Se la malattia e gli ostacoli portano un insegnamento, cos'è che non ho capito , visto che il problema non passa? Troppe volte ho sentito pronunciare questa frase da amici e conoscenti, spesso impegnati su un percorso spirituale e di guarigione, i quali si struggono per trovare una risposta. Come sappiamo, la risposta arriva solo se la domanda è fatta in modo corretto . Se non si ottiene risposta ai propri interrogativi, se le domande che ci si fa sono sempre le stesse, ma nulla cambia, allora è il caso di riformulare i propri quesiti. La domanda con cui ho aperto questo post ( Cos'è che non ho ancora capito? ) nasce da un assetto mentale particolare: esso dà per scontato che, per guarire, occorra "capire" il significato della malattia o più in generale capire il messaggio degli ostacoli. Ma siamo sicuri che funzioni proprio così? Siamo sicuri che il punto sia "capire"? L'inghippo è proprio qui, è nel credere che "capire" equivalga ...