Passa ai contenuti principali

Ordine, disordine

Mi piace l'ordine, ma ogni tanto qualcosa sfugge al mio controllo e, tutto a un tratto, mi ritrovo con le stanze sottosopra. Allora mi ricordo, riconosco il segnale di quella parte di me che mi dice: "Non temere! Lascia che sia! Fidati di ciò che sei!". Sorrido, capisco, mi metto a mio agio. E l'ordine torna appena io torno da me.

Mi accade così: quando mi trovo sommersa da una situazione, è perché in qualche modo ho cercato di impormi il suo opposto. Quando il disordine mi viene a trovare è perché cerco di darmi un ordine che non mi riguarda, agendo con sforzo, imposizione, e non con il piacere di costruire, creare, amare. È un ordine che usa troppo la ragione e troppo poco i sensi dell'essere. Ritrovarmi con tutto per aria allora è un attimo, perché l'anima si ribella ed è lei a gettarmi nel caos.

Quando tutto va a soqquadro, e non parlo solo degli oggetti di una stanza ma anche delle situazioni della vita, c'è solo una cosa che puoi fare: lasciare che quello scompiglio agisca su di te, ti conduca dove vuole condurti.

Mi sono resa conto di avere una voce interiore che disprezza il disordine e anche tutte quelle situazioni che semplicemente non lasciano presagire come andranno a finire. Per questo è difficile per me accettare di avere una parte che, davvero, è puro caos. Eppure è proprio lei l'unica divinità interiore che riesce a salvarmi da certe prospettive nelle quali tendo a rinchiudermi.

La divinità del caos viene a trovarmi ogni volta che ho bisogno di essere salvata da un ordine che non mi appartiene. Vuole che io la veda e che, attraverso di lei, veda quella parte caotica di me che è perfetta così com'è.

Quando accolgo tale divinità, quando accetto che governi una parte di me, senza desiderare di volerla cambiare, si attivano potenti alchimie. E, non appena il tempo è propizio, tutto accade da solo.

Accade, cioè, che mi ritrovo libera.
Libera di essere creativa, come mai lo sono stata prima.
Libera di attingere a un ordine superiore.
Libera di partorire caotiche armonie.

Camilla






Commenti

Post popolari in questo blog

Chiaroudienza: chiarezza nell'udire

Eccoci giunti alla quarta e ultima tappa sugli extra-sensi, ossia alla chiaroudienza .  La «chiarezza nell’udire» è il canale intuitivo che, come ci dice il nome stesso, predilige la via sonora, il senso dell’udito. Il chiaroudiente può avere la percezione di essere guidato durante le conversazioni e di ripetere frasi che in realtà gli vengono suggerite interiormente. Spesso dialoga mentalmente con se stesso, avvertendo quasi un botta e risposta tra e varie frasi. Sente una connessione con le piante e gli animali , ai quali parla spontaneamente. È anche particolarmente sensibile alle frequenze della musica e ai suoni in generale. A proposito di suoni, quelli percepiti dal chiaroudente possono essere di due tipi: suoni oggettivi, manifesti sul piano fisico, oppure suoni interiori, percepibili solo a lui. Per quanto riguarda le manifestazioni sonore esterne, possono presentarsi come sussurri, voci, canti o musiche , ed essere sentite tramite mezzi quali la radio oppure provenire da u

Ringraziare per il cibo

Da bambina non era raro trovarmi a delle tavolate dove si faceva una preghiera e si ringraziava per il cibo in tavola. Oggi questo non accade più. La maggior parte della gente ha perso l'abitudine di benedire e ringraziare per il cibo . Alcuni si lanciano sulle cibarie in tavola senza neanche aspettare che tutti gli amici e i parenti siano seduti. Non di rado accendono pure la tv per "farsi compagnia" o continuano a chattare con lo smartphone. Già tanto se si ricordano di masticare. Essere disattenti con ciò che mangiamo è solo l'inizio di una disattenzione più grande, quella che estendiamo alle emozioni e alle idee di cui ci nutriamo. Tutto ciò che entra in noi diventa parte di noi e andrebbe vagliato attraverso la nostra amorevole presenza . Per quanto mi riguarda, se c'è un'atmosfera agitata in cucina o se qualcuno accende la televisione, mangio con difficoltà e il pasto mi risulta più pesante o indigesto. Invece, quando l'ambiente è sereno e ac

Vuoi avere successo? Fai quello che... non ti piace!

" Fai quello che ami e il successo verrà di conseguenza!" Sempre più spesso, negli ambienti di crescita personale o della spiritualità, sento questo consiglio... ma funziona proprio così? Io non credo! Fare quello che ami, infatti, potrebbe essere la più subdola delle trappole , bisogna allora che tu abbia le idee chiare per evitare di caderci dentro come una pera cotta. Personalmente, ho fatto esperienza di grandi crescite solo quando mi sono buttata a capofitto nel fare proprio quello che non volevo fare, ma che in un certo senso andava fatto. Vuoi dei risultati concreti? Vuoi fare un passo avanti? Allora fai quello che normalmente la gente non sarebbe disposta a fare: vai incontro al dolore , alla sofferenza, all'attrito! Solo in questa maniera puoi andare veramente avanti. Sì, lo so, la gente è frustrata perché vive una vita che non ama, fa un lavoro che detesta, e tante altre cose, che è costretta a subire per motivi economici e di altro tipo. E magari in

Evolvere o ripetere

"Abbiamo sempre due scelte: evolvere o ripetere ". Hai mai sentito questa frase? Poche parole, ma efficaci nella loro verità: se non evolviamo, se non affrontiamo e superiamo i nostri limiti, saremo destinati a incontrarli di continuo. Non c'è altro modo di procedere sul cammino, se non andando avanti. Tornare indietro non è possibile, cercare di evitare le nostre montagne non è possibile. Se proviamo a cambiare strada, a prendere delle scorciatoie, a saltare le iniziazioni a cui siamo chiamati, prima o poi ci ritroveremo esattamente di fronte a ciò che abbiamo cercato di evitare. Quando nella nostra vita accade un certo problema o incontriamo un certo ostacolo in modo ricorrente , è perché ci sta chiamando, ci sta chiedendo di riconoscerlo e di trasformarci in colui o colei che può affrontarlo e andare oltre. Ognuno di noi ha le sue piccole e grandi prove, le sue eredità consegnate dall'esistenza. E non è mai per caso , non è mai per ingiustizia, anche se, a volte,

11. Meditazione e vuoto mentale

Cominciamo oggi a occuparci di uno strumento fondamentale e importantissimo: la meditazione . Tratterò l'argomento in più occasioni, essendo vastissimo... ma metto subito in chiaro che non è possibile praticare la meditazione senza la guida di un valido istruttore che conosca i nostri meccanismi interiori. Tuttavia nel frattempo ci si può avvicinare all'idea, e l'intento di questi scritti è quello di facilitarvi l'approccio all'argomento, o anche solo di stimolare un dibattito in merito. In base ai numerosi testi che si trovano in circolazione, si può essere indotti a credere (così come credevo io stessa in passato) che meditare equivalga a fare il " vuoto mentale ": a far cadere cioè ogni tipo di pensiero. Qui tuttavia c'è il rischio di farsi male, perché con tutte le forme energetiche che ci attraversano quotidianamente, non mi pare proprio il caso di "assentarsi" e venir meno in coscienza, perché tali energie avrebbero più facoltà di





Acquista Online su SorgenteNatura.it