Però, a volte, il luogo ha bisogno che noi arriviamo a mettere dei confini con lui, che ci opponiamo alla sua disfunzionalità, mettendo in chiaro i nomi e le cose a cui appartengono. Ha bisogno, cioè, che troviamo la nostra voce e gli diciamo "bye bye, ora so chi sono e dove voglio andare", perché anche i luoghi – i posti, i contesti, le dimensioni – hanno bisogno di imparare chi, cosa e come rispettare coloro che vi dimorano.
E chissà che non ci si possa reincontrare, un giorno, entrambi cresciuti – i luoghi e noi stessi – grazie a quel passo in avanti che noi abbiamo fatto, a quella distanza che abbiamo messo, non per andare via, ma per andare oltre.
Camilla
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