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Distacco



Quando invito a distaccarsi dalle situazioni, dalle aspettative o dai problemi, a volte ricevo in risposta commenti del tipo: "Non ce la faccio a far finta di niente", "Mica posso ignorare quello che sta accadendo!", "Se non mi importasse, non mi coinvolgerebbe così"... 

È difficile (ma non impossibile) per la mentalità occidentale – così presa dai processi del pensiero – comprendere che "distacco" non è far finta di niente, non è menefreghismo, non è sinonimo di avere poca cura. È piuttosto una stato di osservazione unito all'accettazione: prendi atto di quella certa realtà e lasci che sia. Non ti fai trascinare via dal problema, ma accetti la sua esistenza.

Nel momento in cui sei distaccato da qualcosa, lo vedi meglio. Accade anche con la vista fisica: se vuoi cogliere l'insieme di un oggetto, devi osservarlo da una certa distanza; se vuoi cogliere il paesaggio, devi sollevarti al di sopra di esso. Ecco perché, quando impari a distaccarti dalle cose, riesci anche a gestirle con più saggezza, a vedere contesti più ampi, a scorgere vie che prima non potevi neanche immaginare.

Distacco significa, in un certo senso, ridurre l'importanza, ridimensionare il peso o la grandezza di qualcosa. Dare eccessiva importanza a persone o situazioni esterne, come se la tua felicità dipendesse da loro, è tradire la tua anima e la sua centralità... e questo crea squilibri e perturbazioni che prima o poi fanno sentire il loro impatto.

Distacco vuol dire ricordare che tu sei la chiave, il creatore della tua gioia, ed è a te stesso che devi tornare quando cerchi le risposte. Le relazioni con gli altri sono importanti, ma gli altri non possono prendersi la responsabilità di ascoltare il tuo sentire e fare le tue scelte.

Puoi coltivare la capacità di distaccarti in molte maniere: con la meditazione; allenandoti a osservare i pensieri e le emozioni invece di caderci dentro; o anche affermando intenti del tipo "metto la giusta distanza fra me e le cose". È fondamentale, poi, riposare e rispettare le proprie energie psico-fisiche: lo stress amplifica le illusioni e rende più smarriti.

Mettiti al servizio dei conseguimenti che vuoi raggiungere, ma rimani distaccato dal risultato. Agisci, ma senza aspettativa.

Ricorda: non hai bisogno di raggiungere i tuoi obiettivi per essere felice, perché la tua natura è già immersa nella gioia, devi solo entrare in contatto con lei. Tutto quello che ti serve è ricordare chi sei e restare presente a te stesso. I tuoi sogni, i tuoi obiettivi, sono semplicemente una estensione del tuo esserci: quando lo capisci, non dubiti più di poterli raggiungere... allora l'universo stesso, in una maniera o nell'altra, si allinea al tuo intento e grandi cose si mettono in moto (provare per credere)!
     
Con questa parentesi sul distacco termina qui l'avventura – iniziata qualche post fa – dedicata alla scoperta e alla realizzazione dei propri sogni. Ecco tutte le tappe che abbiamo attraversato:

Chiarezza: Sapere chi sei e quale vibrazione vuoi incarnare.
Scelta: Andare incontro a una parte di te e scoprire cosa accade nel farlo.
Allineamento con l'anima: Lasciare che l'anima sia il movente e la guida.
Volontà: Decidere di onorare le tue decisioni, istante dopo istante.
Motivazione: Restare a contatto con il motivo che ti spinge a fare qualcosa.
Fiducia: Sapere che sei parte del disegno della vita e che hai il tuo posto nel mondo.
Distacco (di cui abbiamo parlato in questo post): Ridurre l'importanza, agire senza aspettativa.

Spero che questo piccolo viaggio ti sia piaciuto. Alla prossima!

Camilla



📌Notizie

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Domenica 5 settembre ripartiamo con le dirette. Il nuovo appuntamento con le dirette sarà ogni domenica alle 18:00. 

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