Ogni mattina scrivo nel mio diario osservazioni o domande di mio interesse, dopo di che lascio che emergano informazioni a riguardo, come se provenissero da una coscienza più ampia della mia.
Le informazioni che raccolgo per via intuitiva spesso si rivelano essere consigli utili e basati sul buon senso; altre volte mi invitano a guardarmi dentro con maggiore profondità, e capita anche che mi facciano guardare la realtà da angolazioni inusuali e alle quali non avevo pensato.
Nella scrittura intuitiva è importante non avere aspettative; è meglio immaginarsi come dentro a un gioco, e in fondo si tratta proprio di questo, di uno scambio di parole fatto giocosamente con se stessi.
Comunque sia, nel rileggere quanto scritto bisogna rimanere lucidi e valutare serenamente le parole trascritte, perché l’intuizione non chiede mai di mettere da parte la consapevolezza.
Se vuoi praticare la scrittura intuitiva, procurati un diario e stabilisci un appuntamento della giornata in cui ti dedicherai a scrivere, possibilmente sempre alla stessa ora.
L’argomento da trattare dipende da quello che ti ispira sul momento: può essere qualcosa di astratto o generico, o qualcosa di più specifico come una vicenda che ti riguarda da vicino.
Annota le prima osservazioni e tutti i pensieri che hai in merito alla questione scelta. Una volta esposto il tuo sentire, apriti all’idea che possano esistere punti di vista più ampi e chiedi di comprendere meglio la vicenda.
Puoi fare domande del tipo:
– Qual è la lezione insita in questa esperienza?
– C’è un messaggio che devo ricevere?
– Cosa è bene che io veda in questa situazione e che ancora non ho visto?
– Sono interessato a conoscere la verità o seguo solo i miei bisogni?
– Se la mia anima potesse parlarmi, cosa mi direbbe in merito?
Scrivi tutto quello che ti viene in mente, senza giudicarlo.
Consiglio di cominciare con argomenti poco impegnativi e di provare a inventare le risposte di sana pianta. Tra invenzione e intuizione c’è un legame molto sottile: se non sei disposto a giocare e a inventare, cioè a concepire quello che ancora non c’è, non potrai aprirti neanche all’intuizione.
A un certo punto probabilmente ti chiederai se quello che scrivi nel diario sia frutto della tua invenzione o se davvero stai intuendo delle informazioni. Non mi preoccuperei troppo di avere una risposta definitiva, perché ciò che davvero conta non è il messaggero ma il messaggio in sé. Il punto è: cosa ti sta dicendo il messaggio? Può avere un senso? Ti aiuta a connetterti con aspetti più ampli di te? Espande la tua energia? Aumenta la tua capacità di amare? Ti conduce verso un’esistenza migliore? Se la risposta è sì, vale la pena considerarlo.
Camilla
Puoi fare domande del tipo:
– Qual è la lezione insita in questa esperienza?
– C’è un messaggio che devo ricevere?
– Cosa è bene che io veda in questa situazione e che ancora non ho visto?
– Sono interessato a conoscere la verità o seguo solo i miei bisogni?
– Se la mia anima potesse parlarmi, cosa mi direbbe in merito?
Scrivi tutto quello che ti viene in mente, senza giudicarlo.
Consiglio di cominciare con argomenti poco impegnativi e di provare a inventare le risposte di sana pianta. Tra invenzione e intuizione c’è un legame molto sottile: se non sei disposto a giocare e a inventare, cioè a concepire quello che ancora non c’è, non potrai aprirti neanche all’intuizione.
A un certo punto probabilmente ti chiederai se quello che scrivi nel diario sia frutto della tua invenzione o se davvero stai intuendo delle informazioni. Non mi preoccuperei troppo di avere una risposta definitiva, perché ciò che davvero conta non è il messaggero ma il messaggio in sé. Il punto è: cosa ti sta dicendo il messaggio? Può avere un senso? Ti aiuta a connetterti con aspetti più ampli di te? Espande la tua energia? Aumenta la tua capacità di amare? Ti conduce verso un’esistenza migliore? Se la risposta è sì, vale la pena considerarlo.
Camilla
Dal mio libro AAA cercasi guru disperatamente (Anima Edizioni)
AAA Cercasi Guru Disperatamente
Come salvarsi l'anima, il portafogli e le mutande. Manuale pratico di sopravvivenza spirituale
Camilla Ripani
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