Ho sempre avvertito in modo istintivo l'importanza di pratiche focalizzanti come la ripetizione di affermazioni positive, la visualizzazione, la capacità di disciplinarmi, di seguire un piano, e così via.
Non sempre, però, sono riuscita a ottenere da queste pratiche i cambiamenti desiderati o comunque l'energia che speravo di poter sviluppare. Avevo la sensazione di sforzarmi molto per qualcosa che poi tardava a manifestarsi o si manifestava in maniera ridotta, contratto, il che dopo un po' diventava frustrante.
Devo insistere, darmi tempo – pensavo. Il che spesso è vero (in tanti mollano troppo presto!), però questo non è tutto o, meglio, non è il punto. Darsi tempo è necessario, così come sono necessarie le pratiche che aiutano a focalizzarsi. L'errore, tuttavia, è credere che queste pratiche possano cambiare la nostra vita indipendentemente da noi, dalle nostre paure, dai nostri coraggi, dalle nostre scelte.
Una tecnica, un esercizio, uno strumento ci aiuta a cambiare solo se, al nostro interno, ci siamo già posizionati su quel cambiamento che desideriamo raggiungere anche esternamente.
Buona parte delle mie difficoltà nell'utilizzare certe pratiche era dovuta al fatto che non avevo ancora messo a fuoco la direzione che la mia anima mi chiedeva di seguire. È un po' come avere tanti attrezzi di cucina e diversi ingredienti, e poi mettersi a cucinare senza sapere esattamente cosa si vuole creare: il risultato sarà molto dubbio oppure, nel corso dell'opera, si sentirà la fatica di portare avanti il processo e lo si abbandonerà.
Poi è arrivato il momento in cui ho intuito la mia strada, ho visto il senso dietro tutti gli intrecci, eppure le resistenze e le incertezze hanno continuato a far sentire il loro peso. Come mai? È perché dovevo fare uno step ulteriore: scegliere attivamente e definitivamente di andarmi a prendere il mio destino.
Non basta intuire o vedere la strada che ti appartiene, devi anche scegliere di percorrerla.
Tornando alla metafora del cucinare, non basta sapere che ti piacerebbe preparare una torta di mele, ma devi anche scegliere di farlo. Scegliere è più che desiderare, è focalizzare la tua attenzione su qualcosa e alzarti per andartelo a prendere perché così hai deciso. È un'azione unita a un intento che è diretto verso l'obiettivo. Quando scegli di fare una torta, la fai e basta. Quando scegli di andarti a prendere il tuo destino, lo fai e basta.
Fai chiarezza sul luogo che vuoi raggiungere, sulla vibrazione che vuoi incarnare, sugli obiettivi ai quali aspira la tua anima – cioè su quegli obiettivi che sono reali e non indotti da bisogni e aspettative esterne – e poi scegli di dargli una realizzazione materiale.
Una volta chiarito l'intento ed entrata nell'energia della scelta, ho scoperto che le visualizzazioni, le affermazioni, e altre pratiche di gestione della personalità mi erano di grande aiuto e avevano un sapore diverso! La disciplina, da faticosa, si è trasformata in una forza crescente, quella forza di cui hai bisogno per fare il salto mentre ti muovi verso il sogno e insegni ai tuoi stessi atomi a vibrare diversamente.
Sai che probabilmente le prove e le difficoltà non diminuiranno, ma sei deciso ad andare avanti perché hai scelto di giungere là dove il tuo cuore è atteso. Ed è questo a fare la differenza, non le pratiche, le tecniche, gli strumenti di un tipo o di un altro. È una questione di trovarti sulla strada dove la tua autenticità e la tua unicità hanno valore e vibrano con chi sei, è una questione di gioia, di sentirti vivo a ogni passo.
Se le affermazioni che fai al mattino non ti appagano, le tue visualizzazioni sono noiose, hai difficoltà a darti una disciplina o se il piano che vuoi seguire è troppo faticoso... allora torna da te e chiediti se hai costruito tutto questo intorno ai desideri e agli aneliti che abitano nel tuo profondo, oppure su uno scopo che, magari, non è davvero il tuo.
A volte lo scopo è autentico, o comunque non sei affatto lontano dalla tua missione, però non la riconosci come parte del tuo destino, non ci credi fino in fondo o non credi in te, oppure sei troppo preso dalle interferenze esterne e dalle abitudini negative. Questo ti impedisce di scegliere il tuo sentire, di accedere al tuo potere realizzativo, a quella sorgente di luce ed energia che nutre tutti coloro che sono allineati con il proprio autentico fine.
Ecco, dunque, occorre non solo che lo scopo sia veramente giusto per te – cioè rappresenti, al momento, una direzione o una leva potente e vibrante per il tuo essere – ma anche che tu sia alleato di te stesso, il che significa che sei disposto a tutto pur di metterti al servizio del tuo cuore. Allora sì che puoi scegliere di andarti a prendere il sogno e, nel farlo, aiutarti con tutti gli strumenti di cui puoi disporre, come le visualizzazioni, le affermazioni, e tanto altro che, in un modo o nell'altro, "funzionerà"!
Se ancora non sai quali sono i tuoi obiettivi o cosa l'anima vuole da te, puoi comunque usare le affermazioni e le visualizzazioni con lo scopo di invocare chiarezza. Per esempio, ripeti ogni giorno una delle seguenti frasi (o creane una più adatta a te) e, nel contempo, immagina di realizzare proprio ciò che stai affermando:
– Io desidero trovare lo scopo della mia vita.
– Confido di riconoscere la strada della mia anima.
– Ho fiducia che mi sto dirigendo verso il mondo scelto dal mio cuore.
– Intendo vedere con chiarezza la direzione del mio destino.
– Scelgo di percorrere il cammino della mia autenticità.
– Ho l'energia, l'amore e il potere per riconoscere e onorare il mio intento animico.
Non avere aspettative, non mettere confini, ma lascia che qualunque cosa voglia emergere possa farlo in piena libertà. Lo scopo di vita può arrivare come qualcosa di preciso, come un'illuminazione che d'un tratto dà un senso a tutte le tue esperienze, oppure come qualcosa di più graduale, mostrarsi quindi per piccoli passi; può manifestarsi attraverso un desiderio, una voglia per qualcosa, una chiamata che vuole portarti da qualche parte. Esplora, non fermarti. A tempo debito, tutto sarà chiaro, tutto convergerà in un senso.
Camilla
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