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Stiamo costruendo la nostra regalità



La capacità di mantenere la parola, portare avanti un programma e perseverare sul percorso scelto sono qualità importanti, ma che nel nostro tempo sono spesso ignorate.

Tutto è diventato veloce, scontato, superficiale. Il piacere immediato vince sulla gratificazione a lungo termine, tanto che, addirittura, la disciplina e l'impegno sono vissuti spesso come una "palla al piede", come pesi di cui liberarsi il prima possibile, come barriere a quel "tutto e subito" di cui si abbuffa la coscienza moderna, al punto da essere spesso giudicati (da chi non ha coscienza) come segni di nevrosi.

Disciplina e impegno sono anche percepiti come ostacoli all'abbattimento di ogni limite e confine, che vuole tutto e tutti liberi di essere e di sentire in base all'impulso del momento... Peccato che, ora, a causa del Coronavirus, la gente sia costretta a guardare – molto da vicino – i confini fisici ed emotivi entro i quali si ritrova delimitata. Altro che tutto e subito. Altro che assenza di confini.

A proposito di "limiti", nel mio libro AAA cercasi guru disperatamente scrivo:

«Per costruire una disciplina che sia valida devi darti dei limiti: devi sapere cosa farai e per quanto tempo la farai. Per esempio, puoi stabilire di meditare per venti minuti ogni mattina, dedicarti alla pratica di un certo sport ogni fine settimana, scrivere ogni sera una pagina di ringraziamento nel tuo diario, e così via. Le delimitazioni ti permettono di mantenerti focalizzato e ti proteggono dalla distrazione e dalla dispersione di energia.
La natura paradossale della realtà insegna che se vuoi superare i tuoi limiti devi in qualche modo delimitarti, mentre se rifiuti ogni forma di delimitazione finirai per non cambiare mai e restare prigioniero di una vita che ti limita.»

Curioso che il settimo chakra sia chiamato Chakra della Corona, ed è quel centro energetico, situato al di sopra della testa, che regola il nostro rapporto con l'anima, con la verità dell'amore e con la saggezza divina.

La corona spirituale è indossata da chi è sovrano di se stesso. Questa corona ha un peso che è tollerabile solo da colui che sa governare la propria personalità e sa dunque operare le scelte più giuste.

La virus-corona, con il suo peso inquietante, prende il posto della corona spirituale sul capo di chi non ha governo di sé, si lascia condurre dagli automatismi del branco e non è capace di usare i limiti per trasformarli in leve, se pur offre comunque l'occasione per rendersene conto e operare delle trasformazioni. Ecco che in qualche modo il Coronavirus ci sfida a diventare "reali" nel senso sia di "veri" sia di "portatori di regalità".

Costruire il governo di sé, allenarsi a un ritmo, a una disciplina, significa plasmare il potente nostro corpo del sé inferiore, non solo per renderci capaci di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, ma anche per servire gli obiettivi più grandi che sono quelli della nostra anima.

L'anima non sa che farsene di una personalità disordinata, pigra, incapace di raggiungere un obiettivo e mantenere un programma. Francesco Varetto, studioso e ricercatore di scienze esoteriche, diceva che i Maestri hanno bisogno non tanto di persone che amano, ma di persone che portano a compimento gli impegni presi, perché sono quelle su cui il grande Piano può fare affidamento.

In altre parole, quando ci alziamo prima la mattina per coltivare una disciplina, quando ogni giorno facciamo consapevolmente i nostri passi e manteniamo lo sguardo sulla visione di ciò che vogliamo incarnare – anche e soprattutto durante questo periodo di incertezza dovuta alla pandemia del Coronavirus –, non stiamo facendo una cosa tanto per fare, ma stiamo costruendo la nostra "regalità".

Camilla

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