Passa ai contenuti principali

Di quale spiritualità stiamo parlando?

Ultimamente provo un senso di repulsione nel sentir parlare di "spiritualità", "coscienza" e cose del genere. Non so se sia colpa di tutte quei "guru" che fanno sermoni dalla mattina alla sera, o di quelli che usano i concetti spirituali per inzupparsi il cervello, così possono raccontarsi che sono pieni d'amore anche se non parlano con i genitori da anni perché non riescono a perdonarli...

La soluzione qual è? Parlare di prosciutto e melone? Aprire un blog sulle ceramiche d'epoca? Iniziare un dibattito sui tagli di capelli più alla moda? Insomma, bandire tutto quel che tratta di argomenti spirituali e far finta che l'invisibile non esista? In ogni caso, qualcuno riuscirebbe comunque a pervertire il senso delle cose (sì, anche del prosciutto e melone) e a creare nuovi squilibri. Non è mai il mezzo in sé il problema, ma chi lo usa.

Certo, mi vien da sorridere vedendo in che modo la spiritualità sia usata proprio per evitare di essere spirituali. C'è per esempio chi si è convinto che con la meditazione potrà continuare a sopportare meglio il lavoro che odia. O chi, dopo un corso olistico di due giorni, si fa chiamare "maestro" e diffonde le sue verità come assolute. O, al contrario, chi pensa di scegliere la direzione della propria vita interrogando il santone di turno: vere e proprie dipendenze spirituali!

Che faccio? Mollo la presa e mi sottraggo a questo mondo di illusionisti e "illusionati", o vado avanti con tali argomenti, sapendo di incontrare inevitabili contraddizioni? Ahimè, la crescita personale e il contatto con i mondi dell'oltre sono parte del mio DNA quindi... continuerete a sopportarmi.

Chiariamo innanzitutto cosa è, o meglio cosa non è, la spiritualità. Non è una via per distaccarsi dalla materia, anzi in essa trova la propria realizzazione; non è uno strumento per giudicare chi si comporta "male" e premiare chi si comporta "bene"; non è una medaglia per sentirsi dalla parte dei vincitori; ma soprattutto non è un tranquillante, cioè non serve a sedare le tua ansie e le tue angosce (per quello c'è lo psicologo).

La spiritualità è costruire strutture armoniche nella realtà materiale; è raccogliere i frammenti del sé e farne un io indiviso; è diventare ciò che si è... Ma questo richiede il "sacrificio" di buona parte di quello che crediamo di essere. Facile?!

Se con la tua pratica spirituale ti senti più tranquillo e realizzato, probabilmente te la stai raccontando. La spiritualità non "serve" a stare meglio; serve a tirare via le maschere e a rivelare quella roba poco piacevole che ci sta sotto... e, credimi, il più delle volte sarebbe meno traumatico se qualcuno ti abbandonasse nello spazio mentre dall'oblò dell'astronave ti fa "ciao ciao" con la manina.

L'anima cospira per tirarti fuori dalle paure e dai giudizi a cui sei tanto affezionato. E, se attiri la sua attenzione (perché hai deciso che vuoi portare più spiritualità nella tua vita), la cospirazione diventa... guerra aperta.

Magari cerchi il mondo spirituale per favorire sonni tranquilli e imparare a dire "namasté"... ma, come minimo, se davvero porti energia spirituale alla tua personalità, aumenteranno i momenti di crisi e i conflitti, e potresti ritrovarti a bestemmiare in dialetto mentre fai fuori tutto quel che c'è nel frigo (pezzi di cadavere compresi). Questo accade perché il "vecchio mondo" si aggrappa a te con forza disumana: non vuole che tu lo lasci per nessun motivo... "Traditore... Come osi?"

Tuttavia, non ti devi preoccupare! Il principio è semplice: quando spali via la merda (si può dire?), quello è il momento in cui puzza di più. In altre parole: ti senti uno schifo, ma è perché stai facendo quello che devi fare.

Ci siamo intesi? Qualunque disciplina spirituale tu stia praticando, non serve a calmare le tue crisi e non è quello lo scopo; serve invece a farti diventare "anima incarnata"... Qualunque cosa questo significhi (a te scoprirlo!).

Il che è davvero molto, molto pericoloso per tutti quelli che - come la tua mente inferiore e le persone che hai intorno - traggono vantaggio dal fatto che tu sia frammentato, pieno di paure e ricoperto da immondizie varie che tengono impegnata la tua energia.





Commenti

Post popolari in questo blog

Chiaroudienza: chiarezza nell'udire

Eccoci giunti alla quarta e ultima tappa sugli extra-sensi, ossia alla chiaroudienza .  La «chiarezza nell’udire» è il canale intuitivo che, come ci dice il nome stesso, predilige la via sonora, il senso dell’udito. Il chiaroudiente può avere la percezione di essere guidato durante le conversazioni e di ripetere frasi che in realtà gli vengono suggerite interiormente. Spesso dialoga mentalmente con se stesso, avvertendo quasi un botta e risposta tra e varie frasi. Sente una connessione con le piante e gli animali , ai quali parla spontaneamente. È anche particolarmente sensibile alle frequenze della musica e ai suoni in generale. A proposito di suoni, quelli percepiti dal chiaroudente possono essere di due tipi: suoni oggettivi, manifesti sul piano fisico, oppure suoni interiori, percepibili solo a lui. Per quanto riguarda le manifestazioni sonore esterne, possono presentarsi come sussurri, voci, canti o musiche , ed essere sentite tramite mezzi quali la radio oppure provenire ...

Il Codice della Guarigione

Nota: l'ultimo aggiornamento di questo post risale al: 24 ottobre 2012 Leggi in fondo gli aggiornamenti! La copertina del libro non mi attirava per nulla, ma ero alla ricerca di informazioni che approfondissero il legame fra stress, memorie cellulari e stato di salute, e il Codice della Guarigione , di Alexander Loyd e Ben Johnson, sembrava focalizzato proprio su questi argomenti. La prima parte del libro è molto bella, scritta bene e organizzata in modo fluido. Il contenuto, strepitoso, fa chiarezza sul ruolo dello stress in relazione alle memorie cellulari . Accade che le nostre cellule abbiano "installato" il programma permanente "Urgenza in corso", e dunque che esse non si comportino più normalmente ma si "contraggano", per dedicare tutte le energie allo "stato di allarme". Ne consegue, prima o poi, un indebolimento del sistema immunitario. Come si fa a riprogrammare la memoria cellulare ? Non certo con la volontà, spiegano gl...

11. Meditazione e vuoto mentale

Cominciamo oggi a occuparci di uno strumento fondamentale e importantissimo: la meditazione . Tratterò l'argomento in più occasioni, essendo vastissimo... ma metto subito in chiaro che non è possibile praticare la meditazione senza la guida di un valido istruttore che conosca i nostri meccanismi interiori. Tuttavia nel frattempo ci si può avvicinare all'idea, e l'intento di questi scritti è quello di facilitarvi l'approccio all'argomento, o anche solo di stimolare un dibattito in merito. In base ai numerosi testi che si trovano in circolazione, si può essere indotti a credere (così come credevo io stessa in passato) che meditare equivalga a fare il " vuoto mentale ": a far cadere cioè ogni tipo di pensiero. Qui tuttavia c'è il rischio di farsi male, perché con tutte le forme energetiche che ci attraversano quotidianamente, non mi pare proprio il caso di "assentarsi" e venir meno in coscienza, perché tali energie avrebbero più facoltà di...

Ringraziare per il cibo

Da bambina non era raro trovarmi a delle tavolate dove si faceva una preghiera e si ringraziava per il cibo in tavola. Oggi questo non accade più. La maggior parte della gente ha perso l'abitudine di benedire e ringraziare per il cibo . Alcuni si lanciano sulle cibarie in tavola senza neanche aspettare che tutti gli amici e i parenti siano seduti. Non di rado accendono pure la tv per "farsi compagnia" o continuano a chattare con lo smartphone. Già tanto se si ricordano di masticare. Essere disattenti con ciò che mangiamo è solo l'inizio di una disattenzione più grande, quella che estendiamo alle emozioni e alle idee di cui ci nutriamo. Tutto ciò che entra in noi diventa parte di noi e andrebbe vagliato attraverso la nostra amorevole presenza . Per quanto mi riguarda, se c'è un'atmosfera agitata in cucina o se qualcuno accende la televisione, mangio con difficoltà e il pasto mi risulta più pesante o indigesto. Invece, quando l'ambiente è sereno e ac...

La scrittura intuitiva

Una tecnica che uso per allenare la mia intuizione è la scrittura intuitiva. Molto in breve, si tratta di scrivere in un diario le proprie domande e poi lasciare che emergano le risposte per via intuitiva . Ogni mattina scrivo nel mio diario osservazioni o domande di mio interesse, dopo di che lascio che emergano informazioni a riguardo, come se provenissero da una coscienza più ampia della mia. Le informazioni che raccolgo per via intuitiva spesso si rivelano essere consigli utili e basati sul buon senso; altre volte mi invitano a guardarmi dentro con maggiore profondità, e capita anche che mi facciano guardare la realtà da angolazioni inusuali e alle quali non avevo pensato. Nella scrittura intuitiva è importante non avere aspettative ; è meglio immaginarsi come dentro a un gioco, e in fondo si tratta proprio di questo, di uno scambio di parole fatto giocosamente con se stessi. Comunque sia, nel rileggere quanto scritto bisogna rimanere lucidi e valutare serenamente le parole tras...





Acquista Online su SorgenteNatura.it