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Le persone morte, quelle addormentate, e quelle che iniziano a svegliarsi

“Le persone sono divise in tre categorie: le persone morte, quelle addormentate, e quelle che iniziano a svegliarsi. I morti sono morti, non possono svegliarsi. Quelli che dormono hanno almeno una possibilità teorica di svegliarsi se le circostanze sono favorevoli. Ma nell'esistenza, le persone che dormono cadono facilmente sotto l'influenza delle persone morte; paragonate alle persone che dormono, esse sono molto forti, perché non hanno alcuna coscienza né vergogna. E cosa rende deboli le persone ordinarie? La coscienza e la vergogna. Le persone morte esercitano un'influenza straordinaria sulle persone addormentate. Queste non possono resistere. Le ammirano così tanto che vorrebbero essere come loro.”
(P.D. Ouspensky)


Da bambina mi chiedevo come fosse possibile che gli animi più gretti e oscuri si sentissero a proprio agio nel comportarsi in modo ignobile e scorretto, e come potessero farlo spesso senza alcuna remora. La risposta è semplice: senza coscienza vai dritto come un treno, indipendentemente da chi hai davanti. Se la tua anima è morta, è morta anche la tua capacità di farti scrupoli e passi sopra il cadavere degli altri senza battere ciglio.

Molti pensano che il successo sia riservato a questo tipo di persone – alle persone morte – e che il mondo appartenga a loro. In realtà il mondo appartiene a chi non ha paura.

La voce della paura non riesce a persuadere i morti poiché costoro non hanno alcuna coscienza. Vi hanno rinunciato definitivamente perché sanno che toglierebbe loro potere e forza. I morti non tornano indietro; c’è speranza solo per i dormienti.

I dormienti hanno una coscienza, ma non hanno la forza di assecondarla, se non quando spinti dall’ambiente intorno a loro o da condizioni straordinarie. In genere la paura fa leva sulla loro coscienza ancora debole, amplificando i dubbi e la mancanza di fiducia.

Solo una persona che ha iniziato a svegliarsi, una persona che ha sviluppato fiducia e fede, può opporsi al dominio della paura.

Ecco che fra le persone di successo, fra i leader carismatici, trovi chi è nella morte, privo di coscienza, ma anche chi ha una coscienza ed è sveglio. Entrambi non sono dominati dalla paura, anche se per motivi differenti.

Coloro che sono nel mezzo – i dormienti – rimangono schiacciati dai timori e dai dubbi. Subiscono molto facilmente il fascino dei morti perché scambiano la loro mancanza di coscienza per coraggio o carisma; ma se fossero svegli vedrebbero che quella strada che tanto ammirano non conduce da nessuna parte.

A volte nel dormiente una scintilla che viene dal profondo, dal mondo del risveglio, gli suggerisce come non farsi condizionare dalla paura e dai morti. Una scintilla che alcuni ascoltano, e altri no. Ma quando lo fanno è perché hanno lavorato a lungo su di sé, e un giorno quel lavoro comincia a dare i suoi frutti…

Camilla




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