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Visualizzazione dei post da 2019

Non siamo i nostri pensieri

Noi non siamo i nostri pensieri, ma spesso lo dimentichiamo, e addirittura c'è chi non se ne è mai accorto. Essere identificati con i pensieri Essere identificati con i pensieri significa dare per scontato che quello che pensiamo è quello che siamo. Se abbiamo buoni pensieri crediamo di essere persone buone, e se abbiamo cattivi pensieri crediamo di essere persone cattive. Il corpo mentale per sua natura genera pensieri di ogni sorta, ma non è detto che i pensieri da esso generati abbiano a che fare con quello che siamo veramente. Una persona evoluta sa governare, indirizzare e all'occorrenza cambiare i propri pensieri : decide ella stessa quali visioni assecondare e adegua i suoi pensieri a questo intento. Una persona meno evoluta, invece, si lascia governare dalla mente (se non addirittura dalle emozioni e dagli istinti), ne accetta la centralità nel senso che considera i pensieri come automaticamente veri, senza metterli in discussione, e da loro si fa comandare.

Il traditore

Tutti conosciamo la storia di Giuda e di come tradì Gesù per trenta monete d’argento. Questa vicenda ha inciso profondamente l’inconscio collettivo al punto che non importa se sia accaduta realmente o se sia solo leggenda; di fatto è una storia simbolica che trasmette un certo modello di realtà. Quale modello? Quello in cui il denaro è la causa di tutti i mali. Come puoi avere un rapporto costruttivo e generatore di luce con il denaro, aspettarti che fluisca e abbondi nella tua vita, se nel tuo modello di realtà si tratta di qualcosa per il quale addirittura il figlio di Dio è stato tradito? Il minimo che tu possa pensare è che i soldi siano la rovina del mondo. Fermati un istante e concedi a te stesso di guardare oltre le apparenze, allora scoprirai una verità più profonda: il denaro non è la fonte del male, esso è invece uno strumento potente che prende una forma o l’altra a seconda di chi lo maneggia. In mano a persone costruttive il denaro si trasforma in un

Visualizzazioni, immagini e realtà

Il modo in cui guardiamo alla realtà e ciò che reputiamo possibile è influenzato da ciò che vediamo e che riempie il nostro sguardo. Non a caso, molti parlano dell'importanza delle visualizzazioni. In breve, le visualizzazioni sono delle scene immaginate nelle quali ci permettiamo di vivere ciò che desideriamo come se fosse già realizzato, o nelle quali viviamo comunque delle situazioni diverse dal solito ma che ci ispirano, come in un vero e proprio film. Non tutti i film, si sa, contengono scene ispiranti. Molti film e serie televisive hanno un'impronta violenta e adrenalinica, e per tale motivo non amo guardarli. Qualche tempo fa mi è capitato di cominciare a seguire una serie televisiva per scoprire, solo in un secondo momento, che abbondava di scene di tortura, violenza, e cose del genere. Ho provato a resistere per un po', dato che la trama era davvero interessante, ma poi non ce l'ho fatta e ho interrotto la fruizione. Giorni dopo, mentre mi stavo occ

Il segreto del cambiamento

"Il segreto del cambiamento è nel focalizzare tutte le tue energie... non nel combattere il vecchio, ma nel costruire il nuovo" (Socrate) Quando ti trovi di fronte a un ostacolo o un problema , hai due modi con cui puoi affrontarlo. Il primo modo è combattere il problema, nel senso di criticarlo, andargli contro, instaurare con lui una lotta fisica o emotiva all'ultimo sangue. Così facendo, tuttavia, rischi di impantanarti nella situazione poiché focalizzi le tue energie su ciò che ti ostacola e che non va bene. Nel primo modo rientra anche il caso di quando, invece di apprezzare quello che sta funzionando e crescendo in meglio, continui a lamentarti e a manifestare insofferenza per quello che ancora non è a posto. Il secondo modo è affrontare il problema con l'ottica di trascenderlo. Ti concentri – mente, cuore e azione – sulla realtà che vuoi raggiungere , sottolineando e nutrendo ogni piccolo grande passo fatto verso di essa, una realtà dove quel proble

Il guru di cui ti innamori

Il guru di cui ti innamori non sempre è solo un guru "spirituale". Può essere chiunque occupi un posto di rilevanza, appaia come un ipotetico guaritore o abbia la parvenza di un salvatore . Può essere un leader di una filosofia alimentare, di un partito politico, e così via. Ecco che lo metti al centro di ogni discorso e di ogni sentire, ripeti le sue parole a pappagallo dando per scontato che siano la verità assoluta e ti convinci che solo lui sa come cambiare le cose e, se avesse più potere , allora la tua realtà cambierebbe in meglio. Lo descrivi come il supereroe che sbaraglia il male quando appare nel controllo della situazione, o come la povera vittima dei poteri forti quando agisce in modo incoerente oppure è in difficoltà ma lo devi giustificare. Qualunque cosa dica o faccia, è colui o colei che ti vende la soluzione . E tu sei ansioso di ricevere quella soluzione, così ansioso che perdi la capacità di ascoltare argomenti diversi, di ascoltare chi ti parla

Usa i difetti degli altri per migliorare te stesso

Tutti noi conosciamo persone che hanno difetti più o meno significativi, magari hanno un carattere lamentoso, sono disordinate, parlano a voce alta, sono irose e così via. Quando si tratta di parenti o amici, possiamo essere tentati dal criticarli o comunque dal metterli in guardia verso ciò che in loro non va bene. Le nostre osservazioni, tuttavia, raramente sono ascoltate con gratitudine: critiche e consigli  non sono mai ben accolti, soprattutto se non richiesti. Se proprio vuoi aiutare l'altra persona a comportarsi bene, puoi fare un vago cenno alla questione, gettare un seme in modo discreto, ma nulla più. Chi è pronto raccoglierà il seme e lo farà maturare. Chi non lo è, continuerà – giustamente – per la sua strada, così come tu e io continuiamo per la nostra, insieme ai nostri stessi difetti di cui molto probabilmente non siamo consapevoli. C'è qualcosa, comunque, che puoi sempre fare:  dare l'esempio di come vorresti che gli altri si comportassero con te e

Cosa conta di più: i risultati o lo sforzo per ottenerli?

Cosa conta di più: i risultati o lo sforzo per ottenerli? I risultati, ovviamente, sono sempre molto eloquenti, ma dal punto di vista dell'anima ciò che conta maggiormente è lo sforzo impiegato per cercare di ottenerli, indipendentemente che poi tu li ottenga o meno. La tua luce cresce non quando raggiungi un risultato, ma quando, per cercare di raggiungerlo, trasmuti te stesso affrontando i tuoi limiti, mettendoti in gioco, sfidando le tue resistenze e le tue paure. È pacifico, poi, che le probabilità di ottenere qualcosa aumentano in proporzione al tuo impegno, ma per l'anima si tratta di un conseguimento secondario, di un effetto collaterale. Ci sono due modi di agire. C'è l'agire condizionato , che si mette in moto quando crede di ottenere un risultato, ma che perde la sua intensità e la sua motivazione appena crede di non riuscire più a raggiungere ciò che desidera. È un agire condizionato dal risultato. C'è poi  l'agire incondizionato , che tr

Destino e libero arbitrio

Tutti noi nasciamo con una "missione", un "destino" o una "direzione" che ci attende. Queste espressioni sono equivalenti e si riferiscono alla fioritura del nostro potenziale , allo scopo che ha chiamato in esistenza la nostra venuta. Se non hai idea di quale sia la tua missione o la strada del tuo destino, ci sono alcuni indizi che ti possono aiutare a individuarla: 1. Sulla strada del tuo destino c'è qualcosa che ami fare spesso , che ti viene facile oppure in cui sei abile. 2. Quando fai questo qualcosa, la tua energia o il tuo senso di benessere aumentano. 3. Inoltre ti concentri con facilità o il tempo scorre velocemente. 4. Su questa strada spesso devi fare uso di una qualità o talento che hai sviluppato nell'affrontare gli ostacoli ricorrenti della tua vita (gli ostacoli non arrivano a caso!). 5. Questa strada ti permette di aiutare gli altri o di fare loro dono di qualcosa. ‪ Inoltre considera che, come dice Oprah Winfre

Gli aspiranti spirituali sono sempre di più... Sei uno di loro? (con video)

Chi sono gli aspiranti spirituali o le persone che si trovano sul sentiero della ricerca spirituale? Perché a volte attraversano grandi crisi o viceversa sembrano eccessivamente sicuri di sé? Te ne parlo nel video qui sotto. (Se non vedi il video, prova a guardarlo su YouTube a questo link ). Argomenti del video: Chi sono gli aspiranti spirituali o le persone che si trovano sul sentiero della ricerca spirituale? Da cosa si possono riconoscere? Uno dei dei "sintomi" dell'appartenere a questa schiera di ricercatori è interessarsi in maniera attiva e continuativa di tematiche legate alla coscienza – coscienza intesa non solo come consapevolezza razionale, ma come consapevolezza del senso della vita. Un ricercatore spirituale si sente attirato dai mondi che sono al di là dell'apparente, quindi dai mondi spirituali; si interessa di energie, di realtà invisibili e sa cos'è il piano astrale, sa cos'è il piano mentale, e ha un'idea, una intuizione

Non parlare di te

Non parlare di te e dei tuoi progetti sempre e con tutti, e meno che mai con chi in passato ha dimostrato mancanza di empatia nei tuoi confronti, anche se si tratta di conoscenti, amici o parenti. In questa nostra società, che presenta aspetti di violenza e narcisismo, alcune persone sono mosse verso di te perché spinte dall'apparenza, dalla curiosità o dalla voglia di interferire nel tuo cammino , ma oltre a questo non vi è da parte loro ascolto autentico, né presenza, né alcuna reale volontà di sostegno. Lo capisci dai fatti, eloquenti più di ogni parola. Lo capisci da come ti senti, solo o a disagio, dopo che hai confidato loro qualcosa. Allora, che fare? Impara a tacere, a non esporre la tua anima , a non far entrare qualcuno in casa solo perché ha bussato distrattamente alla tua porta o perché la vita gli ha assegnato un posto accanto a te. Metti quei confini che solo il silenzio sa ergere con maestria. È tuo dovere tacere per rispettare e proteggere prima di tutto

Gli ostacoli (con video)

Non sempre gli ostacoli indicano che ci troviamo su una strada sbagliata. Gli ostacoli, anzi, non di rado si mettono sulla nostra strada quando stiamo andando nella direzione giusta. Te ne parlo in questo video: (Se non vedi il video, guardalo direttamente su YouTube a questo link ) Riassunto del video Credo sia capitato un po' a tutti che, quando finalmente troviamo la motivazione e decidiamo di fare delle cose, superando resistenza, pigrizia o paura, ecco che appena siamo pronti a passare all'azione escono fuori intoppi di ogni tipo. Finalmente decidi di metterti a dieta e improvvisamente ti viene a trovare un parente da Napoli che ti si installa in casa e comincia a cucinarti ogni ben di Dio. Finalmente decidi di proporti per un nuovo progetto e, dopo qualche settimana di esitazione, la mattina arrivi in ufficio deciso a presentare la tua candidatura e il capo ti riferisce che ha già trovato un'altra persona per quel ruolo. Finalmente decidi che ogni

Chiedete e vi sarà dato

"Chiedete e vi sarà dato" afferma Gesù nel Vangelo. Sono cresciuta in un mondo dove si è sempre ribadito che non si può avere quello che si desidera e che bisogna restare con i piedi per terra. Le parole di Gesù sfidano questo mondo, spezzano i luoghi comuni del doversi adattare a situazioni ristrette prendendo dalla vita quel che capita e non quel che si chiede. Nessuno vuole negare certi limiti e impossibilità: ci sono cose che non puoi ottenere e non otterrai mai. Il punto, tuttavia, non è chiedere qualunque cosa o tanto per fare, né tantomeno chiedere per assecondare aspettative, bisogni e paure. Il punto è sapere chi sei e cosa chiedi davvero all’esistenza. Se chiedi attraverso ciò che autenticamente sei, e lo fai nella consapevolezza di qual è il tuo ruolo all’interno del flusso della vita, il tuo chiedere si trasforma nello strumento più potente per ricevere. Ecco alcuni utili consigli per sviluppare al meglio la capacità di chiedere. 1) Definisci con chia

Le persone che si danno addosso

Se hai la sensazione che in te risiedano molteplici voci  – voci bambine, adulte, di giudizio, di compassione, di coraggio, di ansia, e così via – non ti preoccupare: è normale che sia così. In noi coesistono universi di possibilità, che spesso si affacciano simultaneamente alla coscienza. Ciò che fa la differenza è comprendere quali, di queste voci, sono prioritarie, cioè quali hanno un credito importante all'interno del tuo essere e si sono piazzate al centro del tuo  governo interiore . Se le voci del tuo centro sono voci negative, di biasimo e di disfattismo verso te stesso, allora hai un problema: è come se avessi un nemico dentro di te , pronto a darti addosso in ogni momento. Come mai queste voci si sono messe al centro della tua personalità? Come hanno potuto acquisire un tale potere? In realtà glielo hai dato tu, o meglio quella parte di te che voleva proteggerti . Proteggerti da cosa? Da sofferenze più grandi. A volte è meno pericoloso criticarti e condannarti





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