A che pro tenersi foto, oggetti e ricordi che, quando finiscono sotto il nostro sguardo, ci suscitano tristezza, stress o contrazione? Liberarsi di ciò che è superfluo, vecchio o che non serve al momento presente è un modo di volere bene a se stessi.
Spesso diamo per scontato che le foto e gli oggetti del passato vanno conservati e non ci rendiamo conto che tutto quello che ci rievoca situazioni spiacevoli abbassa la nostra energia.
Per questo, amo liberarmi di foto e oggetti che sono superflui, non sono più utili o mi collegano a memorie sgradite.
Un conto è conservare qualcosa legato al passato perché c'è un significato o un bel ricordo, un altro è ammassare oggetti e varie chincaglierie che non servono più e tolgono spazio vitale ad altre situazioni.
Si tratta di un discorso legato non solo al nostro spazio fisico, ma anche a quello psicologico: inizi liberando un cassetto e pian piano ti vien voglia di liberare la mente e far spazio a tutto il bello che deve ancora venire nella vita.
Una domanda che sovente ti impedisce di liberarti del vecchio è: "E se poi mi dovesse servire in futuro?". Questa domanda rischia di intrappolarti sotto una marea di oggetti inutili!
Come suggerisco nel mio libro AAA cercasi guru disperatamente, in casa, sul luogo di lavoro o nelle stanze dedicate ai tuoi hobby, impara a disfarti degli oggetti che rientrano nelle seguenti categorie:
– sono legati a ricordi spiacevoli;
– se sono vestiti, non li indossi da almeno un anno;
– ne hai altri simili che svolgono la stessa funzione;
– li tieni solo perché non si sa mai se potranno servire in futuro;
– non sono utili né ispiranti né belli;
– sono rotti, brutti, inutilizzabili (e non hai programmato di sistemarli a breve);
– altro (prova a dirlo tu).
Te ne parlo anche in questo video:
Camilla
Commenti