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La paura della verità

La verità , per quanto acclamata, è ciò che noi esseri umani temiamo di più. Temiamo di chiamare le situazioni con il loro vero nome, di perdere i punti di riferimento, di scoprirci diversi da come ci eravamo immaginati, di ritrovarci in terre oscure e imprevedibili. È questa paura a impedire il nostro aprirci alla verità, a trattenerci dal percepire cosa c'è davvero oltre il velo , a renderci facili prede dei manipolatori. Preferiamo confortevoli bugie o accomodanti illusioni al pungente terrore che accompagna l'incontro con la verità, quella che non possiamo controllare, quella che non possiamo convincere o ingannare. Una luce forte non può essere subito tollerata dalla vista. Gli occhi che escono dal buio devono adattarsi alle nuove condizioni. Così è anche per l'essere umano, che, prima di fondersi completamente con il Divino – la suprema verità –, ha bisogno di compiere il suo viaggio di ritorno attraversando fasi graduali. Quello verso la verità è un viaggio lungo i...

Il karma esiste?

Il Karma esiste? Io ritengo di sì. L'ho visto in azione diverse volte. Sebbene sia difficile contestualizzarlo con precisione o comprenderlo nella sua vastità, i suoi meccanismi sono riconoscibili nella nostra vita o in quella degli altri quando, per esempio, " chi semina vento raccoglie tempesta ". In un modo o nell'altro, siamo destinati a ricevere ciò che abbiamo dato. Non è una questione morale, come potrebbe apparire a prima vista, ma una legge spirituale che agisce in base al fatto che ogni cosa è collegata . Ciò che è fuori di noi è in realtà dentro di noi, ciò che è in alto è in basso, ecco allora che non possiamo danneggiare qualcosa o qualcuno senza in realtà danneggiare anche noi stessi.  In base al Karma, coloro che appoggiano o spingono l'imposizione di leggi che riducono la libertà e creano  dolore e sofferenza , perché tali misure coincidono con quanto a loro fa "comodo", sono destinati prima o poi a ricevere la stessa moneta che hanno da...

Resistenza

Sarà che, presi troppo (se pur giustamente) dalle "urgenze" del piano fisico e concreto, ci stiamo dimenticando di pregare, di ringraziare, di connetterci con lo spirito e di prenderci cura delle piccole cose che in realtà sono grandi? Sarà che in questo modo cadiamo nella trappola e ci rendiamo ancora più deboli e più distratti con la nostra anima? Credo che esistano momenti dove la meditazione o comunque la connessione alla propria interiorità sia un piacere, uno spazio per rilassarsi, e altri in cui invece tutto ciò diventa essenziale, quasi un dovere animico, se non una vera e propria forma di resistenza e ribellione al modo in cui "loro" vogliono che noi vibriamo. Camilla   📌 Notizie Visita la sezione Video  del blog. Per altre riflessioni e approfondimenti, vieni a trovarci in Home Page . 👉  Iscriviti alla newsletter qui 📂 Dall'archivio Usa i difetti degli altri per migliorare te stesso Mai arrendersi ...

Buona fine, buon inizio!

Siamo alla fine dell'anno ed è il momento in cui più facilmente si fanno bilanci e allo stesso tempo si pensa al domani.  Qualche giorno fa, in diretta video, ho usato le carte dell' Oracolo del Maestro Interiore per compiere un viaggio nel tempo dal punto di vista della consapevolezza collettiva, partendo dal passato, arrivando al presente e sbirciando nel futuro. Ho usato un metodo basato su 6 carte, estraendo una coppia di carte per ciascuna zona temporale (passato, presente e futuro). Prima di procedere con l'estrazione, ho invocato il seguente intento per tutti noi: Mi prendo la piena responsabilità del mio cammino e accolgo la verità con amore e coraggio. Desidero conoscere e diventare consapevole delle lezioni, delle opportunità e delle risorse che riguardano il mio percorso di vita. Andiamo ora a vedere più da vicino i messaggi che sono emersi (in verde ho riportato il testo dell'Oracolo, in nero le mie interpretazioni).  Le carte...

Buon Natale!

Quest'anno il Natale si sente poco nell'aria, almeno dalle mie parti... E da voi? Le persone hanno poca voglia di rallegrarsi; ci sono da una parte difficoltà oggettive e importanti, e dall'altra c'è chi comunque ha paura... "Non ho voglia di festeggiare" dicono. Quanto a me, non ho mai amato il Natale. Spesso nella mia infanzia ha rappresentato solo un momento di tensione, disagio, ipocrisia. Crescendo, lo scenario non è cambiato molto. Eppure, da ragazzina, avevo una forte connessione con il Cristo e amavo leggere e rileggere il Vangelo . Proprio per questo, desideravo che il Natale rappresentasse un momento di verità , di semplicità, una dilatazione d'amore nelle pieghe dello spazio-tempo. E invece ogni volta mi ritrovavo dentro un film differente, fatto di assurde sceneggiate, ai limiti dell'esaurimento nervoso. Poi, a un certo punto, mi sono riappropriata di questa esperienza, grazie al fatto che sono andata a cercarla altrove, al mio interno. Il...

Domani è un altro giorno

Sono più in silenzio del solito. L'attenzione è altrove. Sto orientando le forze, riorganizzando le energie. Mi fermo, e preparo nuove partenze. In questo rallentare, qualcuno vede segnali di un mio malessere che in realtà non è tale, quindi immagino  sia l'eco di un suo proprio disagio... Cosa fare quando gli altri decidono di inserirci in storie che non ci appartengono? Cosa fare quando il nostro lasciar andare, il nostro mutare, disturba chi non sa cambiare? Risposta: niente. Non ha senso cercare di mostrare noi stessi a qualcuno che ha scelto di convincersi di una versione ristretta della realtà e, a quella, aderire senza appello. Possiamo, semmai, osservare, mettere distanza, cogliere l'occasione per tornare sulla strada che è nostra davvero. Ecco, ho la mia strada, ho il mio silenzio, il mio spazio vuoto nel quale nuotare. Altro che malessere. Direi – piuttosto – riposo, respiro, rinascita, scelta, nuove consapevolezze che germogliano. Sono un po' triste, fors...

Invidia, vedere male

L’invidia è, tra i sette peccati capitali, quello che meno suscita simpatia. Gola, lussuria, accidia... ma in qualche modo anche ira, superbia e avarizia sono tollerati o giustificati dalla psiche collettiva, mentre l'invidia è percepita innegabilmente come sgradevole e disfunzionale, per i suoi effetti nefasti. L’invidia ha fondamentalmente due direzioni: c'è l’invidia che subiamo dagli altri e quella che proviamo noi stessi, in prima persona. Non sempre la distinzione è netta ed entrambi i casi, come vedremo, ci offrono lo spunto per importanti riflessioni. Etimologia La parola "invidia" deriva dal latino invidere (in-videre),  "vedere sopra", "guardare male". Indica non cosa si guarda, ma il modo con cui lo si fa : di traverso. Lo sguardo dell'invidioso è sottrattivo: guarda per togliere. In un suo video, Sibaldi dice che "invidia" significa "guardare con gli occhi di un altro", è quindi il non fidarsi del proprio sguard...





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