Passa ai contenuti principali

Inizia con un minuto


Ti è mai capitato di voler migliorare il tuo stile di vita, di voler introdurre nuove abitudini nella tua quotidianità – fare movimento fisico, mangiare meglio, praticare meditazione, leggere di più, diventare ordinato, studiare una lingua... – e ritrovarti, non molto tempo dopo, ad aver abbandonato ogni proposito, nonostante la motivazione iniziale, tornando inesorabilmente alle vecchie abitudini?

Se la risposta è sì, non ti preoccupare: hai semplicemente la stessa difficoltà che hanno tantissime persone nell'essere perseveranti, me stessa compresa... ed è per questo che oggi voglio condividere con te una strategia che mi ha aiutato a superare questo genere di situazioni (che spaziano dalla pigrizia alla mancanza di volontà, dal disamore di sé alla procrastinazione).

La strategia

In breve, si tratta di dedicarsi alla nuova abitudine scelta, ma solo per un minuto al giorno.

Dopo qualche tempo, quando sentirai che è facile per te impegnarti per quel minuto giornaliero, potrai aumentare la finestra temporale passando per esempio a tre minuti, poi a cinque, a dieci, e così via.

Fare qualcosa solo per un minuto potrebbe sembrare ridicolo, tant'è che la mente è subito pronta a commentare che "non serve a niente!". Ti invito, però, a essere più furbo della mente e a non sottovalutare il potere innescato dalle piccole azioni.

Molti anni fa mi approcciavo per la prima volta alla meditazione e ricordo come questa mi sembrasse difficile da praticare. Decisi allora di iniziare con un minuto soltanto. Poi, con il passare del tempo, incrementai spontaneamente la durata passando a 5 minuti e oltre, superando facilmente le mie resistenze (oggi addirittura ho il problema opposto: mi piace così tanto meditare che mi obbligo a interrompere la meditazione dopo 20/30 minuti, anche se non vorrei, per non creare sovraccarichi energetici).

L'obiettivo deve essere piccolo

Se l'obiettivo è molto piccolo e facilmente raggiungibile, possiamo realizzarlo senza stress e sentirci comunque soddisfatti per averlo fatto. Avere come obiettivo un minuto di meditazione non richiede un grande impegno: facciamo prima a farlo che a combattere con la procrastinazione del momento.

Questo vale per qualunque obiettivo. Forse quel minuto all'inizio non cambierà niente – cosa cambia con un minuto di meditazione? E con un minuto di ginnastica? Con un minuto in cui mangi cibo sano? Con un minuto in cui metti a posto delle cose in disordine? Con un minuto di lettura di un buon libro? – ma solo all'apparenza: avrà intaccato invece la nostra tendenza a fare tutto subito o a fare niente, a volere risultati immediati o a mollare ogni cosa, tra gratificazione immediata o perfezionismo latente.

Il serbatoio dell'energia di cambiamento

Quando facciamo quello che ci siamo proposti di fare, per quanto sia qualcosa di semplice o breve, cominciamo a sentirci fieri di noi e ad accrescere il serbatoio della nostra "energia di cambiamento". L'energia di cambiamento è quell'energia che serve a realizzare i cambiamenti. Finché tale serbatoio è vuoto o riempito poco, non riusciremo a produrre i cambiamenti desiderati o a mantenerli. Stabilire piccoli impegni da realizzare in un minuto o poco più aiuta a riempire questo serbatoio quando è a secco.

Più avanti, quando il serbatoio sarà più colmo, ci verrà naturale aumentare il nostro impegno; infatti, più disponiamo di energia di cambiamento e più possiamo usarla come carburante per i nostri progetti. Ma attenzione: appena dovesse ripresentarsi la stanchezza o la procrastinazione, significa che bisogna fare un passo indietro e ripartire da obiettivi più piccoli, perché è il segnale che il serbatoio ha cominciato a svuotarsi.

Sii pronto a fare un passo indietro

Quando l'obiettivo diventa troppo difficile o stressante rispetto alla nostra disponibilità energetica, tendiamo ad abbandonarlo e ne derivano inevitabilmente un senso di fallimento e frustrazione e, come se non bastasse, queste vibrazioni di bassa frequenza vanno a consumare ulteriormente il nostro serbatoio. È molto importante, quindi, essere pronti a fare un passo indietro, ad alleggerire gli impegni, a ripartire anche da un minuto soltanto, per darci modo di interrompere ogni perdita energetica e recuperare. Se stiamo portando avanti più progetti contemporaneamente, ma tendiamo a mollare, valutiamo di concentrarci solo su uno che sia prioritario; reintrodurremo gli altri quando sarà il momento opportuno.

Ogni obiettivo per essere realizzato ha bisogno di un certo deposito di energia. Il modo migliore di procedere è dividere l'obiettivo in tanti piccoli step che siano davvero accessibili quotidianamente, a partire dal primo giorno che ce ne facciamo carico.

Il tempo passa lo stesso

Non avrei mai pensato di trovare il tempo e l'energia di scrivere un libro (AAA cercasi guru disperatamente), eppure l'ho fatto: mi sono alzata un po' prima al mattino ogni giorno e, scrivendo una pagina alla volta (ma spesso anche molto meno) ho dedicato quel piccolo tempo mattutino, prima di andare in ufficio, al mio progetto editoriale. In passato avevo rimandato diverse volte l'impegno di mettermi a scrivere: aspettavo di avere più tempo e concentrazione, che però non arrivavano mai. Poi mi sono detta: "Il tempo passa lo stesso, tanto vale fare comunque piccoli passi ogni giorno". E così ho fatto. Certo, quando si scrive un libro non è ideale doversi interrompere dopo qualche minuto, eppure ce l'ho fatta: man mano che il mio libro prendeva vita, il serbatoio delle mie energie cresceva e mi sosteneva a sua volta nel realizzarlo.

Se anche tu vuoi scrivere un libro, ma ti senti completamente bloccato e rimandi il momento di sederti alla scrivania e prendere la penna in mano (o accendere il computer), ti consiglio di iniziare proprio da un minuto al giorno. Per esempio, puoi stabilire che domani mattina dedicherai un minuto del tuo tempo per riflettere sugli argomenti di cui vuoi parlare nel tuo libro, ovviamente qualcosa a grandi linee. Scaduto il minuto, continuerai la mattina successiva, e quella successiva ancora. Mattina dopo mattina, prenderai nota di qualche frase, magari ti verrà in mente anche il titolo che vuoi usare. Dopo un po' di giorni, avvertirai la voglia di trasformare quel minuto in qualcosa di più, magari in cinque minuti (ti consiglio di procedere sempre in modo graduale) e poi dieci, venti, ecc.

Programma con anticipo e sii regolare

Attenzione: è importante programmare con anticipo il tempo che impiegherai per i tuoi obiettivi. Non deciderlo a caso, ma stabiliscilo per esempio la sera prima, scrivendo sull'agenda tutti i dettagli. Quando ti sentirai pronto a fare di più, programmalo nella tua agenda per il giorno successivo. Un minuto programmato non è la stessa cosa di un minuto scelto sul momento: nel primo caso ti sei dato un piccolo obiettivo e l'hai raggiunto, nel secondo hai assecondato un impulso di passaggio. A questo punto immagino che avrai capito quale dei due casi ti aiuta a riempire il serbatoio della tua energia di cambiamento e quale invece no.

Anche quando mi sento piena di vitalità e voglio partire in quarta con nuove abitudini o nuovi obiettivi, l'esperienza mi ha insegnato che è molto più fruttuoso e saggio iniziare con piccoli passi e farli ogni giorno, o comunque con una certa regolarità: questo mi preserva dalle perdite improvvise di energia e mantiene colmo il mio serbatoio da cui attingere per le necessità del cammino.

Camilla

Commenti

Anonimo ha detto…
il procrastinare è un'arte, l'arte di riempirsi senza realizzare nulla. Credo influisca anche sull'ingrassare, ingrasso riempiendomi di promesse che mai realizzerò. Un'arte che si concretizza in un fumo denso ma privo di sostanza. Il tuo post apre spazi infiniti che vanno ad allargare le sbarre a cui ci autocostringiamo e che poniamo come limiti invalicabili. Lo scrivere di fondo richiede una profonda fiducia, che faccia risalire la parola e la espanda. Il tuo post aiuta in questo. Grazie

Post popolari in questo blog

Chiaroudienza: chiarezza nell'udire

Eccoci giunti alla quarta e ultima tappa sugli extra-sensi, ossia alla chiaroudienza .  La «chiarezza nell’udire» è il canale intuitivo che, come ci dice il nome stesso, predilige la via sonora, il senso dell’udito. Il chiaroudiente può avere la percezione di essere guidato durante le conversazioni e di ripetere frasi che in realtà gli vengono suggerite interiormente. Spesso dialoga mentalmente con se stesso, avvertendo quasi un botta e risposta tra e varie frasi. Sente una connessione con le piante e gli animali , ai quali parla spontaneamente. È anche particolarmente sensibile alle frequenze della musica e ai suoni in generale. A proposito di suoni, quelli percepiti dal chiaroudente possono essere di due tipi: suoni oggettivi, manifesti sul piano fisico, oppure suoni interiori, percepibili solo a lui. Per quanto riguarda le manifestazioni sonore esterne, possono presentarsi come sussurri, voci, canti o musiche , ed essere sentite tramite mezzi quali la radio oppure provenire da u

Evolvere o ripetere

"Abbiamo sempre due scelte: evolvere o ripetere ". Hai mai sentito questa frase? Poche parole, ma efficaci nella loro verità: se non evolviamo, se non affrontiamo e superiamo i nostri limiti, saremo destinati a incontrarli di continuo. Non c'è altro modo di procedere sul cammino, se non andando avanti. Tornare indietro non è possibile, cercare di evitare le nostre montagne non è possibile. Se proviamo a cambiare strada, a prendere delle scorciatoie, a saltare le iniziazioni a cui siamo chiamati, prima o poi ci ritroveremo esattamente di fronte a ciò che abbiamo cercato di evitare. Quando nella nostra vita accade un certo problema o incontriamo un certo ostacolo in modo ricorrente , è perché ci sta chiamando, ci sta chiedendo di riconoscerlo e di trasformarci in colui o colei che può affrontarlo e andare oltre. Ognuno di noi ha le sue piccole e grandi prove, le sue eredità consegnate dall'esistenza. E non è mai per caso , non è mai per ingiustizia, anche se, a volte,

Ringraziare per il cibo

Da bambina non era raro trovarmi a delle tavolate dove si faceva una preghiera e si ringraziava per il cibo in tavola. Oggi questo non accade più. La maggior parte della gente ha perso l'abitudine di benedire e ringraziare per il cibo . Alcuni si lanciano sulle cibarie in tavola senza neanche aspettare che tutti gli amici e i parenti siano seduti. Non di rado accendono pure la tv per "farsi compagnia" o continuano a chattare con lo smartphone. Già tanto se si ricordano di masticare. Essere disattenti con ciò che mangiamo è solo l'inizio di una disattenzione più grande, quella che estendiamo alle emozioni e alle idee di cui ci nutriamo. Tutto ciò che entra in noi diventa parte di noi e andrebbe vagliato attraverso la nostra amorevole presenza . Per quanto mi riguarda, se c'è un'atmosfera agitata in cucina o se qualcuno accende la televisione, mangio con difficoltà e il pasto mi risulta più pesante o indigesto. Invece, quando l'ambiente è sereno e ac

La scrittura intuitiva

Una tecnica che uso per allenare la mia intuizione è la scrittura intuitiva. Molto in breve, si tratta di scrivere in un diario le proprie domande e poi lasciare che emergano le risposte per via intuitiva . Ogni mattina scrivo nel mio diario osservazioni o domande di mio interesse, dopo di che lascio che emergano informazioni a riguardo, come se provenissero da una coscienza più ampia della mia. Le informazioni che raccolgo per via intuitiva spesso si rivelano essere consigli utili e basati sul buon senso; altre volte mi invitano a guardarmi dentro con maggiore profondità, e capita anche che mi facciano guardare la realtà da angolazioni inusuali e alle quali non avevo pensato. Nella scrittura intuitiva è importante non avere aspettative ; è meglio immaginarsi come dentro a un gioco, e in fondo si tratta proprio di questo, di uno scambio di parole fatto giocosamente con se stessi. Comunque sia, nel rileggere quanto scritto bisogna rimanere lucidi e valutare serenamente le parole tras

Chiaroconoscenza: chiarezza nel pensare

La chiaroconoscenza (o chiarocognizione) è il canale intuitivo di chi ha «chiarezza nel pensare». L’individuo dotato di chiaroconoscenza riceve le informazioni in modo diretto , spesso  dai piani dell'anima . La sua conoscenza, pertanto, deriva non dal ragionamento o dallo studio, ma da una specie di "download di dati" che prende forma istantanea nella sua consapevolezza. Tale abilità lo spinge a collegare facilmente i diversi aspetti del sapere  oppure gli permette di avere solo un'infarinatura di qualcosa, per poi sentire “rivelarsi”, dentro di sé, il resto delle informazioni. Se un momento prima ha dubbi, anche molto grandi, su come agire o cosa scegliere, per lui è normale ritrovarsi, un momento dopo, nella consapevolezza di sapere, invece, qual è la cosa giusta da fare. Un’altra caratteristica del chiaroconoscente è che percepisce la sincerità di una persona, o se è allineata con la propria verità interiore, perché coglie gli aspetti profondi al di là delle app





Acquista Online su SorgenteNatura.it