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Blog-terapia

Ho voglia di fare qualcosa che non ho mai fatto con questo blog: considerarlo un... blog! Mi riferisco a quel genere di siti dove l'autore pubblica i propri pensieri con una certa frequenza, quasi fosse un diario (e non come faccio io, a distanza di settimane o mesi).

In effetti, la maggior parte dei miei pensieri rimane tra me e la mia agenda-diario, avendo una buona ossessione per l'uso della penna e della carta, ovviamente con tanto di candela a seguito. Ciò, tuttavia, implica dover trovare il tempo per trascrivere il contenuto sul web. Risultato: rimando sempre e alla fine mi ritrovo con la casa sommersa di quaderni da una parte, e con il blog che sta in fermo dall'altra.

È arrivato il momento di cambiare andazzo ed essere più presente in questo luogo virtuale. Non so se ce la farò, anche perché le abitudini sono dure a morire, ma scrivere è comunque una necessità: mi fa stare bene, aumenta il mio stato di salute e la mia concentrazione mentale, ma funziona davvero solo quando condivido i miei pensieri con altre persone. 

Avere parole solo per me stessa mi appaga, ma in qualche modo mi congestiona l'anima. La piacevolezza del dialogare con il mio io, al sicuro da ogni critica, non mi fa fluire con la vita così come vorrei.

Occorre essere aperti sia nel ricevere sia nel dare. Trattenere per sé i propri talenti non è mai una buona idea. Offrirli come un fiore, invece, genera nuove primavere. E le mie offerte, per come posso, per come sono fatta, hanno la forma delle parole.

A questo punto non mi resta che passare all'azione e sperimentare sino in fondo gli effetti di questa "blog-terapia", in altre parole non mi resta che mettermi a scrivere. Ci rincontriamo a breve, dunque, con il prossimo post.




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