Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2015

Potere

Quanto vi ha fatto sentire sentire "senza potere" l'attacco terroristico di Parigi? Tanto? Poco? Non ve lo siete chiesto? Altro? Indipendentemente da come crediate si siano sviluppati i fatti, quali che siano i ruoli dell'Occidente e dell'Oriente, e le leve economiche e politiche che stanno dietro i conflitti in Medio Oriente, il punto è che la maggior parte delle persone si è ritrovata sommersa da un' ondata di allarmismo e insicurezza . Da una parte grazie ai media, dall'altra grazie a quegli amici e parenti che, ignari di quanto sia importante non creare potenziali emotivi, si concentrano su profezie apocalittiche ogni volta che ne hanno l'occasione. Ecco fatto - ho subito pensato - stanno cercando di farci sentire deboli, inerti, senza potere . Perché è su questo che contano le "forze contrarie": far sentire impotenti coloro che intendono sottomettere. Sanno molto bene che, se dentro ci sentiamo in un certo modo, poi in quel modo div

Vampiri

Spesso c'è una guerra fra gli uomini di cui non parlano i tg e che si svolge sul piano delle energie, fra diverse "specie animiche", in particolare fra i " portatori di luce propria " e i " vampiri energetici ", quest'ultimi così definiti essendo incapaci di "nutrirsi" da soli. Il vampiro energetico ama creare problemi, far perdere tempo, instillare dubbi... e comunque lasciarvi con un qualche senso di disagio e debolezza dopo che avete interagito con lui. Sul piano energetico, infatti, vi fa perdere il contatto con le frequenze più "alte", spingendovi a provare sensazioni ed emozioni depotenzianti (delle quali è ghiotto). Nelle discussioni, tende a dire qualcosa di "ingiusto" o "sbagliato" di modo che vi sentiate costretti a difendervi . Attenzione, non si tratta di avere idee diverse, ma della necessità di far sentire l'altra persona dalla parte del torto, sotto attacco, frustrata. Egli, infatti, s

Alimentazione, spiritualità, corpo

Ho notato che in rete si accendono pesanti dibattiti per quello che riguarda l'alimentazione. Oggi mi sento coraggiosa e voglio dunque parlarvi di dieta, di cibo, di scelte. Il punto di vista presentato è ovviamente personale. Per quanto mi riguarda, sono stata vegetariana e poi vegan per un arco di circa quindici anni. Prima che una scelta etica, fu una scelta del cuore, nel senso che ogni cellula del mio essere non mi lasciò alternativa. All'inizio non sapevo neanche che esistessero persone "vegetariane", credevo semmai che si trattasse di qualche religioso o santone perlopiù dell'India, e quando mi trovai a provare una forte, fortissima repulsione per i cibi di origine animale, pensai di avere qualcosa che non andasse in me e che prima o poi ne sarei morta. Col tempo, e poi con l'arrivo di internet, scoprii che non ero l'unica, che molte persone avevano lasciato l'alimentazione carnea. Appresi quindi le motivazioni etiche ed ecologiche (si inqui

La speranza di essere salvati

La speranza di essere salvati è un veleno che pian piano intossica la coscienza. Finché speri - anche in una piccolissima parte di te - che qualcuno o qualcosa intervenga per migliorare la tua situazione, per sollevarti da una condizione disagevole e cose del genere, significa che non hai abbastanza pepe sotto le chiappe per metterti alla guida della tua vita. Quindi continuerai a fare più o meno le solite cose che ti trattengono sul solito percorso, giorno dopo giorno, alternando tra vittimismo, lamentela o semplice perdita di tempo . Allora è meglio che la perdi definitivamente, questa speranza. Prima che sia troppo tardi. Prima che sia consumata ogni reale possibilità di cambiamento. Smetti di sperare. Nessuno può aiutarti. Nessuno. Eccetto una persona. Quella persona sei tu . Dico davvero: quella persona sei tu. Sì, lo so che lo sai, però te lo ripeto... Quella persona sei tu. Non importa quale sia la tua condizione attuale, non importa quale sia oggi il tuo punto di par

Anime compagne

Siamo simili, siamo diversi, ma le nostre anime sono come magneti e, spinte dalla vita, sono destinate a toccarsi. Non importa se siamo pochi fra tanti, soli e lontani: ciò che ci accomuna trascende ogni distanza. Il destino spinge affinché lo scegliamo. Dobbiamo cedere, non ai luoghi comuni che deviano dal sentire, ma alla fiamma che abbiamo dentro. Ovunque possiamo attingere alla risonanza di noi, riconoscerci, stupirci, ritrovarci nel tempo che deve ancora accadere. Ovunque possiamo scegliere. Scegliere di essere alleati. Allora gli alleati sceglieranno noi.

Cos'è che non ho capito?

Se la malattia e gli ostacoli portano un insegnamento, cos'è che non ho capito , visto che il problema non passa? Troppe volte ho sentito pronunciare questa frase da amici e conoscenti, spesso impegnati su un percorso spirituale e di guarigione, i quali si struggono per trovare una risposta. Come sappiamo, la risposta arriva solo se la domanda è fatta in modo corretto . Se non si ottiene risposta ai propri interrogativi, se le domande che ci si fa sono sempre le stesse, ma nulla cambia, allora è il caso di riformulare i propri quesiti. La domanda con cui ho aperto questo post ( Cos'è che non ho ancora capito? ) nasce da un assetto mentale particolare: esso dà per scontato che, per guarire, occorra "capire" il significato della malattia  o più in generale capire il messaggio degli ostacoli. Ma siamo sicuri che funzioni proprio così? Siamo sicuri che il punto sia "capire"? L'inghippo è proprio qui, è nel credere che "capire" equivalga

Fregare la fregatura

La realtà ha molte facce.  Ma noi ci accorgiamo solo di quelle che abbiamo già deciso essere reali.  Qui sta la fregatura: il programma interiore seleziona le frequenze da riconoscere o meno, mentre tu credi che sia tutto oggettivo.  Tuttavia puoi fregare la fregatura, mandare in corto il circuito dell'illusione. Come? In che modo?  Accendendo i neuroni del cuore.  Tu fallo. Fallo e basta. L'interruttore è dentro di te: devi solo attivarlo. E, una volta attivato, non potranno più usare la tua mente per tenerti lontano dalla verità.

Inzupparsi

La tua frustrazione (come ogni altra emozione negativa) è cibo saporito per diverse persone ed entità collettive. Quando hanno fame premono qualche bottone qui e là... et voilà, gli fornisci la pappa. Come fare? Innanzitutto smetti di sprecare energia cercando di confrontarti con cose e persone che non sono funzionali per il tuo percorso. In altre parole: lascia che sia. Ottimo, a tal fine, il potente mantra esoterico "Vaffa...!", "Vai al diavolo!", "Ciao ciao, io cambio strada!". Poi non esitare: scegli di co-vibrare con i tuoi sogni, con il tuo percorso autentico, con ciò che ti fa stare bene. Insomma, inzuppati con pensieri, parole e azioni di tutto ciò che piace all'anima, che ti ispira, che ti porta più avanti. Inzupparsi significa inzupparsi davvero: studiare, alimentare l'intento, passare all'azione, sfruttare ogni possibilità per annaffiare i semi... al punto da non aver più spazio nella mente e nel proprio tempo/energia per discu

Fatti un favore

Usare le proprie credenze per giustificare certe esperienze. E usare le proprie esperienze per giustificare certe credenze. Credenze che giustificano esperienze che giustificano credenze che giustificano esperienze che giustificano credenze... Taglia corto e fatti un favore: apri la tua mente a ciò che non rientra nelle tue credenze e scegli di fare esperienza di ciò che ancora non conosci. La vita potrebbe stupirti. Camilla

Frustrazione

Accorgersi di come la gente risponda non perché quel pensiero l'abbia formulato autonomamente, ma perché innescato da un programma interno. Vi è mai capitato? E provare la frustrazione del far finta di niente, di non sapere, di credere alla favola che uno il pensiero l'abbia formulato in libertà, e non per aderenza a schemi interiori preconfezionati.  Ho smesso da tempo di provare a far notare il meccanismo, anche indirettamente: o uno ci arriva da solo o non serve a niente, perché colui che "crede" di pensare spesso è il primo a difendere la propria mente come se si trattasse della propria vita...  Certo, puoi spargere qualche seme, un sorriso ironico, un gesto inusuale che i programmi non sanno prevedere... Qualcuno ogni tanto lo raccoglie e comincia a interrogarsi. Ma è una sua scelta, un suo accorgersi.  Non credere ai tuoi pensieri. E soprattutto non credere che sia tu ad averli formulati. Nella migliore delle ipotesi è il cervello che li schematizza in b

Il passo successivo

Quando raggiungiamo un certo stato evolutivo, spesso non abbiamo più bisogno di ciò che ci ha portato fino a quel punto... ma che, di fatto, era necessario per raggiungerlo! L'errore che molti fanno sul cammino spirituale è privarsi di determinate esperienze (dal sesso al cibo, per esempio) per imitare i santi e gli illuminati, confondendo così gli effetti con la causa. Bisogna permettersi di vivere le esperienze del proprio percorso in pieno, invece di privarsene o addirittura deviare su cammini estranei all'anima e al corpo, se si vuole alimentare lo sviluppo di sé. In poche parole, fidatevi di quello che siete adesso, non condannatelo ma portatelo a compimento, perché è ciò che vi condurrà al passo successivo.

Personaggi

Ma è proprio vero che ci infastidisce degli altri ciò che in realtà appartiene a noi stessi? Con le cautele sempre dovute quando si usano parole e concetti astratti, direi che in linea di massima la risposta è sì. Sì, perché lo vedo nelle persone, anche se costoro spesso non ne sono consapevoli. Sì, perché lo sperimento di continuo con me stessa. L'argomento non è semplice, ma ho promesso che ne avrei parlato. Ogni volta che qualcuno mi infastidisce per il suo comportamento, io faccio così: mi metto a cercare un  personaggio simile dentro di me (anche e soprattutto se sul momento sento che, con quel disgraziato, io non ho proprio nulla in comune)! In pratica: se mi infastidisce l'arroganza di una persona, comincio a cercare dentro di me un personaggio arrogante. Se a infastidirmi è qualcuno che è invadente, cerco dentro di me quella stessa peculiarità. Se invece mi irrita qualcuno per il suo comportamento abbandonico, mi metto alla ricerca di quella me che ha l'energi

Fidarsi

Fidarsi di qualcuno non significa dargli la responsabilità delle nostre scelte. Non significa ubbidirgli e poi rimproverarlo se i risultati non sono come ci aspettiamo. Non significa neanche credere che si comporterà sempre come a noi fa comodo che si comporti.  La fiducia non ha niente a che fare con il delegare le nostre scelte o con il pretendere che l'altro sia in base alle nostre aspettative.  L'unica vera fiducia possibile è nei confronti della Vita, del suo mistero, delle sue vie.  E in questo ci saranno persone alleate e persone che ci tradiranno, e a volte questi ruoli si confonderanno tra loro... ma se ci fideremo della vita, andremo comunque avanti, nella direzione di noi stessi, pronti a rinascere e rinascere ancora.

Scegliere la propria educazione

Ultimamente sono molto occupata su fronti "pratici". Mi sto dedicando alla casa, a migliorare il mio stile di vita (la regolarità non è mai stato il mio punto forte), e sto anche studiando web-marketing. Magari riesco a mettere un po' di più i piedi per terra e sentirmi anch'io un "comune mortale". Scusate l'assenza, dunque. Mi sto educando a nuove realtà. Pensavo proprio in questi giorni all'importanza dell' educazione . Cosa significa educazione? Significa aprire la mente e il cuore a possibilità più grandi. Significa coltivare il proprio autentico potenziale affinché diventi pratico, effettivo, tangibile. Se quello che studio e imparo non mi aiuta a far fiorire ciò che sono , allora non sto ricevendo un'educazione. Sto ricevendo qualcos'altro, qualcos'altro che evidentemente fa comodo a qualcun altro (si perdoni il gioco di parole), tranne che a me.  Credo che, come adulti consapevoli dei condizionamenti culturali che ognuno d

Essere dei canali

Più volte ho sentito le persone desiderare di poter essere dei "canali". Sapete cosa intendo, mi riferisco all'abilità di canalizzare messaggi da entità "superiori", angeli, guide, extraterrestri, o chi per loro. I motivi addotti? Vari: muoversi con più sicurezza nella vita; poter interrogare qualcuno su questioni esistenziali; ricevere consigli sul da farsi; sentirsi importanti e speciali; curiosità... Credere che qualcuno di "superiore" possa darci delle "risposte" è un'illusione. Nessuna "entità superiore", infatti,  ci priverà dell'opportunità di trovare le nostre risposte da soli , attraverso la nostra esperienza, la nostra coscienza. Quando ci arriva una "risposta" è sempre e solo perché siamo pronti ad ascoltarla, poiché essa già vive in qualche modo dentro di noi. Se un'entità ci facesse in anteprima delle rivelazioni, in seguito potremmo avere il dubbio di essere stati condizionati, oppure travis





Acquista Online su SorgenteNatura.it