"Abbiamo sempre due scelte: evolvere o ripetere". Hai mai sentito questa frase? Poche parole, ma efficaci nella loro verità: se non evolviamo, se non affrontiamo e superiamo i nostri limiti, saremo destinati a incontrarli di continuo.
Non c'è altro modo di procedere sul cammino, se non andando avanti. Tornare indietro non è possibile, cercare di evitare le nostre montagne non è possibile. Se proviamo a cambiare strada, a prendere delle scorciatoie, a saltare le iniziazioni a cui siamo chiamati, prima o poi ci ritroveremo esattamente di fronte a ciò che abbiamo cercato di evitare.
Quando nella nostra vita accade un certo problema o incontriamo un certo ostacolo in modo ricorrente, è perché ci sta chiamando, ci sta chiedendo di riconoscerlo e di trasformarci in colui o colei che può affrontarlo e andare oltre.
Ognuno di noi ha le sue piccole e grandi prove, le sue eredità consegnate dall'esistenza. E non è mai per caso, non è mai per ingiustizia, anche se, a volte, sembrano il frutto di ciò che giusto non è.
Ma l'anima non si cura delle ingiustizie né dell'oscurità. Essa si cura di come possiamo imparare a evolvere, che in ultima analisi è imparare ad amare. Allora, per conseguire questo suo intento, ci spinge verso destini strani o inconcepibili, se servono a farci guardare dentro, a farci scavare nell'illusione per incontrare, infine, il reale.
Possiamo far finta di niente, fingere di non avere ombre da illuminare, cercare scuse e scappare via, ma alla fine saremo condotti esattamente al punto in cui abbiamo avuto paura, stanchezza o dolore, e per questo abbiamo chiuso il nostro cuore, abbiamo voltato le spalle alla nostra prova.
E dovremo scegliere se ripetere gli stessi passi, gli stessi errori, o evolverci, andando oltre i confini di quello che pensiamo di essere, liberi di trasformarci in quello che l'anima si aspetta da noi.
Camilla
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