Ci sono dei giorni, dei momenti, in cui sento una particolare connessione con l'infinito.
Potrebbe sembrare una specie di innamoramento. Anche se è molto, molto più intenso, e al centro di questo oceano non c'è una persona specifica, ma la vita e tutto ciò che essa contiene.
Accade senza preavviso, ma so bene che è il frutto di percorsi dove mi sono dovuta spogliare di molto...
Quando sono benedetta da questi momenti, sento che quello è il mio stato naturale, e non mi capacito di come si possa vivere in mezzo a preoccupazioni, ansie, ricatti, paure.
Sono istanti di benedizione, e io li porto nel cuore.
Noi esseri umani sprechiamo la nostra esistenza, troppo spesso messa al servizio di ombre, di attaccamento al dolore, di inutili questioni.
Dobbiamo invertire questo flusso, dobbiamo tornare a scavare verso l'alto.
Siamo esseri celesti, capaci di rendere sacra la materia, ed è questo il compito a cui ciascuno di noi, in realtà, è chiamato. Ma non lo sappiamo, e invece di servire il Cielo, serviamo la paura.
La paura ci impedisce di condividere con gli altri, di sentire, di donare... ci spinge a trattenere ogni cosa, e quando tratteniamo creiamo blocchi, nel corpo e nello spirito. E ci restringiamo.
Dobbiamo rompere le catene, invece, e non essere più suoi schiavi.
Dobbiamo tornare a espanderci.
Apriamo le braccia alla paura.
Questo è l'unico modo per cominciare a cambiare il mondo.
Abbracciamo la paura, qualunque cosa accada. Non alimentiamo il suo occultarsi, portiamola alla luce del sole...
La paura è una dea oscura che in realtà serve un intento più profondo. Essa ci limita affinché la nostra luce possa ribellarsi ed espandersi.
Ogni volta che abbracciamo la paura, noi compiamo l'atto rivoluzionario di accrescere la nostra luce.
Grazie paura, grazie per il tuo insegnamento, per ciò di cui mi fai accorgere.
Sì, ci saranno degli "attacchi". Perché il buio non può ignorare ciò che lo minaccia.
Spesso il segnale che stiamo crescendo è proprio dato dal fatto che aumentano gli attacchi. Non dobbiamo spaventarci, ma restare saldi.
Gli attacchi vogliono impedirci di saltare a un livello di energia superiore, dove saremmo più focalizzati e quindi più potenti, più creativi, più liberi.
La libertà è pericolosa in un mondo fatto di sbarre.
Restiamo saldi e accettiamo la sfida del cambiamento; se non fossimo pronti per saltare quanticamente su un livello più espanso, verremmo ignorati e nulla turberebbe la nostra illusoria quotidianità.
Ci sono sfidanti su tanti piani.
Alcuni attendono che noi educhiamo noi stessi, e in questo ci boicottano... Altri sono al servizio di ragioni più oscure. Qualunque sia lo sfidante che in questo momento ci troviamo davanti, l'ultima cosa che dobbiamo fare è temerlo. Perché la sua arma più potente è sempre e solo la paura. Ma se noi la abbracciamo, non potranno esserci guerre...
Il nostro "io" è già a casa. Dobbiamo solo portarci anche ogni cellula del nostro corpo, del nostro respiro, della nostra memoria.
Potrebbe sembrare una specie di innamoramento. Anche se è molto, molto più intenso, e al centro di questo oceano non c'è una persona specifica, ma la vita e tutto ciò che essa contiene.
Accade senza preavviso, ma so bene che è il frutto di percorsi dove mi sono dovuta spogliare di molto...
Quando sono benedetta da questi momenti, sento che quello è il mio stato naturale, e non mi capacito di come si possa vivere in mezzo a preoccupazioni, ansie, ricatti, paure.
Sono istanti di benedizione, e io li porto nel cuore.
Noi esseri umani sprechiamo la nostra esistenza, troppo spesso messa al servizio di ombre, di attaccamento al dolore, di inutili questioni.
Dobbiamo invertire questo flusso, dobbiamo tornare a scavare verso l'alto.
Siamo esseri celesti, capaci di rendere sacra la materia, ed è questo il compito a cui ciascuno di noi, in realtà, è chiamato. Ma non lo sappiamo, e invece di servire il Cielo, serviamo la paura.
La paura ci impedisce di condividere con gli altri, di sentire, di donare... ci spinge a trattenere ogni cosa, e quando tratteniamo creiamo blocchi, nel corpo e nello spirito. E ci restringiamo.
Dobbiamo rompere le catene, invece, e non essere più suoi schiavi.
Dobbiamo tornare a espanderci.
Apriamo le braccia alla paura.
Questo è l'unico modo per cominciare a cambiare il mondo.
Abbracciamo la paura, qualunque cosa accada. Non alimentiamo il suo occultarsi, portiamola alla luce del sole...
La paura è una dea oscura che in realtà serve un intento più profondo. Essa ci limita affinché la nostra luce possa ribellarsi ed espandersi.
Ogni volta che abbracciamo la paura, noi compiamo l'atto rivoluzionario di accrescere la nostra luce.
Grazie paura, grazie per il tuo insegnamento, per ciò di cui mi fai accorgere.
Sì, ci saranno degli "attacchi". Perché il buio non può ignorare ciò che lo minaccia.
Spesso il segnale che stiamo crescendo è proprio dato dal fatto che aumentano gli attacchi. Non dobbiamo spaventarci, ma restare saldi.
Gli attacchi vogliono impedirci di saltare a un livello di energia superiore, dove saremmo più focalizzati e quindi più potenti, più creativi, più liberi.
La libertà è pericolosa in un mondo fatto di sbarre.
Restiamo saldi e accettiamo la sfida del cambiamento; se non fossimo pronti per saltare quanticamente su un livello più espanso, verremmo ignorati e nulla turberebbe la nostra illusoria quotidianità.
Ci sono sfidanti su tanti piani.
Alcuni attendono che noi educhiamo noi stessi, e in questo ci boicottano... Altri sono al servizio di ragioni più oscure. Qualunque sia lo sfidante che in questo momento ci troviamo davanti, l'ultima cosa che dobbiamo fare è temerlo. Perché la sua arma più potente è sempre e solo la paura. Ma se noi la abbracciamo, non potranno esserci guerre...
Il nostro "io" è già a casa. Dobbiamo solo portarci anche ogni cellula del nostro corpo, del nostro respiro, della nostra memoria.
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