Siamo arrivati a settembre. Le ferie, per chi l’ha fatte, sono alle spalle. Le grandi città tornano a ripopolarsi e la frenesia delle masse ricomincia ad accendersi. Tutti corrono, almeno qui a Milano, ma io credo un po’ ovunque. Ci si alza facendo una colazione “al volo”, per correre poi appresso al tram, alle cose da fare, ai negozi, agli amici, al sabato sera. Più si corre e più – paradossalmente – aumenta la distanza fra le persone: nessuno ha più tempo di fermarsi, di ascoltare, di godere di un attimo vissuto in condivisione. Cosa sta accadendo? Sta accadendo che la velocità e l'interazione digitale si sono sostituiti alla presenza e al contatto umano. Nella foga di voler fare tutto e subito si finisce col fare poco o niente, e nella foga di leggere ogni possibile notizia che si incrocia in rete si finisce per essere disinformati sulla propria essenza e sui rapporti che si hanno intorno. Amico che mi leggi, oggi ti lancio un appello: rallenta! Rallentare significa prima ...