Una delle cose migliori che possa fare per la mia vita è perdonare. Perdonare le persone che mi hanno creato malessere, perdonare chi se ne è andato, perdonare gli eventi che sono accaduti. E perdonare me stessa, per non esserci stata quando era necessario, per aver perso i treni che hanno attraversato la mia stazione.
Perdonare è lasciar andare ciò è stato, è accettare quel che è accaduto senza più focalizzarmi su come sia stato "sbagliato" o "ingiusto", è lasciar andare la pretesa che dovesse essere diverso. Questo mi permette di tornare nel tempo presente e dedicare a esso tutte le mie energie, perché non sono più imbrigliate nel recriminare il passato.
È importante comprendere che perdonare riguarda noi stessi e non le persone o le vicende che stiamo considerando. Perdonare riguarda il nostro atteggiamento, il modo in cui utilizziamo la nostra energia interiore. Quando scegliamo di perdonare, significa che scegliamo di andare avanti, di raccogliere l’esperienza invece di contestarla, allora essa può indicarci una strada migliore, una migliore versione di noi stessi.
Perdonare, inoltre, non è permettere a certi individui di tornare nella nostra realtà o avallare situazioni disfunzionali. Possiamo benissimo perdonare qualcuno e non volerlo più sulla nostra strada. Possiamo perdonare una situazione, ma relegarla a una realtà che non ci appartiene più. Possiamo perdonare e dire di no, mettere dei paletti, fare scelte diverse.
Anzi, spesso, è proprio perché perdoniamo qualcuno o qualcosa, che riusciamo a sciogliere completamente i legami che ci connettono a quelle esperienze dolorose o contorte che hanno tanto il sapore del karma o della lezione che si ripete a oltranza. Se accettiamo, se semplicemente lasciamo andare e ci apriamo con rinnovata fiducia ai giorni che arriveranno, la vita risponde coerentemente con la nostra attitudine e ci porta davvero oltre.
Come si fa a perdonare? Ogni tanto qualcuno me lo chiede. Mi rendo conto che non c’è un bottone che puoi premere per spegnere o accendere lo stato del perdono. Ma so che il perdono è un potenziale insito in ognuno di noi, è qualcosa che già ci appartiene, ma dobbiamo permettergli di manifestarsi.
Un buon primo passo è avere l’intenzione, è aprirsi alla possibilità del perdono... allora la nostra energia, i nostri pensieri, le nostre azioni cercheranno una porta attraverso cui far entrare questa possibilità. Forse non sarà immediato, forse richiederà trasformazioni graduali, ma una volta che abbiamo colto il sapore del perdono, una volta che abbiamo sentito questa possibilità dentro di noi, nulla potrà fermare il suo manifestarsi, eccetto noi stessi.
Camilla
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