Cosa è più facile? Impegnarsi per i propri sogni, lottare per mantenere attiva la propria visione, tornare a casa la sera stanchi e nonostante ciò continuare a lavorare su un obiettivo, oppure lamentarsi, darla vinta agli ostacoli e agire da disfattisti?
Te ne parlo in questo video:
(Se non vedi il video, vai qui)
Tutti noi vorremmo vivere in una realtà migliore, che abbia rispetto di noi, dei nostri valori e dei nostri sogni, ma questo è ancora un ideale. Di fatto, spesso viviamo tra ingiustizie, ostacoli e prove.
Dal punto di vista spirituale, l'ostacolo ci stimola a tirare fuori una qualità, un fuoco che dentro di noi esiste come scintilla e che aspira a trasformarsi in fiamma ardente. Affrontare l'imperfezione della materia ci aiuta a far crescere la perfezione del nostro spirito.
Quando i nostri sogni, le nostre speranze e le nostre aspettative vengono deluse, possiamo reagire in due modi. Il primo è diventare complici degli ostacoli e della negatività, trasformandoci in persone ciniche e disfattiste. Il secondo modo è accettare la sfida di usare gli ostacoli come leva per migliorare ogni cosa, sia fuori di noi (nella società e nei rapporti con gli altri) sia dentro di noi (nel nostro approccio all'esistenza).
Ogni volta che accettiamo la sfida di mettere in campo le nostre risorse, perfino creandole dal nulla quando sono inesistenti, la nostra fiamma interiore cresce. Quando siamo complici della negatività, scegliamo la via più facile, quella dove ci lamentiamo, puntiamo il dito verso ciò che non va e usiamo tutto questo come scusa per mollare noi stessi. Ci sono situazioni davvero pesanti, che ci ostacolano in modo terribile, eppure possiamo sempre scegliere di reagire e darci la possibilità di diventare diversi, diventare qualcuno che lascia dei segni positivi in questo mondo.
Non è scontato reagire positivamente a un dolore, a un ostacolo, a un'ingiustizia, e mantenere la visione. Non è scontato coltivare una potenzialità, piuttosto che pretendere che tutto sia perfetto nell'adesso. Non è scontato essere costruttivi e ottimisti nonostante tutto.
Molte persone credono che pensano "positivo" solo coloro che non hanno avuto grandi problemi nella vita. Non è così. Anzi, spesso le persone che hanno affrontato le prove più dure hanno sviluppato il coraggio di ricrearsi, sanno aggrapparsi alla luce che scorgono e conoscono l'importanza di nutrire quella luce invece di assecondare le dinamiche dell'oscurità.
Lasciarsi andare al disfattismo e alla critica non richiede nessuna trasformazione di sé, nessun particolare impegno o ragionamento, non richiede nessun particolare intento di pensiero, nessuna intuizione, nessuna ricerca... È più facile restare vittima, ed è meno facile trasformarsi da vittima in qualcuno che, in modo attivo a coraggioso, non si ferma e continua a generare cambiamenti.
Camilla
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