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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

Prima che sia troppo tardi

È il tuo ultimo giorno sulla Terra. Il tuo tempo è finito. Sei nel tuo letto e sai che, la prossima volta, non ti risveglierai. Si avvicina qualcuno. È un uomo. Non riesci a mettere a fuoco il suo volto, ma senti che la sua presenza ti fa piacere. "Chi sei?" gli chiedi. "Sono qui per aiutarti ad aiutare" risponde. "Non capisco..." "C'è una persona che devi aiutare e sono qui per fare in modo che tu lo faccia". "Ma io sto morendo", rispondi debolmente, "e non sono certo nelle condizioni di aiutare qualcun altro". "In realtà lo sei, proprio perché stai morendo". Ti giri verso di lui per guardarlo, vorresti conoscere il suo volto, scrutare nella luce dei suoi occhi, ma tutto sembra così opaco e indefinito; lasci stare e prosegui con la conversazione. "Spiegati meglio..." rispondi. "Qualcuno ha bisogno di leggere la tua lettera". "La lettera? Quale lettera?" "Quella c

Ego, giustizia e doni

Ci sono persone che, avendo ricevuto un torto o un abuso , continuano a sentire viva la ferita anche dopo che è trascorso molto tempo dall'accaduto. Non hanno avuto "giustizia" e per questo continuano a parlarne, a focalizzarsi sul problema, oltre a lamentarsi con amici e conoscenti, alternando rabbia e depressione. Certo, hanno tutte le ragioni, ma il rischio è che si lascino coinvolgere da un atteggiamento di crescente negatività! Se anche tu ti trovi o ti sei trovato in questa condizione, voglio invitarti ad allargare lo sguardo, a scorgere le molteplici vie della giustizia divina, che spesso rimangono ignote solo a chi si concentra su un unico binario. Guardati intorno con attenzione: ci sono sicuramente situazioni dove ricevi aiuto, compassione e doni , anche se non riguardano l'ambito dove stai aspettando che "giustizia" sia fatta. Forse qualcuno ti rovina la vita sul lavoro, ma quando torni a casa hai un partner che ti è vicino e ti sostiene...





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