Se vuoi ricevere, devi chiedere. Niente ti viene dato a caso.
Si chiede non solo con le parole, ma attraverso le proprie azioni nel quotidiano. Per esempio, quando ti impegni per un obiettivo, stai chiedendo di raggiungerlo. Quando fai attenzione alla tua dieta e pratichi sport, stai chiedendo una maggior salute. Quando ti allontani dalle persone che ti fanno sentire male e scegli di aprirti ad amicizie più luminose, stai chiedendo rapporti armoniosi.
Chiedere è efficace quando hai ben chiaro cosa vuoi e agisci di conseguenza. In questo modo il tuo intento è sempre più focalizzato, non disperso, quindi è efficace nell'attirare a sé il risultato.
È fondamentale, inoltre, sentire che meriti di ricevere. Diversamente, puoi anche affermare che desideri qualcosa, ma alcune parti di te si opporranno, attivando ostacoli di ogni tipo. Se non sei certo di meritare quello che chiedi, se pensi di non esserne all'altezza, diventerai il primo sabotatore di te stesso.
Molto utili sono anche preghiere e affermazioni, soprattutto quando aiutano a sviluppare un senso di fiducia e di connessione. Il modo migliore di chiedere, infatti, è farlo senza aspettativa, confidando che ti sarà dato ciò che desideri, nei tempi e nei modi opportuni. Si tratta di un processo che coniuga allo stesso tempo volontà e fede, attività e lasciar andare il controllo.
Riprendendo il discorso sulla lamentela (vedi post precedente), va detto che chiedere e lamentarsi hanno due energie diametralmente opposte.
Se ti lamenti, sei sempre più nel vittimismo. Se chiedi con intento e fiducia, invece, risvegli il creatore che è in te e ti predisponi per le migliori possibilità del tuo destino.
Un esercizio-gioco
Ti propongo un gioco che faccio spesso: ogni volta che stai per dare forma a una lamentela, fermati e trasformala subito in una richiesta.
Esempio: "Mi sento molto stanco, sicuramente mi arriverà l'influenza!". Se hai un pensiero del genere, non lasciare che diventi lamentela automatica, ma cambia le tue parole: "Chiedo all'universo di farmi sentire in forma il prima possibile, grazie!".
"Che conto salato! Non ho mai abbastanza soldi!" si trasformerà in "Chiedo al mio sé superiore di aiutarmi a pagare tutti i debiti con tranquillità, grazie!"
"Il mio partner non si preoccupa di me, è un disgraziato!" diventerà "Chiedo alla vita di farmi avere gioia e appagamento nei rapporti d'amore, grazie!".
In quest'ultimo caso, non devi esigere che il tuo eventuale partner cambi, perché non abbiamo il diritto di pretendere che le persone siano diverse da quello che sono, ma possiamo chiedere per noi stessi di spostarci su una realtà migliore. Focalizzati pure su come desideri sia la tua vita, ma lascia i dettagli del processo a Dio, al sé superiore, all'universo... (scegli tu il nome che preferisci.)
Hai notato che alla fine di ogni frase ho messo la parola "grazie"? La gratitudine connette con la frequenza dell'abbondanza, quindi usala a più non posso, anche e soprattutto quando chiedi!
Si chiede non solo con le parole, ma attraverso le proprie azioni nel quotidiano. Per esempio, quando ti impegni per un obiettivo, stai chiedendo di raggiungerlo. Quando fai attenzione alla tua dieta e pratichi sport, stai chiedendo una maggior salute. Quando ti allontani dalle persone che ti fanno sentire male e scegli di aprirti ad amicizie più luminose, stai chiedendo rapporti armoniosi.
Chiedere è efficace quando hai ben chiaro cosa vuoi e agisci di conseguenza. In questo modo il tuo intento è sempre più focalizzato, non disperso, quindi è efficace nell'attirare a sé il risultato.
È fondamentale, inoltre, sentire che meriti di ricevere. Diversamente, puoi anche affermare che desideri qualcosa, ma alcune parti di te si opporranno, attivando ostacoli di ogni tipo. Se non sei certo di meritare quello che chiedi, se pensi di non esserne all'altezza, diventerai il primo sabotatore di te stesso.
Molto utili sono anche preghiere e affermazioni, soprattutto quando aiutano a sviluppare un senso di fiducia e di connessione. Il modo migliore di chiedere, infatti, è farlo senza aspettativa, confidando che ti sarà dato ciò che desideri, nei tempi e nei modi opportuni. Si tratta di un processo che coniuga allo stesso tempo volontà e fede, attività e lasciar andare il controllo.
Riprendendo il discorso sulla lamentela (vedi post precedente), va detto che chiedere e lamentarsi hanno due energie diametralmente opposte.
Se ti lamenti, sei sempre più nel vittimismo. Se chiedi con intento e fiducia, invece, risvegli il creatore che è in te e ti predisponi per le migliori possibilità del tuo destino.
Un esercizio-gioco
Ti propongo un gioco che faccio spesso: ogni volta che stai per dare forma a una lamentela, fermati e trasformala subito in una richiesta.
Esempio: "Mi sento molto stanco, sicuramente mi arriverà l'influenza!". Se hai un pensiero del genere, non lasciare che diventi lamentela automatica, ma cambia le tue parole: "Chiedo all'universo di farmi sentire in forma il prima possibile, grazie!".
"Che conto salato! Non ho mai abbastanza soldi!" si trasformerà in "Chiedo al mio sé superiore di aiutarmi a pagare tutti i debiti con tranquillità, grazie!"
"Il mio partner non si preoccupa di me, è un disgraziato!" diventerà "Chiedo alla vita di farmi avere gioia e appagamento nei rapporti d'amore, grazie!".
In quest'ultimo caso, non devi esigere che il tuo eventuale partner cambi, perché non abbiamo il diritto di pretendere che le persone siano diverse da quello che sono, ma possiamo chiedere per noi stessi di spostarci su una realtà migliore. Focalizzati pure su come desideri sia la tua vita, ma lascia i dettagli del processo a Dio, al sé superiore, all'universo... (scegli tu il nome che preferisci.)
Hai notato che alla fine di ogni frase ho messo la parola "grazie"? La gratitudine connette con la frequenza dell'abbondanza, quindi usala a più non posso, anche e soprattutto quando chiedi!
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