Passa ai contenuti principali

81. Che amore sia

Quando scegliamo di amare per bisogno, la nostra luce si nutre di un bagliore che è al di fuori di noi e pian piano, senza accorgercene, cominciamo a offuscare l'anima. In questo modo, ci esponiamo al rischio di spegnerci, perché qualcun altro possederà l'interruttore della nostra energia.

Non è vero che "l'amore" giustifica ogni cosa. Non è vero che la passione per una persona - il fatto che le si vorrebbe "dare" tutto di noi - sia qualcosa di "magnifico". Nel momento in cui mettiamo al centro di tutto qualcuno o qualcosa che non sia la nostra essenza, in realtà agiamo un tradimento profondo nei confronti di noi stessi e del compito che ciascuno di noi è venuto a svolgere su questo pianeta. Compito che mai implica la dipendenza da cose e persone.


Un conto è il sacrificio per il bene comune, per la famiglia, per qualcosa che l'anima per prima riconosce avere un valore e un senso per la propria crescita e quella delle persone intorno a noi.
Un altro, è mettere da parte la propria fonte per guardare nella direzione di qualche luccichio apparente, e avere così la sensazione di "morire" se l'oggetto del nostro bisogno ci viene a mancare.

La natura dell'amore è quella di straripare, e in questo straripare esso dona la sua fragranza, sempre e comunque. L'amore non conosce mancanza, ma solo pienezza, e opportunità. Tutto il resto è un gioco di potere.

Se prima di tutto non siamo amore per noi stessi, se viviamo nel bisogno di essere colmati, qualcun altro si accorgerà di questo bisogno e potrà manipolarci, usarci fino a che ne avrà voglia, e poi "buttarci via".
Se non possiamo brillare della nostra luce, ma ci attacchiamo alla "corrente" di qualcun altro, prima o poi, non appena questi spegnerà l'interruttore, proveremo dolore.
E non importa se sarà per caso o se lo farà per danneggiarci, saremo stati comunque noi i primi a tradire noi stessi, avendo permesso una tale condizione… avendo cioè rinunciato a coltivare la luce dentro di noi.

L'obiettivo per noi stessi è di essere integri, cioè allineati con tutti i nostri corpi fisico/eterico, emotivo, mentale e spirituale, avere quindi pensieri, emozioni e azioni coerenti fra loro e capaci di portare nella vita pienezza e bellezza.
Solo in questo modo possiamo avvicinarci a un'altra persona per condividere, e non per riempire un vuoto. Allora in questa condivisione l'amore può accadere, può crescere ulteriormente.

Diversamente, ci esponiamo a rischi profondi, a pesanti dipendenze, a continue mancanze di coscienza. Forse tireremo una vita intera fra alti e bassi, o forse la nostra anima si scatenerà prima, e ci infliggerà sofferenze profonde, perché essa si ribella a tutto ciò che la fa contrarre.

E più il compito dell'anima è grande, più ella non ci lascerà in pace, se vivremo nel bisogno, nella paura, nella gestione del potere, nella manipolazione… perché l'anima chiede ed esige solo amore. Oh, non l'amore descritto nei romanzetti da quattro soldi, ma quello che trasforma il nostro sé, quello che ci mette di fronte alle ombre per insegnarci ad abbracciarle, e poi a lasciarle andare, anche a costo di morti continue se è questo il prezzo per rinascere.

Questo tipo di amore farebbe tremare la maggior parte delle persone, o meglio delle "personalità" (alcuni preferiscono il termine "ego"), che invece si sentono a proprio agio con i giochi di potere.

Non vi siete accorti, tuttavia, che non è più tempo per i giochi di potere?
Che amore sia, dunque. Se ne avete il coraggio.


Commenti

Post popolari in questo blog

Chiaroudienza: chiarezza nell'udire

Eccoci giunti alla quarta e ultima tappa sugli extra-sensi, ossia alla chiaroudienza .  La «chiarezza nell’udire» è il canale intuitivo che, come ci dice il nome stesso, predilige la via sonora, il senso dell’udito. Il chiaroudiente può avere la percezione di essere guidato durante le conversazioni e di ripetere frasi che in realtà gli vengono suggerite interiormente. Spesso dialoga mentalmente con se stesso, avvertendo quasi un botta e risposta tra e varie frasi. Sente una connessione con le piante e gli animali , ai quali parla spontaneamente. È anche particolarmente sensibile alle frequenze della musica e ai suoni in generale. A proposito di suoni, quelli percepiti dal chiaroudente possono essere di due tipi: suoni oggettivi, manifesti sul piano fisico, oppure suoni interiori, percepibili solo a lui. Per quanto riguarda le manifestazioni sonore esterne, possono presentarsi come sussurri, voci, canti o musiche , ed essere sentite tramite mezzi quali la radio oppure provenire ...

La scrittura intuitiva

Una tecnica che uso per allenare la mia intuizione è la scrittura intuitiva. Molto in breve, si tratta di scrivere in un diario le proprie domande e poi lasciare che emergano le risposte per via intuitiva . Ogni mattina scrivo nel mio diario osservazioni o domande di mio interesse, dopo di che lascio che emergano informazioni a riguardo, come se provenissero da una coscienza più ampia della mia. Le informazioni che raccolgo per via intuitiva spesso si rivelano essere consigli utili e basati sul buon senso; altre volte mi invitano a guardarmi dentro con maggiore profondità, e capita anche che mi facciano guardare la realtà da angolazioni inusuali e alle quali non avevo pensato. Nella scrittura intuitiva è importante non avere aspettative ; è meglio immaginarsi come dentro a un gioco, e in fondo si tratta proprio di questo, di uno scambio di parole fatto giocosamente con se stessi. Comunque sia, nel rileggere quanto scritto bisogna rimanere lucidi e valutare serenamente le parole tras...

Ringraziare per il cibo

Da bambina non era raro trovarmi a delle tavolate dove si faceva una preghiera e si ringraziava per il cibo in tavola. Oggi questo non accade più. La maggior parte della gente ha perso l'abitudine di benedire e ringraziare per il cibo . Alcuni si lanciano sulle cibarie in tavola senza neanche aspettare che tutti gli amici e i parenti siano seduti. Non di rado accendono pure la tv per "farsi compagnia" o continuano a chattare con lo smartphone. Già tanto se si ricordano di masticare. Essere disattenti con ciò che mangiamo è solo l'inizio di una disattenzione più grande, quella che estendiamo alle emozioni e alle idee di cui ci nutriamo. Tutto ciò che entra in noi diventa parte di noi e andrebbe vagliato attraverso la nostra amorevole presenza . Per quanto mi riguarda, se c'è un'atmosfera agitata in cucina o se qualcuno accende la televisione, mangio con difficoltà e il pasto mi risulta più pesante o indigesto. Invece, quando l'ambiente è sereno e ac...

Non parlare di te

Non parlare di te e dei tuoi progetti sempre e con tutti, e meno che mai con chi in passato ha dimostrato mancanza di empatia nei tuoi confronti, anche se si tratta di conoscenti, amici o parenti. In questa nostra società, che presenta aspetti di violenza e narcisismo, alcune persone sono mosse verso di te perché spinte dall'apparenza, dalla curiosità o dalla voglia di interferire nel tuo cammino , ma oltre a questo non vi è da parte loro ascolto autentico, né presenza, né alcuna reale volontà di sostegno. Lo capisci dai fatti, eloquenti più di ogni parola. Lo capisci da come ti senti, solo o a disagio, dopo che hai confidato loro qualcosa. Allora, che fare? Impara a tacere, a non esporre la tua anima , a non far entrare qualcuno in casa solo perché ha bussato distrattamente alla tua porta o perché la vita gli ha assegnato un posto accanto a te. Metti quei confini che solo il silenzio sa ergere con maestria. È tuo dovere tacere per rispettare e proteggere prima di tutto ...

11. Meditazione e vuoto mentale

Cominciamo oggi a occuparci di uno strumento fondamentale e importantissimo: la meditazione . Tratterò l'argomento in più occasioni, essendo vastissimo... ma metto subito in chiaro che non è possibile praticare la meditazione senza la guida di un valido istruttore che conosca i nostri meccanismi interiori. Tuttavia nel frattempo ci si può avvicinare all'idea, e l'intento di questi scritti è quello di facilitarvi l'approccio all'argomento, o anche solo di stimolare un dibattito in merito. In base ai numerosi testi che si trovano in circolazione, si può essere indotti a credere (così come credevo io stessa in passato) che meditare equivalga a fare il " vuoto mentale ": a far cadere cioè ogni tipo di pensiero. Qui tuttavia c'è il rischio di farsi male, perché con tutte le forme energetiche che ci attraversano quotidianamente, non mi pare proprio il caso di "assentarsi" e venir meno in coscienza, perché tali energie avrebbero più facoltà di...





Acquista Online su SorgenteNatura.it