Per Gurdjieff (mistico, filosofo, scrittore), la crescita della coscienza non è un atto spontaneo né naturale. Lasciato a se stesso, senza contrapporre una forza evolutiva opposta, l'uomo decade.
Dall'altra parte, sento un gran dire sulla necessità di essere "spontanei" e dell'evitare ogni sforzo, ma ciò può creare fraintendimenti, come credere che, se non percorriamo spontaneamente una strada, allora non è quella giusta per noi.
Sicuramente i "salti di coscienza" non sono il frutto di uno sforzo in sé, ma di un cambio di stato che trascende le decisioni razionali, ma penso che con lo sforzo si prepari il terreno, e questo fa la differenza.
Non puoi sforzarti di far arrivare la primavera, ma puoi curare i semi come un abile giardiniere affinché le piante diano il meglio di sé quando sarà il momento. Allo stesso modo, un musicista può essere fluido e ispirato e creare melodie meravigliose dopo anni di allenamento e studio, che sono proprio ciò che oggi permettono in lui l'espressione del suo potenziale migliore.
Impegnati, e accetta la fatica e la lotta di costruire un "io" che diventi il centro di tutti i vortici, perché così facendo contrapponi una forza al naturale decadimento che la coscienza incontra quando lasciata priva di argini.
Fai in modo, però, che l'impegno e la disciplina siano semplicemente ciò che preparano il terreno e non gli strumenti per cercare di controllare ogni cosa. Chiedi loro di trasformarti nella migliore versione di te stesso allora, quando sarà il momento, lo sforzo sarà ripagato da una bellissima e spontanea fioritura.
Camilla
Eventi
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