Un trasloco di casa, di vita e di affetti... ecco cosa sto attraversando in questo periodo, ed ecco perché non ho avuto molto tempo per scrivere. Riprendo, così, con poche righe, riflettendo proprio sui "trasferimenti"...
Non posso fare a meno di riscontrare, ancora una volta, che tutti i traslochi che accadono all'esterno di me (ad esempio, un cambio di città, di casa, di lavoro, di gruppo ecc.) non sono altro che la conseguenza di un cambiamento che prima si era messo in moto all'interno (attraverso un disagio, un desiderio, un cambio di consapevolezza...).
Certo, poi accade che all'atto effettivo del traslocare alcune parti di me si "costringono" a ulteriori cambiamenti di coscienza; imparo così che se è vero che lo spirito muove ogni cosa, è anche vero che ogni azione che diviene materiale a sua volta crea nuove condizioni per l'invisibile... come se l'esperienza fosse, allo stesso tempo, risultato e motore per una nuova coscienza.
Mi perdo se uso la logica in questo sentiero, che dallo spirito porta alla materia e dalla materia porta allo spirito.. mi perdo se cerco di capire/trattenere/contenere, e mi ritrovo non appena ci sono/scopro/mi emoziono...
Ed è bellissimo fare spazio per nuove cose, nuove abitudini o situazioni... anche se buttare via - o meglio lasciar andare - quel che non ha più posto nel presente, a volte, è proprio stressante: ci sono tanti ricordi nei nostri oggetti e in certi luoghi della nostra mente! Eppure, quando accumuliamo pensieri e oggetti rischiamo di intasare il presente, non gli diamo lo spazio che merita, e così il nuovo - con la sua incertezza che trasforma - non ci tocca mai...
Ecco, mi ritrovo a mettere a posto casa e a vivere questa dimensione come una dimensione interiore, dove metto a posto me stessa... sarà per questo che si dice che ordinare i cassetti aiuta a "ordinare se stessi"?
A questo punto è d'obbligo la visita al sito di space clearing e la lettura dell'omonimo libro di Lucia Larese...!
Non posso fare a meno di riscontrare, ancora una volta, che tutti i traslochi che accadono all'esterno di me (ad esempio, un cambio di città, di casa, di lavoro, di gruppo ecc.) non sono altro che la conseguenza di un cambiamento che prima si era messo in moto all'interno (attraverso un disagio, un desiderio, un cambio di consapevolezza...).
Certo, poi accade che all'atto effettivo del traslocare alcune parti di me si "costringono" a ulteriori cambiamenti di coscienza; imparo così che se è vero che lo spirito muove ogni cosa, è anche vero che ogni azione che diviene materiale a sua volta crea nuove condizioni per l'invisibile... come se l'esperienza fosse, allo stesso tempo, risultato e motore per una nuova coscienza.
Mi perdo se uso la logica in questo sentiero, che dallo spirito porta alla materia e dalla materia porta allo spirito.. mi perdo se cerco di capire/trattenere/contenere, e mi ritrovo non appena ci sono/scopro/mi emoziono...
Ed è bellissimo fare spazio per nuove cose, nuove abitudini o situazioni... anche se buttare via - o meglio lasciar andare - quel che non ha più posto nel presente, a volte, è proprio stressante: ci sono tanti ricordi nei nostri oggetti e in certi luoghi della nostra mente! Eppure, quando accumuliamo pensieri e oggetti rischiamo di intasare il presente, non gli diamo lo spazio che merita, e così il nuovo - con la sua incertezza che trasforma - non ci tocca mai...
Ecco, mi ritrovo a mettere a posto casa e a vivere questa dimensione come una dimensione interiore, dove metto a posto me stessa... sarà per questo che si dice che ordinare i cassetti aiuta a "ordinare se stessi"?
A questo punto è d'obbligo la visita al sito di space clearing e la lettura dell'omonimo libro di Lucia Larese...!
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