Chiunque cerchi di migliorare se stesso comprende l'importanza della disciplina e dell'impegno. Non puoi ottenere risultati nello sport, nello studio o in qualunque altro campo se non lavori duramente, con determinazione e costanza.
Non di rado persone con poco talento, ma fortemente disciplinate e disposte a sacrificarsi, riescono a crescere e a raggiungere risultati importanti rispetto a chi possiede naturalmente delle doti ma non è costante e si distrae di continuo, dedicandosi solo a quello che ha voglia di fare sul momento.
Immagino che anche tu, come me, sia stato esortato più volte dai mentori della crescita personale a fare ciò che ti piace e ti viene facile... ma hai davvero compreso il senso di questa affermazione?
Fare ciò che ti piace significa assecondare la direzione che ti chiama, quella dove il tuo cuore si accende e dove sai che incontrerai il tuo vero volto. Significa assecondare quella visione di te che ti viene "facile" immaginare.
Se ti piace immaginarti come cuoco, ciò indica che per te è facile guardare in quella direzione. Se ti piace immaginarti come scrittore, allora quella è la strada che ti chiama. Se ti piace immaginarti come uno scienziato che inventa tecnologie per aiutare l'ambiente, ciò rivela che quello è il ruolo o uno dei ruoli che la tua autenticità vorrebbe sperimentare.
Ciò che ami fare, ovviamente, lascia tracce evidenti nella tua vita, in quello che ami fare ed essere. Per questo, probabilmente, già traffichi con i fornelli, passi buona parte del tempo a leggere e a scrivere, oppure sei ben informato sulle tecnologie ecologiche, e così via.
E se, per davvero, volessi trasformare i tuoi interessi in una passione, in un mestiere, insomma in un vero e proprio destino, dato che è questo ciò che ti viene facile immaginare?
Qui casca l'asino... perché la distanza tra chi sei oggi e il professionista che immagini di diventare può essere percorsa solamente con l'impegno e la disciplina.
Ed eccoci giunti al punto cruciale: nonostante abbiamo delle passioni, degli interessi e dei desideri, spesso questo non basta a trasformarci in persone disciplinate. È necessario, quindi, mettere in campo ulteriori risorse.
Seguire il piacere più grande
Il primo fattore da tener presente è quello di cui abbiamo parlato: bisogna uscire dal fraintendimento che la via giusta sia quella dove fai solo ciò che ti piace, sennò cercherai sempre di seguire la chiamata del piacere, evitando ogni sofferenza. Alcuni credono, addirittura, che la strada giusta sia una senza ostacoli, dimenticando che è pieno di strade senza ostacoli che non portano da nessuna parte.
Devi quindi correggere l'ottica con cui guardi al "piacere", considerando che c'è il piacere di fare quello che ti va, spinto dall'istinto del momento, e c'è il piacere di muoverti nella direzione della tua realizzazione. Quest'ultimo caso, paradossalmente, richiede di passare attraverso ciò che non ti piace. Il che si traduce con mettere da parte pigrizia e tentazioni immediate, sacrificare altri impegni non essenziali, confrontarsi con paure e timori, e darsi ogni giorno un calcio nel sedere per andare avanti.
In altre parole devi accettare di fare ciò che non ti va ed essere disposto a farlo, tenendo sempre a mente il piacere più grande che stai cercando di raggiungere: la realizzazione del tuo obiettivo.
Costruire l'equilibrio
So che è difficile mantenere la rotta e trovare uno spazio giornaliero dove impegnarti con costanza, soprattutto in un mondo che spesso sa come esaurirti, ma puoi farcela, puoi alimentare una nuova versione di te, una che non si arrende, una che ama i tuoi sogni, perché l'anima non concede mai aspirazioni che non possano essere raggiunte.
Alcune ragioni per cui puoi sentirti poco motivato e tendere a rimandare il tuo impegno risiedono nelle molteplici correnti di energia che attraversano la nostra dimensione, alcune delle quali si nutrono di emozioni e pensieri oscuri. In breve, queste energie assecondano la spinta a vibrare nella frustrazione e cercano di indurti a fare scelte disfunzionali. Ciò accade perché luci e ombre, percorsi involutivi ed evolutivi, si intersecano nel crocevia dell'evoluzione, e ogni cosa ne risente, essendo tutto collegato.
Avere questa consapevolezza ti aiuta a non sentirti colpevole quando ti ritrovi assai stanco o poco concentrato, sapendo che non tutto ha origine da te; ma ti aiuta anche a non lasciarti andare, sapendo che è comunque una tua responsabilità (e, a dire il vero, una tua missione) compiere uno sforzo per erigere una frequenza diversa, un punto di luce, un "esserci quotidiano" che sia più forte della confusione circostante. È in questo modo che costruisci l'equilibrio.
Stabilire piccole tappe
Un altro fattore importante da considerare è che, per quanto allettante, l'obiettivo da solo non sosterrà i tuoi passi, dato che il cervello non si lascia motivare facilmente da un piacere che non sia immediato.
Uno dei modi per superare le resistenze del cervello è assai noto, però pochi lo mettono davvero in pratica: si tratta di stabilire piccole tappe, individuare cioè diversi sotto-obiettivi della meta desiderata. Ogni volta che il tuo cervello sentirà di aver raggiunto un obiettivo, anche se molto piccolo, si sentirà gratificato e sarà più disposto a collaborare con te nel proseguire il cammino.
Pur tenendo presente l'obiettivo finale, mantieni il focus sul tuo prossimo passo. Per esempio, se devi perdere 20 chili, focalizzati sulla perdita del prossimo chilo. Se devi scrivere un libro, focalizzati sulla chiusura del prossimo capitolo. Se devi sistemare il garage, focalizzati su una categoria di oggetti alla volta. Quando avrai raggiunto quel passo, sottolinealo, tienine traccia su un diario, segna chiaramente la distanza percorsa e infine festeggia! Fai in modo che ogni sotto-obiettivo realizzato sia ben evidenziato e ti procuri il piacere di averlo raggiunto. Tutto questo ti darà la spinta a proseguire verso il passo successivo.
Lasciare andare il perfezionismo
Un altro motivo per cui tendiamo a boicottare la disciplina è che spesso vorremmo fare le cose in modo perfetto o quando ci sentiamo a nostro agio. Alcuni di noi rimangono in attesa del momento ideale per poter agire, rimandano a oltranza, dato che quel momento non arriverà mai.
Ecco che, se una mattina non senti la sveglia e ti alzi più tardi, tendi a saltare tutta la routine perché non hai più il tempo di farla "perfettamente", quando magari potresti adeguarti e dedicare comunque qualche minuto alla pratica. Oppure hai stabilito di andare a correre, ma si è messo a piovere, e lasci che il clima decida per te. O, ancora, poiché hai appena esagerato nel mangiare, pensi che tanto vale ingozzarsi per il resto della giornata e rimandare la dieta all'indomani.
Se, invece, "accetti" che lo sgarro è semplicemente accaduto, che l'ostacolo si è presentato, che il tempo rimasto è poco ma ancora c'è qualche possibilità di azione, allora sei libero di andare avanti e ti concedi di agire, comunque, nonostante tutto, anche se imperfettamente.
La mancanza di condizioni perfette ti fornisce la scusa per mollare la presa e rimandare ancora una volta. Accorgiti di questo meccanismo e poi fai ciò che nessuno (te compreso) si aspetterebbe venga fatto: prendi atto delle condizioni, qualunque esse siano, modellati su di esse e fai i tuoi passi sgangherati.
Invece di farti prendere dal nervosismo per la mancanza di situazioni adeguate, accetta di agire imperfettamente con quello che c'è e di cui disponi, in mezzo al disordine, alla poca chiarezza, all'accumulo di cose e pensieri. Concentrati, ma non prenderti troppo sul serio; scegli di muoverti con leggiadria, senza badare all'imperfezione, insomma senza opporti, perché non si tratta di lottare come forsennati, ma di muoversi fluidamente attraverso le pieghe dello spazio-tempo... anche quando sono spiegazzate!
Ricapitolando
Riconosci chi vuoi diventare, cosa vuoi raggiungere, come ti immagini di essere, perché questo è l'obiettivo che vale la pena perseguire. Per raggiungerlo, devi sviluppare la tua disciplina, imparando a mantenerti in equilibrio tra le forze contrastanti e rimanendo focalizzato sulla meta desiderata. Aiuta il cervello impostando piccoli sotto-obiettivi, così da fargli provare una gratificazione crescente. Rinuncia al perfezionismo e agisci imperfettamente, qualunque siano le condizioni. In questo modo avanzerai un passo dopo l'altro.
Ti stupirai di come piccoli passi, ma fatti ogni giorno, ti portino tanto lontano.
Camilla
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