Spesso viviamo proiettati nel futuro (quando abbiamo l'ansia di ciò che potrebbe accadere) o nel passato (quando il pensiero rimane fisso su quanto accaduto in un tempo che non c'è più) e, così facendo, ci dimentichiamo del momento presente.
Qualunque cosa accada nella nostra vita, in realtà può verificarsi solo attraverso il momento presente: esso è l'unico momento in cui possono esistere le situazioni, ed è per questo che saggi e maestri ci invitano a vivere nel "qui e ora".
Accade, tuttavia, che il "qui e ora" venga frainteso o usato come scusa per non prendersi la responsabilità di fare delle scelte o di progettare il futuro, oppure per evitare di elaborare qualcosa accaduto nel passato e che richiede attenzione.
Vivere nel qui e ora significa mantenere la coscienza ancorata nel presente, ma ciò non esclude l'elaborazione di un trauma passato o la costruzione di una progettualità futura. Possiamo guardare a ciò che è stato e a ciò che sarà, mantenendoci con i piedi ancorati nell'adesso. Anzi, forse è l'unico modo per poterlo fare veramente.
Chi comprende davvero cosa significa vivere nel "qui e ora", sa che ogni cosa è possibile solo nell'adesso, ma contemporaneamente è consapevole di essere una creatura figlia del divenire, che si è incarnata per costruire un destino, il che implica che vi è uno scopo, un movimento verso una meta.
Quando credono di non avere più un futuro, le persone si lasciano andare, si deprimono. Avere un futuro, sentire di poterlo raggiungere, è importante per il nostro equilibrio psico-fisico. Non si tratta di avere il controllo degli eventi (sarebbe una enorme illusione), ma di essere connessi a quella spinta interiore che ci fa guardare avanti, per costruire qualcosa, per evolvere.
La crisi economica ha levato la speranza di un futuro a molte persone, gettandole nel baratro più nero, deprivandole della loro forza. Non è la crisi in sé a essere il vero dramma, ma la credenza che essa instilla: quella che non esista più un futuro. Anche per questo motivo, consiglio di non guardare i telegiornali o programmi simili, che ogni giorno alimentano la credenza che il mondo stia andando allo sfascio e che quindi il futuro sia un luogo oscuro e pericoloso.
Qualunque sia il problema che stiamo attraversando, in realtà il futuro non è scritto. La credenza che non esistano le risorse per creare un domani migliore è appunto una credenza, ma che ci priva della nostra vitalità, del nostro entusiasmo, della nostra connessione con l'anima. Il punto non è avere o non avere problemi, ma credere che il futuro è possibile, che c'è un senso nel nostro cammino, e che noi possiamo dare il nostro contributo per creare i passi successivi.
Nel mio libro AAA cercasi guru disperatamente c'è un capitolo intitolato "Qui e ora, verso il futuro", nel quale sottolineo l'importanza di stare nel momento presente, salvaguardando il futuro.
Vivere qui e ora non significa che lascio tutto al caso e che non mi occupo del mio destino. Niente affatto. Vivere qui è ora è muoversi all'interno di una direzione, ma rimanendo ancorati nell'adesso. Seguiamo la nostra corrente, perseguiamo le mete del cuore, arriviamo da un passato e ci spostiamo verso un futuro, istante dopo istante.
Così facendo, siamo immersi nel nostro stesso divenire, viviamo adesso, senza aspettare di aver raggiunto chissà quale meta per sentirci appagati o felici. I nostri obiettivi e le nostre aspirazioni sono una bussola che orienta il nostro movimento, ma il nostro movimento accade pienamente nel qui e ora, in questo tempo, in questo luogo.
Godiamoci il momento presente, usiamolo per fare i nostri passi, e allo stesso tempo accettiamo di avere un domani verso il quale muoverci, e non lasciamo che niente e nessuno ci porti via questo domani.
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Camilla
AAA Cercasi Guru Disperatamente
Come salvarsi l'anima, il portafogli e le mutande. Manuale pratico di sopravvivenza spirituale
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