Sono sempre stata affascinata dal mondo dei sogni. Sognare è un modo per avvicinarsi a quei contenuti che spesso sono occultati alla nostra consapevolezza. Il sogno, infatti, è un mediatore: porta in vita gli elementi del profondo attraverso una veste simbolica affinché lo "stato di veglia" possa accorgersi di loro.
C'è stato un periodo in cui, lavorando sulla mia personalità per cercare nuovi coraggi, facevo sogni incentrati sulla violenza e sulla distruzione, ma terminavano con elementi salvifici. Il mio "io" voleva mettermi a contatto con la natura di quelle insicurezze e con il senso di devastazione che avevo provato un tempo lontano, quasi dimenticato, e allo stesso tempo me ne indicava il superamento. Dunque, avendo scelto di affrontare quel passato sofferto, la mia coscienza si era aperta al simbolismo onirico, per rivivere, elaborare, risolvere quel vissuto.
Altre volte ho attraversato periodi di intensi cambiamenti di visione, allora ho sognato cantieri in corso, palazzi in costruzione con tante stanze segrete, o tempeste che passavano e portavano via case vecchie, preparando il terreno per i nuovi quartieri che sarebbero nati.
Non di rado, ho sognato poi di altre civiltà ed esseri alieni, luoghi misteriosi e bellissimi dove mi venivano impartite lezioni speciali su nuove tecnologie che ancora dovevano essere create. Questo tipo di sogni accompagna le fasi in cui mi sento sola ma anche molto battagliera, cioè quando prendo in mano il cambiamento e allo stesso tempo so che nessuno può veramente aiutarmi eccetto me stessa. Poi accade che, quando meno me lo aspetto, arrivano gli aiuti e i doni; eccome se arrivano. Siamo qui per creare senza avere la paura del nuovo e del diverso che alberga in noi e negli altri. Ogni solitudine, se veramente accettata, è terreno fertile per nuove, sorprendenti "invenzioni" dell'anima.
Interpretare i sogni non è semplice, bisogna allenarsi a usare l'intuito. Non si possono trattare, infatti, come se fossero domande a cui rispondere o problemi matematici da risolvere. Ogni esperienza onirica è intrisa di strati di simbolismo, di multi-dimensioni che hanno vita propria, di chiavi che aprono porte o nascondono a loro volta altre chiavi... Le risposte possibili, cioè, sono trasversali e infinite.
I sogni vanno accolti, lasciati agire in noi. Allora potranno aiutarci a mettere a fuoco le nostre priorità, le nostre visioni autentiche. Ma ci lasceranno sempre con qualcosa di indefinito, di incompiuto, ed è bene che sia così, perché il compito dei sogni non è darci certezze, ma spingerci ad ampliare la nostra capacità di farci domande, e quindi accorgerci di altre nostre dimensioni che pensavamo di non avere. Un po' come accade con i miti, che spesso ci rivelano nuove realtà interiori, nuovi aspetti di noi stessi, ma nel farlo ci lasciano con un senso di mistero e di incompiuto ancora più vasto.
Appena sveglio, se hai fatto un sogno, prendine subito nota, per non rischiare di dimenticarlo. Scrivere, inoltre, non solo ti permette di annotare i dettagli della tua esperienza onirica, ma di innescare un primo processo di rielaborazione: nel momento in cui scegli le parole per descrivere ciò che ricordi, stai facendo le tue prime associazioni interiori.
Non sottovalutare la potenza e il messaggio di quello che sogni: è uno scorcio diretto all'interno della tua mente sommersa, può ispirarti soluzioni e accelerare in positivo qualunque processo in corso. Per mettere a fuoco il senso del tuo sogno, potresti aiutarti con le seguenti domande.
Quali parti di me si mostrano in questo sogno?
C'è un ruolo o un archetipo che mi riguarda e che sto mettendo in scena?
Quali emozioni e sensazioni emergono?
Ci sono altre idee e associazioni che potrei fare?
Interrogati pure sul sogno, ma senza pretesa di "inquadrarlo", di avere una risposta immediata, di arrivare a una conclusione. Ricorda: il sogno è una rappresentazione simbolica, e il simbolo non va capito, va ricevuto.
Usa le domande per stimolare domande ancora più grandi – non temere di scavare, di fantasticare, di aprire porte nascoste – e poi lascia che si depositino in te con tutti i loro punti interrogativi. Nei giorni successivi, o quando sarà il momento opportuno, potresti ricevere delle intuizioni.
C'è stato un periodo in cui, lavorando sulla mia personalità per cercare nuovi coraggi, facevo sogni incentrati sulla violenza e sulla distruzione, ma terminavano con elementi salvifici. Il mio "io" voleva mettermi a contatto con la natura di quelle insicurezze e con il senso di devastazione che avevo provato un tempo lontano, quasi dimenticato, e allo stesso tempo me ne indicava il superamento. Dunque, avendo scelto di affrontare quel passato sofferto, la mia coscienza si era aperta al simbolismo onirico, per rivivere, elaborare, risolvere quel vissuto.
Altre volte ho attraversato periodi di intensi cambiamenti di visione, allora ho sognato cantieri in corso, palazzi in costruzione con tante stanze segrete, o tempeste che passavano e portavano via case vecchie, preparando il terreno per i nuovi quartieri che sarebbero nati.
Non di rado, ho sognato poi di altre civiltà ed esseri alieni, luoghi misteriosi e bellissimi dove mi venivano impartite lezioni speciali su nuove tecnologie che ancora dovevano essere create. Questo tipo di sogni accompagna le fasi in cui mi sento sola ma anche molto battagliera, cioè quando prendo in mano il cambiamento e allo stesso tempo so che nessuno può veramente aiutarmi eccetto me stessa. Poi accade che, quando meno me lo aspetto, arrivano gli aiuti e i doni; eccome se arrivano. Siamo qui per creare senza avere la paura del nuovo e del diverso che alberga in noi e negli altri. Ogni solitudine, se veramente accettata, è terreno fertile per nuove, sorprendenti "invenzioni" dell'anima.
Interpretare i sogni non è semplice, bisogna allenarsi a usare l'intuito. Non si possono trattare, infatti, come se fossero domande a cui rispondere o problemi matematici da risolvere. Ogni esperienza onirica è intrisa di strati di simbolismo, di multi-dimensioni che hanno vita propria, di chiavi che aprono porte o nascondono a loro volta altre chiavi... Le risposte possibili, cioè, sono trasversali e infinite.
I sogni vanno accolti, lasciati agire in noi. Allora potranno aiutarci a mettere a fuoco le nostre priorità, le nostre visioni autentiche. Ma ci lasceranno sempre con qualcosa di indefinito, di incompiuto, ed è bene che sia così, perché il compito dei sogni non è darci certezze, ma spingerci ad ampliare la nostra capacità di farci domande, e quindi accorgerci di altre nostre dimensioni che pensavamo di non avere. Un po' come accade con i miti, che spesso ci rivelano nuove realtà interiori, nuovi aspetti di noi stessi, ma nel farlo ci lasciano con un senso di mistero e di incompiuto ancora più vasto.
Appena sveglio, se hai fatto un sogno, prendine subito nota, per non rischiare di dimenticarlo. Scrivere, inoltre, non solo ti permette di annotare i dettagli della tua esperienza onirica, ma di innescare un primo processo di rielaborazione: nel momento in cui scegli le parole per descrivere ciò che ricordi, stai facendo le tue prime associazioni interiori.
Non sottovalutare la potenza e il messaggio di quello che sogni: è uno scorcio diretto all'interno della tua mente sommersa, può ispirarti soluzioni e accelerare in positivo qualunque processo in corso. Per mettere a fuoco il senso del tuo sogno, potresti aiutarti con le seguenti domande.
Quali parti di me si mostrano in questo sogno?
C'è un ruolo o un archetipo che mi riguarda e che sto mettendo in scena?
Quali emozioni e sensazioni emergono?
Ci sono altre idee e associazioni che potrei fare?
Interrogati pure sul sogno, ma senza pretesa di "inquadrarlo", di avere una risposta immediata, di arrivare a una conclusione. Ricorda: il sogno è una rappresentazione simbolica, e il simbolo non va capito, va ricevuto.
Usa le domande per stimolare domande ancora più grandi – non temere di scavare, di fantasticare, di aprire porte nascoste – e poi lascia che si depositino in te con tutti i loro punti interrogativi. Nei giorni successivi, o quando sarà il momento opportuno, potresti ricevere delle intuizioni.
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