, che ci tiene lontano dalla nostra intelligenza, spegnendo la nostra intuizione e le funzioni superiori della mente; dall'altra stanno cercando di farci credere che non c'è un futuro, perlomeno non uno facile, migliore, felice, e che non abbiamo scelta.

Ecco, anche se non siamo in guerra, per il corpo e per la mente è come se lo fossimo. Questo uccide il collegamento con l'anima, questo apre le porte ai disagi psichici e fisici. 

Dobbiamo farci estremamente furbi, vedere in quale maniera stanno attaccando la nostra intelligenza e quindi non cadere nella trappola. Mi rendo conto che per molti non è facile: il bombardamento dei media è veramente intenso, e poi le persone sono vent'anni che sono state rintronate dagli smartphone ed educate da una scuola ormai inconsistente.

C'è addirittura chi fa fatica a leggere un libro, a scrivere in corsivo, a frequentare individui in carne e ossa al di fuori di una chat. Non possiamo aspettarci che costoro abbiano la capacità interiore di restare saldi e costruire dei punti di riferimento autonomi. Credono di aver bisogno del mondo così com'è, perché senza si sentono persi; non sanno che esiste un'altra realtà al di là di quella apparente e quindi difendono il sistema con tutte le loro forze, forse morirebbero per lui, perché così sono state educate a pensare, o meglio a non pensare.

La paura è la chiave

Chi invece ha mantenuto la capacità di scegliere non teme di affrontare i dubbi, le incertezze, e di battersi per un futuro che sia migliore, un futuro conquistato dall'anima, invece che "concesso" dalla paura.

L'altro giorno ho letto questa frase su Facebook: "Dove si trova la tua paura, lì si trova il tuo compito". Mi ha ricordato la citazione del Maestro Morya: "La montagna che avete davanti non è una prova, ma una missione".

Comprendo che ci troviamo immersi in diversi problemi e comprendo i timori, comprendo che è sconfortante non sapere come fare. 

La paura è la grande chiave di tutto quello che sta accadendo. Il sistema fa leva sul terrore, sull'incertezza, sui bisogni creati artificialmente, sui problemi indotti. Siamo sempre più nutriti con la paura, che dobbiamo venerare in modo acritico, come fosse un Dio scontato e assoluto. Ogni volta che vogliono restringere delle libertà, far passare leggi oscene, c'è sempre, guarda caso, una situazione di paura che viene amplificata e che precede queste decisioni. 

In realtà esiste anche la "paura sana". È la paura evolutiva, quella che riconosci come parte di te, come proveniente dal tuo interno e non dall'esterno, e come tale rappresenta la sfida del tuo guardiano interiore, la missione da affrontare per dirigerti verso la tua anima. Ma questo richiede, prima di tutto, la capacità di vedere e vederti, ascoltare e ascoltarti; richiede di essere presente e non automatico, capace di accogliere e non solo di distruggere, allora la paura può diventare un'insegnante preziosa, colei che ti spinge verso il tuo stesso coraggio.

Invece, nella nostra cultura, la paura è continuamente strumentalizzata per farci credere che viene da fuori e non da dentro, per tenerci sotto controllo, addormentati, paradossalmente anestetizzati da un allarme continuo, così che ci dimentichiamo cosa significa vivere in serenità, connessi all’anima, ai sogni, alla speranza, al bello, al buono, al vero. E diventiamo noi stessi, infine, agenti e promotori di questo stress perenne, facendo subire agli altri il nostro malumore, le frustrazioni, le nostre prepotenze. 

Accorgiti se ti sei fatto prendere all’amo dalla paura, se stai reagendo ai pulsanti automatici del tuo addestramento al sonno, se sei stato avvelenato al punto da non riuscire più ad avere un’ottica serena, dei momenti di pace, di luce, di gioia!

Sei già salvo

È davvero importante realizzare se il tuo modo di pensare e le scelte che fai sono in qualche maniera condizionate dalla paura. Perché? Perché ogni scelta fatta per paura non è una vera scelta.

Aspetta, datti tempo, non prendere decisioni. Se hai paura, non fare alcuna scelta: probabilmente non sarà la scelta giusta. 

Da un libro di Pat Rodegast, tempo fa lessi questa frase: La paura ti dice "ti salverò". L’amore ti dice "sei già salvo". 

Cosa succederebbe se gli esseri umani sapessero che sono già salvi, già benedetti, già nella luce, già sul cammino verso l’anima… che sono già parte dell’amore, della forza, dell’intelligenza… che sono già figli di un infinito potenziale che desidera manifestarsi attraverso di loro? Cosa succederebbe?

Succederebbe che sceglierebbero di assecondare i loro sogni, la loro anima… che farebbero scelte per seguire la gioia e non per mettere a tacere la paura, per generare bellezza e non per inquinare… Sarebbero esseri umani non controllabili, difficili da trasformare in consumatori, in elettori, in statistiche, in qualunque cosa prevedibile dai venditori. Sarebbero esseri umani coraggiosi, capaci di dialogare con la paura, affrontarla e trasformarla in opportunità.

Quindi, mi raccomando: non prendere decisioni fino a quando non ti trovi in uno stato sereno e centrato. Diverso è prendere atto di una situazione problematica e riflettere su cosa fare. Ma, se puoi, aspetta di sentirti centrato, ispirato, risoluto. Aspetta che la paura sia fuori dal tuo sangue, dal tuo cuore, e solo poi fai la tua scelta. 

Anni fa ebbi una esperienza di totale assenza di paura. E intendo "totale" in un modo che non si può descrivere. Si sono smosse situazioni pazzesche, ma non è stato facile perché, quando perdi completamente e totalmente la paura, perdi anche i filtri che coprono le cose e allora vedi ciò che non hai mai visto, e può essere scioccante. Non sto a spiegare perché o per come, poi, sia tornata indietro, se pur non completamente: di quella esperienza, mi è rimasta l'intuizione e la capacità di riconoscere le correnti della paura e dell'illusione, perlomeno a un certo grado, e la voglia di sviluppare in pieno il mio potenziale, sapendo che sto vivendo al di sotto di esso.

Ogni volta che – attraverso le vie della fiducia, della pace interiore, del distacco – mi riavvicino a quel territorio di assoluta assenza di paura, riassaporo quell'universo di infinite possibilità e so che noi tutti, noi esseri umani, possiamo essere grandi in un modo che neanche immaginiamo.

La paura ci impedisce di percepire la verità e blocca le nostre capacità psichiche e fisiche. Ci rende deboli, sfruttabili, inerti. Anche i nostri stessi pensieri, le nostre stesse emozioni – che temono di morire – vogliono tenerci impauriti per impedirci di muoverci verso uno stato più illuminato… hanno bisogno che abbiamo paura, per inibire il nostro cambiamento, la nostra evoluzione, affinché loro possano continuare a esistere così come sono.

Accorgiamoci di questo, non per combatterlo, ma per perdonarlo. Quando perdoniamo, siamo pronti per andare oltre, allora non possono più usarci come burattini e noi possiamo andare a prenderci quello che appartiene alla nostra anima, quello che abbiamo scelto davvero.

Quasi tutti o forse tutti i problemi del mondo sono creati non da persone realizzate, gioiose e consapevoli del proprio potere, ma da persone che sono disconnesse dalla coscienza e dall’amore, persone che si fanno persuadere dal terrore e dal bisogno. Coloro che traggono profitto da questa situazione hanno bisogno che tutti noi continuiamo ad avere paura.

Cambiare frequenza 

Ci sono tanti modi per spostarsi dalle frequenze della paura a quelle della fiducia, della speranza e dell’amore. Sono modi per dare tregua al nostro corpo e al nostro cervello, così da permettere l'emergere dell’intuizione  e della creatività...

Ti elenco quelli che mi vengono in mente adesso, ma sentiti libero di suggerirne di nuovi e ulteriori nei commenti:

1. Stai lontano dai media, dalle notizie, sia ufficiali sia "alternative". Spesso il focus è comunque sul problema. Quindi riduci drasticamente il contatto con  tali fonti.

2. Sposta l'attenzione su ciò che ti piace... Cerca un hobby, guarda video ispiranti, disegna, cucina, ricama, occupati di meccanica, di regia, di alimentazione naturale, leggi testi di filosofia, studia lingue, qualunque cosa ti piaccia fare! Non rinunciare a quella parte di vita che nutre il tuo esserci, anche se ora stai attraversando una fase di incertezza.

3. Stai a contatto con la natura, il sole e l’aria aperta il più possibile. La natura ha una incredibile capacità di pulire i nostri campi vitali e aiutarci a stare meglio.

4. Abbi cura di te, cura lo stile di vita e la giusta alimentazione. Proprio ora che magari non hai tutta questa voglia di volerti bene e ti senti depresso, è urgente più che mai che tu lo faccia.

5. Coltiva relazioni sane, che ti fanno sentire bene nei tuoi panni, che ti stimolano buone emozioni. Le relazioni sono la matrice su cui poggerà la nuova era.

6. Ricava momenti per meditare o per coltivare uno spazio di presenza, dove sei presente e basta, dove rilassi la mente e ti permetti di sentire che sei vivo, qui e ora. E fallo tutti i giorni. Anche questo è essenziale, anche questo è un antidoto.

7. Apriti a nuove possibilità, a nuovi futuri, anche se significa cambiare lavoro, cambiare esistenza. Cura i tuoi obiettivi, rimpolpa il futuro, dagli un senso.

8. Ascolta la tua bussola interiore, le indicazioni che arrivano dal tuo mondo interno.

La bussola interiore

La bussola interiore è quella sensazione sottile, quella intuizione, che proviene dall'anima. È l'idea, la verità, che i tuoi alleati invisibili ti sussurrano da un territorio che è oltre. Spesso si presenta come un guizzo veloce, un suggerimento istantaneo, e, se non lo cogli subito, sparisce, un po’ come fanno i sogni al mattino. Altre volte è come un suono che rimane in sottofondo, permanentemente, ostinatamente. 

Tutti abbiamo questa bussola interiore, ma non tutti la ascoltiamo. Si può, però, imparare a farlo.

1. Prima di tutto, è importante che tu ne abbia l’intento, ossia che tu abbia un intento chiaro e deciso di voler ascoltare la tua bussola interiore, e non un vago desiderio, tanto per fare.

2. Nel contempo, devi mantenerti aperto, fiducioso, ma senza aspettava. Se non percepisci nulla, lasci che sia, accetti che ora è così; andrà meglio in un altro momento. Quindi: intento risoluto, ma contemporaneamente assenza di aspettativa. Scegli semplicemente di sintonizzarti con la tua bussola interiore e confidi che prima o poi questo si tradurrà in qualcosa di tangibile, ma non ti preoccupi dei dettagli, di come o quando accadrà.

3. Presta attenzione alle sensazioni che provi, a come ti senti per davvero in determinate situazioni, a come reagiscono il tuo corpo e la tua energia energia vitale. Allenati a percepirti in ogni esperienza. Non sempre siamo consapevoli di quello che il corpo sente. Per esempio, mi hanno fatto notare come si alza la mia vitalità parlando di una certa ipotesi, e come invece la mia energia fisica si deprime parlando di un'altra: questa è una indicazione importante rivelata dal mio corpo, ma non me ne ero accorta. Siamo talmente addormentati che non ci accorgiamo più di cosa ci rende vivi!

Da ora in poi, ogni volta che puoi, all'idea di fare qualcosa o anche nel farlo, chiediti come ti senti, porta l'attenzione a come si muove l'energia dentro di te. La tua bussola interiore ti fa comprendere cosa è veramente giusto o meno per te, a seconda di come ti senti e di quello che provi. 

Per esempio, potresti avvertire un senso di disagio fisico, ritrovarti con il respiro più corto, avere malessere a un qualche livello. Non è un caso. Forse è un avviso da considerare, una strada da non prendere.

Non tutte le resistenze, però,  sono negative. Potresti avvertire fatica e opposizione, ma in fondo sentire che è la cosa giusta da fare. Così come potresti sentire attrazione e facilità, ma in fondo sapere che non è la cosa giusta da assecondare.

La bussola interiore non mente mai, ma a creare confusione è semmai la nostra incapacità di decodificare i suoi segnali. Questi segnali si trovano nel profondo di noi stessi, per questo dobbiamo allenarci a percepirci, affinché non ci confondiamo con altre resistenze o illusioni.

Se non avessi alcuna paura

Per sintonizzarti con la tua verità interiore, puoi aiutarti chiedendoti: “Se non avessi alcuna paura, e fossi nelle piene condizioni di libertà e ricchezza, che scelta farei?”, “Mi muoverei comunque verso questa direzione?”. E poi resta in ascolto delle sensazioni che provi.

Bisogna dire che la bussola non sarà mai qualcosa di veramente "preciso", a cui affidarti in modo passivo o assoluto. Le sensazioni attraverso cui si esprime rimangono sensazioni, e non confini netti. A volte sono più chiare, altre volte sono solo accennate, ma in ogni caso sono la richiesta di attivare la tua presenza

Restando presente, cogli i movimenti del cuore e impari a non tradire te stesso. La bussola ti dà il “là”, ti fa accorgere di ciò che avevi tralasciato, ma alla fine lascia a te la responsabilità di fare le tue scelte. È come una specie di alleato, di saggio consigliere, ma non può sostituirsi alla tua stessa evoluzione.

Quando cominci a percepire e ad assecondare la tua bussola interiore, noti che ti spinge in territori meno sicuri, ma sono i territori dove probabilmente si trova la tua missione, il tuo scopo. Allora le difficoltà si trasformano, assumono un senso diverso e diventano il ponte verso qualcosa di più grande.

Realizzi che, quando scappi via da ciò che ti spaventa, comunque gli dai potere, mentre quando ti giri e lo affronti, poi incontri te stesso, incontri la tua missione.

Scegliere la paura o l'amore

Penso che uno degli scopi primari della nostra anima sia di insegnarci ad andare oltre la paura, e proprio per questo ci spinge verso di lei.

Per tale motivo, il periodo che stiamo vivendo rappresenta anche la grande opportunità e possibilità di conoscere e affrontare le nostre paure. Prima, forse, tendevamo a metterle sotto il tappeto. Ora, invece, siamo costretti a fare i conti con ciò che ci spaventa e, quindi, anche con ciò che possiamo diventare per andare oltre tutto questo.

Siamo sfidati su molti punti di vista, ma la vera sfida che ora siamo chiamati ad affrontare è scegliere tra la paura o l’amore, tra il crederci piccoli e impotenti o il muoverci verso il coraggio, qualunque cosa questo significhi.

Forse non siamo qui per caso, forse siamo qui proprio perché lo ha voluto la nostra anima, forse siamo qui perché siamo pronti per cambiare ogni cosa. Ma nulla è scritto, nulla è deciso. Tutto dipenderà dalla nostra scelta. 

Camilla




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Commenti

Maurizio maggione ha detto…
Bellissimo....come sempre...🙏

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