Il Natale si avvicina... forse la gente "dovrebbe" sentirsi più "buona" e invece mi accorgo che molti sono in ansia, stressati e intolleranti. Non tutti, chiaramente, ma qui a Milano direi che si tratta comunque di una bella fetta di persone... e posso anche avvertire un senso crescente di frustrazione in chi non ha famiglia o un compagno (e lo vorrebbe): il Natale per costoro è quasi doloroso! Stamattina ho assistito in metrò anche a un piccolo bisticcio fra due persone, per motivazioni futili... due persone evidentemente sole... in contrasto poi con la scena incontrata appena emersa all'aperto: una bellissima Piazza Duomo, tutta illuminata a festa come se fosse stata pervasa da un'alone di santità e di magia... anche se sempre piena e frenetica.
Il problema delle feste è che spesso sono "comandate": che lo si voglia o meno, insomma, "dobbiamo" festeggiare, fare i regali, cucinare per i parenti... e molte volte anche lavorare il doppio perché le attività si intensificano... Diciamolo pure, che questo ci fa sentire tutto tranne che più "spirituali". Io ci ho messo diversi anni a riappacificarmi con il Natale, perché lo vivevo come un momento dove tutte le persone che conoscevano entravano in un automatismo cieco e selvaggio, qualunque fosse la situazione in corso, e devo dire che questa cosa proprio non mi piaceva...
La verità è che possiamo attraversare il Natale così come attraversiamo ogni momento della nostra vita, più o meno colorato dai ritmi della collettività. L'importante non è quello che si fa, ma come lo si fa... Quanto siamo presenti nelle nostre azioni, in questo periodo? Quanto spazio diamo alla voglia di unione e partecipazione, piuttosto che ai ritmi compulsivi e automatici? E quanto riusciamo a sentire in fondo al nostro cuore le energie spirituali che sono alla base delle Festività? Quanto riusciamo a cogliere il senso di questo periodo, dove la luce si appresta a toccare il minimo annuo (solstizio d'inverno)... intuendo come il ritmo del cielo sia anche il ritmo della nostra anima, e della sua opportunità di rinascita?
Comunque vi sentiate, il Natale non ha "colpa": è solo una lente di ingrandimento, un'occasione speciale per meditare sui moventi della nostra vita, per portare un'attenzione diversa... Non cancellate le vostre sensazioni - qualunque siano - sotto quintalate di dolciumi e regalini. Restate con loro, invece... lasciate che vi conducano nella grotta del vostro essere...
Il problema delle feste è che spesso sono "comandate": che lo si voglia o meno, insomma, "dobbiamo" festeggiare, fare i regali, cucinare per i parenti... e molte volte anche lavorare il doppio perché le attività si intensificano... Diciamolo pure, che questo ci fa sentire tutto tranne che più "spirituali". Io ci ho messo diversi anni a riappacificarmi con il Natale, perché lo vivevo come un momento dove tutte le persone che conoscevano entravano in un automatismo cieco e selvaggio, qualunque fosse la situazione in corso, e devo dire che questa cosa proprio non mi piaceva...
La verità è che possiamo attraversare il Natale così come attraversiamo ogni momento della nostra vita, più o meno colorato dai ritmi della collettività. L'importante non è quello che si fa, ma come lo si fa... Quanto siamo presenti nelle nostre azioni, in questo periodo? Quanto spazio diamo alla voglia di unione e partecipazione, piuttosto che ai ritmi compulsivi e automatici? E quanto riusciamo a sentire in fondo al nostro cuore le energie spirituali che sono alla base delle Festività? Quanto riusciamo a cogliere il senso di questo periodo, dove la luce si appresta a toccare il minimo annuo (solstizio d'inverno)... intuendo come il ritmo del cielo sia anche il ritmo della nostra anima, e della sua opportunità di rinascita?
Comunque vi sentiate, il Natale non ha "colpa": è solo una lente di ingrandimento, un'occasione speciale per meditare sui moventi della nostra vita, per portare un'attenzione diversa... Non cancellate le vostre sensazioni - qualunque siano - sotto quintalate di dolciumi e regalini. Restate con loro, invece... lasciate che vi conducano nella grotta del vostro essere...
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