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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

15. Un ponte di Luce

Lasciate semplicemente che vi dica che la preghiera è un ponte di Luce . Non la preghiera come richiesta impaurita, carica d'ansia o aspettativa, ma quella che riconosce nel ritmo delle parole interiori i mantra d'amore che ci collegano con vibrazioni superiori. La preghiera autentica è testimone vibrante che l'unica volontà a cui facciamo appello e che rispettiamo è quella del nostro cuore, che è uno con il cuore di tutti i fratelli sul Sentiero. L'intento e il livello di consapevolezza con cui ci si appresta nella preghiera possono essere determinanti ai fini di quello che si va a "mettere in azione", perché il fuoco che alimenta il nostro essere è la scintilla che accende il potere della preghiera. Chiedi e ti sarà dato , si dice, e così è... ma solo quando sai chi sei e chiedi non per assecondare i tuoi limiti, ma per espanderli... In ogni caso, pregare significa comunque  esserci  e richiamare l'attenzione della nostra anima. Non chiedetevi

14. Giordano Bruno: semi di luce

L'eretico per eccellenza e nel senso più profondo del termine è Giordano Bruno . La parola "eretico" deriva da un verbo greco che significa afferrare/prendere ma anche scegliere ... e Giordano è certamente il simbolo della scelta di affermare una verità perché sentita e non perché imposta dal senso comune. Non vi parlerò della sua storia, ben descritta da voci come quelle che si trovano su wikipedia, qui . Vi segnalo invece due sue citazioni, su cui possiamo speculare all'infinito per la vastissima opportunità di veduta che offrono... ma che, in verità, mi lasciano semplicemente senza parole (ed è cosa rara). Sono semi di luce , e rompono d'improvviso qualsiasi illusione di distanza fra secoli e fra persone: siamo tutti collegati, dall'inizio del tempo sino alla fine...: "Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sor

13. Il perdono

"Perché mai dovrei perdonare chi mi ha fatto del male?" - quante volte ho sentito e continuo a sentire questa domanda! Il perdono accade, non si può imporre Il perdono è un momento che accade quando siamo pronti ad accoglierlo, certo non possiamo imporcelo . Questo è poco ma sicuro. Tuttavia è possibile coltivare un atteggiamento di predisposizione al perdono, di ascolto e accoglienza. E ci sono ottimi motivi per farlo... Un'antica ferita e l'incapacità di dare Se ci  mettiamo all'ascolto del nostro rancore possiamo udire  la voce della rabbia , nutrita da orgoglio, da disperazione, da ogni occasione in cui siamo stati messi da parte, ignorati e traditi (probabilmente non solo in codesta vita). Coloro che non riusciamo a perdonare sono spesso le persone che con il loro atteggiamento hanno concretizzato i nostri timori più profondi: quelli di non essere valevoli di amore e di rispetto. Desideriamo essere amati, rispettati, onorati...  in questo siamo mos

12. Alcune Foglie

Foglie del Giardino di Morya è il titolo di una raccolta di testi ispirati dal Maestro Morya. Si tratta in realtà di due volumetti (I e II) pubblicati in Italia dalla editrice Nuova Era e comunque reperibili gratuitamente online (insieme ad altri volumetti della collana Agni Yoga) ad esempio cliccando qui . Chi non sa, riempie lo spazio con pianti e suppliche di aiuto. Chi invece ha capito, asseconda gli eventi. Che il cuore sia il vostro giudice e la fede la vostra forza. Lo Spirito, una volta chiamato, non torna indietro. Non cercate acqua nella sabbia. Né ghiaccio dove batte il sole. Le vie alte portano in vetta. Il cuore sa dei fantasmi della mente, ma conosce la verità. Solo quando tutto si è dato, si può ricevere. Riconosci l'appello anche nel cadere d'un petalo di rosa. La montagna che avete davanti non è una prova, ma una missione. Chi desidera - riceve. Tutto ha un senso. Vi chiamo non a fare miracoli, ma a servire. Il fuoco non è pericoloso p

11. Meditazione e vuoto mentale

Cominciamo oggi a occuparci di uno strumento fondamentale e importantissimo: la meditazione . Tratterò l'argomento in più occasioni, essendo vastissimo... ma metto subito in chiaro che non è possibile praticare la meditazione senza la guida di un valido istruttore che conosca i nostri meccanismi interiori. Tuttavia nel frattempo ci si può avvicinare all'idea, e l'intento di questi scritti è quello di facilitarvi l'approccio all'argomento, o anche solo di stimolare un dibattito in merito. In base ai numerosi testi che si trovano in circolazione, si può essere indotti a credere (così come credevo io stessa in passato) che meditare equivalga a fare il " vuoto mentale ": a far cadere cioè ogni tipo di pensiero. Qui tuttavia c'è il rischio di farsi male, perché con tutte le forme energetiche che ci attraversano quotidianamente, non mi pare proprio il caso di "assentarsi" e venir meno in coscienza, perché tali energie avrebbero più facoltà di

10. Esoterismo: che parola!

Quando dico che mi interesso di " esoterismo " ogni tanto qualcuno mi guarda male... "mamma mia, questa è  una strega... lo dicevo io" deve essere fra i pensieri che emergono. "Dalla roba esoterica bisogna stare lontani" è invece il monito di qualcun altro, come se mi avessero beccata a spacciare chissà quale polverina. Chiaramente è diffuso un certo  fraintendimento  di fondo (creato ad arte?). "Esoterismo" è un termine che - in realtà - rimanda a tutte quelle dottrine e insegnamenti che, da sempre, i Maestri trasmettono   in forma diretta e riservata   ai loro discepoli. "Esoterico" è dunque un percorso iniziatico proposto da un Istruttore, accessibile attraverso un coinvolgimento e un lavoro personale, e non tramite sbandieramenti di piazza. Diverso è ll termine "essoterico" (con due "s") che invece allude a insegnamenti e rituali che possono essere dati in forma pubblica. Ad esempio, la messa cristiana è un

09. Anima Mundi - parte 2

La  lotta del bene contro il male  (come spiegato nella prima parte) è una lotta che dal punto di vista esoterico è destinata a risolversi, per sua stessa natura, a favore del primo. L'evoluzione porta alla crescita dell' Anima e alla conseguente trasformazione della materia, quindi all'espressione delle qualità divine che da potenziali divengono man mano effettive e manifeste. Satana - quello fuori e dentro di noi... - non può padroneggiare all'infinito, e la sua lotta è  destinata a fallire. Trovo davvero significativo che sul suo piano l'Anima non possa fare esperienza del male e delle vibrazioni più basse; che debba quindi  immergersi nella materia  attraverso la personalità, per affrontare la conseguenza diretta dei suoi "vuoti" e poter sviluppare di conseguenza maggiore Luce... una Luce che alla fine sarà esplicitata attraverso la materia stessa. Infatti un uomo governato dalla Saggezza è un uomo capace di  seminare una realtà costruttiva . Semp

08. Anima Mundi - parte 1

Ci sono vie, situazioni, persone... che non piacciono per niente. Non piacciono all'Anima, e tu lo sai, lo hai sempre saputo in qualche parte dentro di te. Tu puoi rifiutare di appoggiare un qualunque gioco che consideri "sporco". Non importa se attorno a te si dice che non è possibile , non importa se te ne accorgi solo adesso. In realtà una persona può cambiare il suo comportamento . E dopo di lei, un'altra ancora. E poi un'altra ancora... E allora perché non un gruppo, una comunità, una nazione... un mondo intero? La buon notizia è che per "cambiare il mondo" non devono cambiare tutti ... anche se il cambiamento deve comunque esserci in qualcuno: la luce di una sola candela può rischiarare una stanza intera, ma bisogna comunque accendere la Fiamma . Anche se apparentemente il mondo è nelle mani di forze oscure (come avrebbe potuto Satana offrire a Gesù Cristo il dominio del mondo, se non ne fosse egli stesso il padrone?), e anche se certi maghi

07. Giuda il traditore

Tutti noi conosciamo la storia ufficiale di Giuda , come egli tradì Gesù - il figlio di Dio - per trenta denari e come, alla fine, questi si impiccò a causa del rimorso. Esiste tuttavia una versione alternativa della storia, che ribalta l’operato di questo malfamato discepolo. Si tratta dei fatti così come narrati nel Vangelo di Giuda . Il manoscritto originale, attribuito a correnti gnostiche, è stato redatto in un’epoca che va dal 130 al 300 d.C. in copto, lingua allora in uso in Egitto. Ritrovato in Egitto intorno agli anni Settanta, solo negli ultimi tempi se ne è diffusa la pubblicazione. Bisogna dire che la ricostruzione del Vangelo di Giuda non è completa e tale Vangelo è inoltre ufficialmente considerato apocrifa quindi non attendibile. Questo non toglie la possibilità che rappresenti un'ulteriore fonte di narrazione dei fatti dell'epoca e soprattutto non ci toglie la voglia di interrogarci sulla figura di questo discepolo che, anche solo nelle sue vesti tradiziona

06. Dubbi

L'archetipo universale si ripete: il Maestro viene colpito al cuore dal suo discepolo più grande, e i dubbi si insinuano dentro chi sta a guardare e si aspettava ben altro. Che si tratti di persone, o situazioni... che differenza fa? C'è sempre un Maestro nella nostra vita, e c'è sempre un Giuda che lo mette a dura prova. A volte accade fuori di noi, a volte dentro... e il tutto si ripete finché viene il sospetto che distinguere tra fuori e dentro sia più una necessità della nostra mente, bisognosa di controllare e delimitare. I dubbi sono necessari, i dubbi sono salutari. Non ci si può adagiare a risposte preconfezionate, perché sarebbe come delegare altri a trovare le risposte al nostro posto... I dubbi spezzano le "certezze" della mente, i suoi pregiudizi-catena, le sue stantie fissazioni. Ti mettono nella condizione di ricercare, di attivarti, di prenderti le tue responsabilità. Eppure il dubbio ti porta fino a un certo punto, e non oltre: è il mezzo,

05. Dare, prendere, ricevere

“Non mi toccare, per favore”, disse lei al suo ragazzo, mentre cercava di addormentarsi. “Ma come, voglio solo darti una carezza” - rispose lui. “Ho bisogno di riposare, non sto bene, e tu continui a svegliarmi… questo non è dare, ma prendere“. “Ma cosa dici - sbottò lui - ti sto dando una carezza, quindi non sto prendendo un bel niente!” L’esempio appena citato riguarda una piccola sfumatura di un qualunque rapporto, eppure la confusione che si crea tra dare e prendere è all’ordine del giorno, nelle piccole e grandi cose. Se qualcuno ci chiede o ci fa capire che vuole riposare, noi possiamo scegliere se dargli quello di cui ha bisogno, o “dargli” quello che noi vogliamo. Sempre di “dare” parliamo, eppure la differenza è enorme. Cosa è dare? Dare non è bisogno, non è ricerca di approvazione o sicurezza, non è cercare di far tacere automaticamente un disagio, non è fare dono di quello che noi pensiamo sia un dono. Dare è ascoltare i bisogni e la realtà di chi incontriamo nella

04. Cosa è la spiritualità?

Sembra una domanda scontata, eppure non lo è affatto: cosa è la spiritualità? Di che ambito stiamo parlando? Certo, esiste il punto di vista religioso dal quale ci aspettiamo di ricevere una risposta adeguata a domande del genere, ma questo non deve allontanarci dalla responsabilità di pensare con la nostra testa e sentire con il nostro cuore. Penso che le religioni abbiano il grande pregio di introdurre l’uomo verso la dimensione spirituale, ma dall’altra hanno creato anche alcuni fraintendiment i . Ad esempio, sappiamo che per moltissimi religiosi l‘aggettivo “spirituale” si riferisce a ciò che è contrapposto alla materia e al corpo. La “carne“, insomma, è considerata peccato. Eppure noi siamo anima e siamo corpo: come potremmo giudicare una parte di noi “sbagliata“ e l‘altra “giusta“? Com‘è possibile credere di poter dividere quello che la natura stessa ha unito? Le scienze yogiche descrivono l’uomo come composto di materia visibile e invisibile . In particolare, gli yog

03. Sostanze droganti, viaggi astrali e magia

Cosa ne pensate dell’uso di certe sostanze, come quelle usate nei percorsi sciamanici? So bene che spesso c‘è una forte buona fede dietro ciò, e che molte persone sono grate a tali esperienze con cui hanno potuto sperimentare come il loro spazio interiore sia più vasto e libero di quanto immaginassero. Tuttavia, devo sconsigliare fortemente l’uso di sostanze esterne, come anche qualunque “forzatura” che si tratti di meditazioni intensive o di tecniche per stimolare l’uscita della coscienza dal corpo fisico, dette anche viaggi astrali (OoBE)… In questo so di essere poco popolare, ma non posso tacere. La motivazione della mia posizione si basa sul fatto che le esperienze astrali indotte da questi percorsi stimolano la persistenza della coscienza su tali piani astrali… invece di focalizzarla sui livelli più “alti”, dove risiede ad esempio il corpo dell’anima (corpo causale). Infatti, ci sono più “piani” cioè dimensioni, oltre a quello fisico. I piani normalmente sono: fisico





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