Alcuni talenti hanno una forma fin dall’inizio. Li riconosci già dai primi anni di vita, fanno parte di te e dei tuoi ricordi da sempre. Se hai avuto l'occasione e l’ardire di nutrirli, possono spingerti in territori profondi ed esigenti, ma ricolmi di soddisfazioni.
Altri talenti, invece, attendono che tu prima trovi te stesso, che faccia chiarezza dentro e fuori di te, e lo fanno pazientemente, anche per una vita intera. Prima di rivelarsi, prima di lasciare che tu dia loro un nome, attendono che tu sappia chi sei. Quando infine accade, capisci che loro c’erano sempre stati, ma eri tu a non esserci per loro. E va bene così, quello era il tuo cammino.
Un talento non è migliore o più speciale, solo perché si manifesta in modo più o meno intenso, prima o dopo negli anni, in famiglie più o meno consapevoli.
Non pensare mai che sia troppo tardi per manifestare il tuo talento, qualunque esso sia. E non pensare che manifestarlo significhi ricevere riconoscimenti esterni, dagli altri.
Il tuo talento ha bisogno di te, non degli altri. E tu hai bisogno di lui, perché grazie a lui puoi sentir il piacere di donarti all’esistenza e di farlo attraverso la tua unicità.
Qualcuno raccoglierà il tuo dono, qualcun altro forse no, ma a te non farà differenza, così come un fiore spande il suo profumo indipendentemente che ci sia qualcuno a goderne o meno.
Come scrivo nel mio libro AAA cercasi guru disperatamente, "ognuno di noi ha il desiderio profondo di donare qualcosa a questo mondo, un talento, una realizzazione, una qualità. Quando assecondi questo desiderio, ti metti sulla strada giusta per te, una strada dove non mancano le sfide, ma che riempie il tuo spirito di vitalità e passione". E ancora: "Non si tratta di avere talenti considerati speciali dagli altri, ma di seguire la strada della tua unicità, quella dove tu sei tu ed è proprio questo a fare la differenza".
Camilla
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Il mio libro AAA cercasi guru disperatamente.
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