La speranza di essere salvati è un veleno che pian piano intossica la coscienza. Finché speri - anche in una piccolissima parte di te - che qualcuno o qualcosa intervenga per migliorare la tua situazione, per sollevarti da una condizione disagevole e cose del genere, significa che non hai abbastanza pepe sotto le chiappe per metterti alla guida della tua vita. Quindi continuerai a fare più o meno le solite cose che ti trattengono sul solito percorso, giorno dopo giorno, alternando tra vittimismo, lamentela o semplice perdita di tempo.
Allora è meglio che la perdi definitivamente, questa speranza. Prima che sia troppo tardi. Prima che sia consumata ogni reale possibilità di cambiamento. Smetti di sperare.
Nessuno può aiutarti. Nessuno.
Eccetto una persona.
Quella persona sei tu. Dico davvero: quella persona sei tu. Sì, lo so che lo sai, però te lo ripeto... Quella persona sei tu.
Non importa quale sia la tua condizione attuale, non importa quale sia oggi il tuo punto di partenza. C'è sempre la possibilità di fare un passo avanti, per quanto piccolo sia. A te il compito di intuire quale, di indagare, di sperimentare... Ma fai quel maledetto passo! Aiutati!
Con il tuo impegnarti, attivarti, muoverti in corpo e spirito metti in moto risonanze intorno a te: non è mai il contrario. La tua onestà verso te stesso, e il tuo intento privo di aspettativa ma ricco di presenza e coraggio, accendono nuove opportunità: lascia che ti raggiungano.
Ma se resti fermo ad aspettare aiuti "esterni", o magari ad aspettare di sentirti "meglio" prima di agire, allora rischi di vanificare questa esistenza e di lasciare l'anima depressa e frustrata.
E devi fare molta attenzione, perché raramente le situazioni rimangono "stabili", livellate. O vanno in alto o vanno in basso. O crescono o deperiscono. Quindi o aiuti te stesso o, con il passare del tempo, sarà sempre peggio. O cresci o decadi.
Tutto parte da te, tutto parte dal fatto che tu sei l'unico che può "salvarti". Non basta saperlo, bisogna agirlo. Ricordatene e... mettilo in pratica.
Allora è meglio che la perdi definitivamente, questa speranza. Prima che sia troppo tardi. Prima che sia consumata ogni reale possibilità di cambiamento. Smetti di sperare.
Nessuno può aiutarti. Nessuno.
Eccetto una persona.
Quella persona sei tu. Dico davvero: quella persona sei tu. Sì, lo so che lo sai, però te lo ripeto... Quella persona sei tu.
Non importa quale sia la tua condizione attuale, non importa quale sia oggi il tuo punto di partenza. C'è sempre la possibilità di fare un passo avanti, per quanto piccolo sia. A te il compito di intuire quale, di indagare, di sperimentare... Ma fai quel maledetto passo! Aiutati!
Con il tuo impegnarti, attivarti, muoverti in corpo e spirito metti in moto risonanze intorno a te: non è mai il contrario. La tua onestà verso te stesso, e il tuo intento privo di aspettativa ma ricco di presenza e coraggio, accendono nuove opportunità: lascia che ti raggiungano.
Ma se resti fermo ad aspettare aiuti "esterni", o magari ad aspettare di sentirti "meglio" prima di agire, allora rischi di vanificare questa esistenza e di lasciare l'anima depressa e frustrata.
E devi fare molta attenzione, perché raramente le situazioni rimangono "stabili", livellate. O vanno in alto o vanno in basso. O crescono o deperiscono. Quindi o aiuti te stesso o, con il passare del tempo, sarà sempre peggio. O cresci o decadi.
Tutto parte da te, tutto parte dal fatto che tu sei l'unico che può "salvarti". Non basta saperlo, bisogna agirlo. Ricordatene e... mettilo in pratica.
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