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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

Problemi e soluzioni

Ogni volta che c'è un problema bisogna adoperarsi per rimuoverlo, giusto? ... No! Sbagliato! Pensare che la "soluzione" sia nel rimuovere il problema , non è affatto scontato. E' solo il punto di vista di un certo tipo di mentalità che tratta la vita a compartimenti stagni, come se le cose e gli eventi non fossero collegati fra loro. Ecco allora che il problema è sentito come un "ostacolo" e quindi come qualcosa da rimuovere nel più breve tempo possibile. Il che potrebbe avere anche un suo senso, in fondo, se non fosse che la maggior parte delle volte il problema non è quello che appare come tale . E come puoi cercare la soluzione se non vedi il vero problema? Un uomo disse a un amico: "Litigo di continuo con mia moglie e durante gli scoppi di rabbia mi lancia dei coltelli". E' terribile" commentò l'amico. E aggiunse: "Hai provato a risolvere il problema?". "Certo che ci ho provato" rispose l'uomo. "

Che senso ha cercare risposte?

La mente è una grande cosa. Un potentissimo strumento da usare con cognizione di causa. Si può averla come compagno di avventura, come consigliere sul da farsi per quanto concerne situazioni pratiche. Peccato però che non serva a una mazza, quando si tratta di cercare risposte. E per "risposte" intendo proprio "risposte", non mere conoscenze tecniche acquisibili su un qualunque manuale. La mente non conosce la direzione , eppure noi insistiamo col chiedergliela! Faccio un esempio di domande che la mente si fa e a cui cerca risposta (ovviamente mentale), e a volte è la mente degli altri che viene a farmi queste domande, pretendendo che sia la mia mente a rispondere (che perversione!): Sarà vero che l'anima si reincarna? Ci troviamo su un pianeta-trappola? Qualcuno è mai riuscito a liberarsi, qualcuno con cui magari fare due chiacchiere? Qual è la chiave per uscire dalla prigione dei sensi? Esiste davvero una chiave? Esiste davvero una prigione? E se la cacci

Illuminare l'ombra

In questo periodo sono molto affascinata da una particolare ricerca: quella dell'ombra. Affrontare questa tematica a mio avviso è fondamentale, se vogliamo vivere in pace sia come individui sia come collettività. L'ombra è quella parte di noi che abbiamo dimenticato, rinnegato, chiuso a chiave in una cantina del nostro essere per lasciarla ammuffire lì, lontano dalla nostra coscienza. Lo abbiamo fatto perché in un tempo più o meno lontano abbiamo condannato o giudicato quella parte di noi che l'ombra rappresenta: abbiamo creduto che fosse la vera responsabile del nostro essere poco amati, criticati, rifiutati. Abbiamo agito mossi per profondo dolore o per la terribile paura di non riuscire a sopravvivere. L'ombra anela a essere riconosciuta e integrata, e quindi, alimentata da questo intento, smuove monti e valli per farsi notare da noi. In che modo? Attraverso gli "altri"! E ovviamente non mi riferisco a quelle persone che ci danno sempre ragione

Tecnica di risveglio: a quale prezzo?

Confesso che da un po' di tempo ho iniziato un faticoso addestramento che mi porterà a un portentoso risveglio spirituale (così mi è stato promesso), e ho deciso di parlarne anche qui per ispirare (o sfidare) i più audaci indagatori dell'occulto e del mondo dell'invisibile. Preciso, innanzitutto, che il mondo più "occulto" di tutti è quello che abbiamo dentro. Tavoli che svolazzano per la stanza mossi da entità fantasmatiche, o intercettazioni telepatiche del pensiero altrui, sono ben poca cosa rispetto a quello che accade dentro di noi e di cui non ci accorgiamo! Qui si inserisce il mio "speciale" addestramento e ciò di cui mi sta facendo accorgere, anche se mi sta riducendo allo stremo delle forze. Ma non rinuncio, certa della vittoria finale... Tutto iniziò quando decisi di chiedere all'Universo di rivelarmi una tecnica di risveglio spirituale (state attenti a quello che chiedete, correte il rischio di essere accontentati!). Il dialogo andò press





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